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VAUDEVILLE

di Silvio D'AMICO - Roberto CAGGIANO - - Enciclopedia Italiana (1937)
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VAUDEVILLE

Silvio D'AMICO
Roberto CAGGIANO

. L'etimo di questo vocabolo francese si fa risalire a "vau de Vire", perché nella Valle di Vire (Bassa Normandia) al principio del sec. XVI sarebbero state intonate certe canzoni satiriche contro il giogo straniero. Sicché per lungo tempo vaudeville non significò altro che una canzonetta satirica. Ma queste canzonette, dal contado, dalle città, dalle sale della corte, finiscono con il fare ingresso nella commedia: fenomeno facile a spiegarsi se si tiene conto degli stretti legami fra il teatro comico e la musica. Così nel sec. XVIII avviene che la commedia fiorita di vaudevilles, o canzonette, in Francia si chiami essa stessa vaudeville: è quella, dice il Lintilhac (Histoire gén. du Théâtre en France: La Comédie, V), dove si rifugia lo spirito comico esulato dall'opera comica. E prima di lui lo Schlegel (Vorlesungeit über dramat. Litteratur, Lez. 12a) aveva detto: "Il vaudeville non è che una varietà secondaria dell'opera comica. La differenza essenziale che ne lo distingue si è che il poeta fa senza del compositore di musica, e si contenta di scegliere arie conosciute e già diventate popolaresche"... "Un Le Sage, un Piron, non disdegnarono di lavorare per il vaudeville, e ancora per il vaudeville dei burattini"... "Questi vaudevilles son come i moscerini che ronzano per l'aria in una sera d'estate; talvolta punzecchiano, ma sempre volteggiano lietamente, finché il sole dell'occasione risplende per essi". Il genere, facile e gradevole, ha gran successo; il 12 gennaio 1792 si crea a Parigi, nella Rue de Chartres, un Teatro del Vaudeville; ma vaudevilles si rappresentano dappertutto. Numerosissimi sono gli autori che, tra la fine del sec. XVIII e la prima metà del XIX, si dedicano a questo genere e alle sue sottospecie (si è voluto distinguere il vaudeville farsa, il vaudeville aneddotico, il vaudeville satirico, il vaudeville a intrigo, ecc.): massimi, Scribe e Labiche.

Infine, il vaudeville rinuncia ai couplets e alla relativa musica la quale si rifugia, se originale, nell'operetta, o se attinta scherzosamente ad arie già conosciute, nella rivista; e diventa nient'altro che una leggiera commedia in prosa, fondata su un intrigo complicato d'equivoci, brillante d'una comicità tutta esteriore e fine a sé stessa, talvolta non senza una piccola dose di sentimentalismo. È in questo senso che dalla seconda metà dell'Ottocento in poi il vocabolo viene usato da Sarcey e dagli altri cronisti francesi; mentre in Italia (probabilmente dal titolo del Théâtre de poche di T. Gauthier) è da un pezzo prevalsa per lo stesso genere l'altra denominazione di pochade.

Musica. - Il vaudeville, come si è detto, penetrò nel teatro di prosa, intercalato alle parti recitate delle commedie, in fomia di couplets rimati e cantati su arie conosciute, per lo più vecchi refrains popolari, giocosi e buffoneschi, talvolta anche arie tratte da un'opera in voga o pure canzoni nuove toccate dal successo popolare: brunettes, pastourelles, airs tendres o airs à boire. Molte di tali arie venivano pubblicate in vaste raccolte che avevano grande diffusione, e l'autore della commedia si limitava a indicare, per ciascuno dei suoi nuovi couplets, le parola iniziali - ciò che si chiamava le timbre o te fredon - dell'aria sulla quale si doveva cantarlo.

I vaudevilles entrarono sempre più numerosi nella commedia, e in talune ve ne erano fino a più di cento, e si distinguevano dalle ariettes per il fatto che queste erano dei couplets con musica originale, scritta, cioè, espressamente da un musicista.

Le raccolte più antiche e quelle più famose di vaudevilles sono: Le Recueil des plus belles et excellentes chansons en forme de Voix-de-ville, tirées des diverses auteurs tant anciennes que modernes, auxquelles a été nouvellement adaptée la musique de leurs chants communs publié par Jehan Chardavoine, le Beaufort en Aujou (1576); Le Recueil des plus beaux airs accompagnés de chansons â danser, ballets, chansons folâtres et bacchanales, autrement dites Vaudevire, non encore imprimés (1615; questo canzoniere normanno contiene le parole e la musica di molti vaudevires attribuiti a O. Basselin); La Chef des chansonniers, ou recueil de vaudevilles depuis cent ans et plus, voll. 2, Ballard 1717; Le Clé du caveau (1807), contenente più di 2000 numeri (2a ed., 1872); La Musette de Vaudeville ou Nouvelle clef du Caveau (1882), contenente circa 500 arie; Le Caveau moderne, Chansonnier périodique (1807).

Bibl.: Favart, Mémoires et correspondance, Parigi 1808; A. Fout, Essai sur Favart et les origines de la Comédie mêlée de chant, Tolosa 1894; A. Gasté, Olivier Basselin et le Vau-de-Vire, Parigi 1887; L. Striffling, le goüt musical en France au XVIIIe siècle, ivi 1912; E. Bücken, Musik des Rokokos und der Klassik, Postdam 1931.

Vedi anche
operetta Spettacolo teatrale musicale di argomento leggero, oscillante tra il comico e il sentimentale, che prevede l’alternanza di brani cantati, danze e scene interamente recitate in prosa. ● L’operetta nasce nell’Ottocento, dietro influsso tanto del Singspiel quanto dello spettacolo à vaudeville, e ha in ... Eugène-Marin Labiche Labiche ‹labìš›, Eugène-Marin. - Commediografo francese (Parigi 1815 - ivi 1888), accademico di Francia nel 1880. Ottenne i suoi maggiori successi con Un chapeau de paille d'Italie (1850, in collab. con M.-A. Michel), Le voyage de M. Perrichon (1860, in collab. con E. Martin), La cagnotte (1864, in collab. ... pochade Tipo di commedia brillante, derivata, verso la metà del 19° sec., dal vaudeville. Mistinguett ‹mistẽġèt›. - Nome d'arte dell'attrice Jeanne-Marie Bourgeois (Enghien 1874 - Bougival 1956), celebre soubrette di varietà, regina del musichall. Esordì a 17 anni; dal 1912 in compagnia con M. Chevalier, derivò il suo nome d'arte da Miss Vertinguette, un vaudeville di Saint-Marcel. Ha partecipato anche ...
Altri risultati per VAUDEVILLE
  • vaudeville
    Enciclopedia on line
    Parola francese (forse alterazione di Vau-de-Vire, località della Normandia dove al principio del 16° sec. sarebbero state intonate canzoni satiriche contro la dominazione straniera) che da nome di una canzone popolare, generalmente satirica, passò a indicare le canzoni inserite in un particolare spettacolo ...
Vocabolario
vaudeville
vaudeville 〈vodvìl〉 s. m., fr. [prob. alteraz. di vaudevire o vau-de-vire, dal nome geografico Vau de Vire, perché nella valle di Vire (Bassa Normandia) al principio del sec. 16° sarebbero state cantate certe canzoni satiriche contro il...
fumiste
fumiste 〈fümìst〉 s. m. e f., fr. [propr. «fumista»; il senso fig. deriva da alcune battute di un personaggio di un vaudeville, La famille du fumiste, rappresentato a Parigi nel 1840]. – Chi fa scherzi, burle; anche, scrittore o artista...
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