CENTURIPINI, Vasi
Per questa classe di vasi, vanno innanzitutto ricordate le scoperte effettuate a Centuripe da P. Orsi (NSc, 1907, p. 491; 1909, p. 382; 1912, p. 419). A esse seguono gli studi di B. Pace e di G. Libertini, che ne tentano l'inquadramento cronologico e stilistico, e le polemiche, specie dopo la pubblicazione del Libertini e del Rizzo di alcuni «clipei» dipinti, che posero in primo piano il problema dell'autenticità dei vasi c., frutto spesso di falsificazioni da parte di ceramisti locali fin dall'Ottocento. La vecchia querelle non è stata fino a ora del tutto superata per la mancanza di elementi decisivi provenienti dagli scavi nelle necropoli centuripine, che hanno finora restituito, per l'epoca ellenistica, vasi acromi, a vernice nera e terrecotte, e non vasi dipinti (qualche esemplare rinvenuto durante gli scavi dell'Istituto di Archeologia dell'Università di Catania negli anni 1969-1974, ancora inediti, presenta soltanto decorazione secondaria e non figurata). Altri contributi relativi al problema dei vasi c. possono essere ricavati dagli scavi di Serra Orlando nell'area del santuario meridionale delle divinità ctonie, dove sono stati rinvenuti alcuni frammenti di ceramica policroma centuripina.
A. D. Trendall, pubblicando un nuovo vaso policromo da Centuripe, affronta la questione dell'inizio della produzione, che egli ricollega alle esperienze maturate nell'officina del Pittore di Lipari, mentre riconduce a scene relative a cerimonie nuziali i soggetti rappresentati, anche se non esclude possibili riferimenti a culti misterici. In tempi più recenti P. Deussen (1973), affrontando il problema dei vasi c. dal punto di vista iconografico, distingue le scene figurate in categorie riferite ai principali momenti della cerimonia nuziale, che si protraeva per tre giorni. Il contributo più notevole è stato comunque quello di U. Wintermeyer (1975) che, pubblicando un catalogo dei vasi c. noti, riaffronta il problema della cronologia, della forma (lekanìdes, pissidi, lebeti), della funzione, della rappresentazione figurata, della decorazione e dello stile. Nello stesso volume J. Riederer studia i colori dei vasi analizzati. Una ripresa e una messa a punto del problema è stata infine fatta da E. Joly, la quale passando in rassegna «teorie vecchie e nuove sulla ceramica policroma di Centuripe», considera acquisito soltanto il dato cronologico: «se è possibile comprendere l'attività dei maestri liparoti tra la fine del IV e gli inizi del III sec. a.C. - poiché la conquista romana del 251 segnò la fine di ogni manifestazione artistica nell'isola (scil, di Lipari) - la ceramica centuripina a fondo rosato deve porsi in un periodo immediatamente successivo, a partire dalla metà del III 0, al più tardi, dagli ultimi anni dello stesso secolo».
E. Simon, recentemente, ha voluto riferire la scena raffigurata su alcuni vasi c. al teatro menandreo, all'Invasata (Theophoroumène) in particolare.
Bibl.: A. D. Trendall, A New Polychrome Vase from Centuripe, in BMetr- Mus, XIII, 1955, 5, p. 161 ss.; R. Stillwell, Excavations at Serra Orlando 1958. Preliminary Report III, in AJA, LXIII, 1959, p. 171; S. Lagona, Un nuovo vaso policromo a fondo nero da Centuripe, in CronAStorArt, IV, 1965, pp. 99-104; P. Deussen, The Nuptial Theme of Centuripe Vases, in OpRom, IX, 1973, pp. 125-133; U. Wintermeyer, Die polychrome Reliefkeramik aus Centuripe. Anhang von J. Riederer, in Jdl, XC, 1975, pp. 136-241; E. Joly, Teorie vecchie e nuove sulla ceramica policroma di Centuripe, in Φίλιας Χάριν. Miscellanea di Studi Classici in onore di Eugenio Manni, IV, Roma 1980, pp. 1241-1254 (con bibl. prec.); ead., La ceramica: botteghe e maestri della Sicilia ellenistica, in Sikanie. Storia e civiltà della Sicilia greca, Milano 1986, pp. 350, 353, nota 171; P. Deussen, The Polychromatic Ceramics of Centuripe, Ann Arbor (Michigan) 1988; E. Simon, Vasi di Centuripe con scene della commedia nuova, in Spazio teatrale e messa in scena: monumenti e testi. XII Congresso Int. di studi sul Dramma Antico, Siracusa 1988 (Dioniso, LIX, 2), Siracusa 1989, p. 45 ss.; ead., Menander in Centuripe (Sitzungsberichte der Wissenschaftlichen Gesellschaft an der Johann Wolfang Goethe-Universität, XXV, 2), Stoccarda 1989. - V. pure FA, XXVIII-XXIX, 1973-1974 (1979), nn. 5126, 436, 401, 3038, 4389; XXX-XXXI, I, 1975-1976 (1980), nn. 6325, 6326, 6327; XXXIV-XXXV, 1979-1980 (1987), n. 428.