Vaticano G 49, Pittore del
Ceramografo attico a figure nere, prende nome dall'oinochòe del Vaticano G 49, decorata con una scena di kòmos. Lo stile del pittore, a cui sono stati attribuiti altri quaranta vasi, in maggioranza oinochòai, è in relazione con quello del Pittore di Sèvres 100, ma più scadente. La sua attività è da porre all'inizio del V sec. a. C.
Bibl.: J. D. Beazley-F. Magi, La raccolta B. Guglielmi, Roma 1939, pp. 47-48; J. D. Beazley, Black-fig., 1956, pp. 534-7.