VEDIOVE (Vēdiŏvis, Vēiŏvis)
Antico dio romano. Il suo culto sarebbe stato introdotto da Tito Tazio; nell'antico calendario delle feste romane gli era dedicato, sembra, l'agonio del 21 maggio, che, probabilmente, era una festa in onore dei defunti. Aveva in Roma due templi, uno sul Capitolino, l'altro nell'Isola Tiberina: la fondazione del primo ricorreva il 7 marzo, quella del secondo il 1° gennaio. Il suo culto cadde in disuso già in età repubblicana.
Era raffigurato sotto le sembianze di Apollo con le frecce e una capra. In nessuna delle numerose statue e raffigurazioni di divinità che ci sono giunte possiamo riconoscere con sicurezza V. Gli era sacra la capra, che gli veniva offerta come a dio infero, difatti il suo nome - che già agli antichi riusciva enigmaitco - lo pone in contrasto e in opposizione a Giove: in età imperiale veniva identificato con Dispater. V. può forse essere identificato con una divinità etrusca, il cui nome appare al genitivo, vetisl, nella decima regione marginale del fegato di bronzo di Piacenza: Marciano Capella sembra identificarla con V., ma siccome il suo carattere e gli attributi ci sono completamente ignoti, non sappiamo se si tratta della stessa divinità o di una casuale omofonia.
Bibl.: G. Wissowa, in Roscher, Lexik. d. Mythologie, VI, col. 174 segg.; E. Fiesel, ibid., VI, col. 277; C. Thulin, Die Götter des Martianus Capella, in Religionsgesch. Versuche u. Vorarb., III, i, Giessen 1906, p. 29 seg.; A. Koerte, in Mitteil, d. deutsch. arch. Inst., Röm. Abt., XX (1906), p. 365; M. Besnier, L'Île Tibérine dans l'antiquité, in Bibl. éc. fr. Ath. Rome, LXXXVII, Parigi 1902, p. 249 segg.