vecco
variante di ‛ ecco ' (v.), usata una volta nel Fiore: i' le dissi: " Ragion, vecco ch'i' piglio!... " (XXXVI 5).
È forma del linguaggio parlato (cfr. L. Salviati, Degli avvertimenti della lingua sopra il Decamerone, Napoli 1712, 192: " Laonde vecco e veccolo, in vece d'ecco e d'eccolo si dice tutto giorno nel favellar domestico "), dove la v- prostetica si presenta come una fusione con l'imperativo di ‛ vedere ' (cfr. il francese antico vez accanto a ez).
Si ricorderanno simili interiezioni della Commedia: una gridò: " Ve' che non par che luca / lo raggio da sinistra a quel di sotto... " (Pg V 4); Vedi ch'a ciò penso (If XI 15).