ŠUJKŠIN, Vasilij Makarovič
Scrittore e regista russo-sovietico, nato il 25 luglio 1929 nel villaggio di Srostki (Altaj), morto il 2 ottobre 1974 nel villaggio di Kletskaja, presso Volgograd. Di famiglia contadina, dal 1954 visse a Mosca dove si diplomò alla scuola di regia (1961), studiando con M. Romm. Nel 1959 aveva cominciato a pubblicare dei racconti, raccolti poi in Sel′skie žiteli ("Abitanti di campagna", 1963). Ma il suo successo fu dovuto al cinema: suo lo scenario di Živet takoj paren′ ("C'è un ragazzo del genere", 1964, "Leon d'oro" al XVI Festival del cinema di Venezia), suo il film Vašsyn i brat ("Vostro figlio e fratello", 1966), e ancora Strannye ljudi ("Gente strana", 1971), e Kalina krasnaja ("Rosso viburno", 1973). L'opera letteraria di S. e la cinematografica s'intersecano fittamente, e l'eredità del narratore non è inferiore a quella del regista. Al primo volume, Sel′skie žiteli, seguì il romanzo Ljubaviny ("I Ljubavin", 1965) e molti altri racconti, parte dei quali raccolti nel volume Ochota žit′ ("Voglia di vivere", 1977). Poeta della campagna, della natura e dell'anima russa, Š. rinnovò anche l'ironia dei racconti di uno Zoščenko, divenendo, nella sua rapida parabola umana e artistica, un beniamino del pubblico sovietico più insofferente delle ricette di un realismo di maniera. Si spense all'improvviso, mentre presso la vecchia Stalingrado stava lavorando a un film tratto dal romanzo Onisražalis′ za Rodinu ("Essi si batterono per la patria") di M. Šolochov.
Bibl.: L. Anninskji, Ne v etom delo, tjatia! ("Non si tratta di questo, papà"), in Iskusstvo kino, 7, 1966; Vl. Kantorovič, O rasskazach V. Šukšina ("Sui racconti di V. Šukšin"), in Sibirskie ogni, 9, 1971.