Vedi ATTICI, Vasi dell'anno: 1958 - 1973 - 1994
ATTICI, Vasi (v. vol. i, p. 893)
La seconda edizione dell'opera Attic Red figure Vase-painters di J. D. Beazley, come era del resto da attendersi, ha portato notevolissimi incrementi e anche sensazionali spostamenti e novità di grande rilievo nel campo della ceramografia attica. E se rimane un fatto estremamente consolante la stabilità dello schema generale, è inevitabile che l'immensa materia ripresa in esame alla luce di un'esperienza sempre approfondita e affinata di J. D. Beazley, abbia imposto nuovi aggruppamenti e nuove sequenze. Nella più recente distribuzione non poche figure di artisti vengono ad essere considerevolmente modificate, alcune scompaiono, fuse o aggregate ad altre maggiori, moltissime nuove sono state coniate, alcune con una fisionomia abbastanza compiuta e una ragionevole sequenza di opere, altre in uno stato ancora provvisorio, un piccolo gruppo di vasi che non può rappresentare altro che un momento nello sviluppo di un pittore.
Si è tentato qui di riassumere i fatti più significativi che ne emergono nel modo più schematico possibile; vale a dire dar conto delle modificazioni più notevoli che ne risultano per le personalità di pittori già note da precedenti studi e di conseguenza già tracciate nell'E.A.A. e riportare le figure di nuova coniazione. Si è ritenuto opportuno seguire l'ordine stesso dell'Opera in quanto che tale distribuzione ha già un carattere informativo. Come è noto infatti l'ordinamento del materiale tiene conto così dello sviluppo cronologico, quanto delle ramificazioni e aggruppamenti che sono venuti a costituirsi. Accanto al nome si riferisce la pagina del volume del Beazley. (La serie alfabetica si ritroverà negli Indici generali dell'E.A.A.).
Andokides, Pittore di (p. 3 ss.; v. vol. i, p. 357). - La figura dell'artista è di una individualità troppo spiccata e chiaramente riconosciuta perché se ne abbiano ad attendere mutazioni di rilievo. Tra gli incrementi di particolare rilievo l'anfora con Eracle e il leone in una collezione svizzera pubblicata da K. Schauenburg (Jahrbuch, lxxvi, 1961, p. 48 ss.) e l'altra anche più spettacolare con il ratto del tripode acquistata dal Metropolitan Museum di cui viene data notizia negli Addenda. Confermata ancora più chiaramente la separazione tra questo artista e il Pittore di Lysippides già sostenuta in Black-fig.
Psiax (p. 6; v. vol. vi, p. 533). - La figura dell'artista appare sostanzialmente immutata. Gli incrementi riguardano principalmente le opere a figure nere (v. Addenda I).
Oxford 1949, Pittore di (p. 9). - Questa modesta figura viene inserita tra i precursori con l'assegnazione di due piccole opere in Oxford, una lèkythos e una oinochòe, e una coppa a Boulogne.
Euphronios (p. 13; v. vol. iii, p. 533). - Gli incrementi all'opera del pittore si limitano ai noti, fortunatissimi recuperi del Louvre (v. Monuments Piot, xlv, p. 2 e xlvii, p. 45) e a preziosi frustuli come il piatto con Giacinto di Brauron o la testa di Eracle assalitore nel Castello Sforzesco di Milano. Del cratere a calice di Boston con scene di kòmos è data notizia negli Addenda quando ancora si trovava nel mercato antiquario di Philadelphia. Secondo uno spirito di maggior tolleranza che è dato di riscontrare più volte nell'opera, lo psyktèr di Boston con la morte di Penteo, un tempo assegnato alla maniera, viene ora inserito tra le opere del maestro.
Phintias (p. 22; v. vol. vi, p. 132). - Del pittore sono ricordate tre nuove opere firmate, una pelìke nel Louvre C, 10784 e due coppe in collezioni svizzere (v. Addenda).
Euthymides (p. 26; v. vol. iii, p. 549). - Incrementi di qualche rilievo sono un frammento di anfora con kòmos da Paestum assai vicino al Pittore di Kleophrades e frammenti di un cratere a volute da Serra Orlando. Ai margini dell'opera del pittore viene posto il Gruppo di Pezzino, così chiamato dallo splendido cratere a calice con il trasporto funebre di un eroe nel museo di Agrigento, che con altre poche opere potrebbe costituire il ponte con l'attività del Pittore di Kleophrades.
Oltos (p. 53; v. vol. v, p. 670). - Gli incrementi alla lista del pittore, di cui tante opere sono riemerse negli ultimi anni, appaiono meno sostanziosi di quanto sarebbe da aspettarci. In realtà le divergenze non rilevanti tra le 111 opere in Red-fig., i e le 139 e 9 della seconda edizione sono dovute al fatto che numerosi frammenti sono andati ad integrare coppe già identificate ed elencate sotto più numeri. Se la fisionomia dell'artista non risulta modificata dai nuovi apporti, notevoli integrazioni possono dirsi lo stàmnos con un choròs di cavalieri su delfini di Boston, la splendida coppa di Copenaghen con Posidone e la lotta del tripode o quella di Villa Giulia con Eracle e Nereo (ricordata negli Addenda come Fondazione Lerici). Tenendo conto delle ricerche avviate da H. J. Bloesch, J. D. Beazley ha consacrato particolare attenzione alle forme dei vasi e alle collaborazioni con i differenti vasai.
Epiktetos (p. 70; v. vol. iii, p. 370). - Tra i non numerosi incrementi tre nuove coppe firmate.
Skythes (p. 82; v. vol. vii, p. 371). - Come per Oltos la coagulazione di diversi frammenti numerati individualmente in Red-fig., i, in una sola coppa ha come effetto un'apparente diminuzione di opere assegnate.
Euergides, Pittore di (p. 87; v. vol. iii, p. 520). - L'opera dell'artista risulta invece sostanzialinente ampliata, in particolare per cinque nuove coppe firmate appunto dal vasaio Euergides. Dal punto di vista della qualità artistica la coppa firmata con Trittolemo in una collezione svizzera rappresenta forse il più vivo accento di poesia. La popolarità è invece venuta al pittore attraverso l'immagine del cane che si gratta la testa nel fondo di coppa recentemente donato da J. D. Beazley all'Ashmolean di Oxford, in cui i contorni liquidi e conchiusi sembrano fissati in una cifra perenne.
Paidikos (p. 102; v. vol. v, p. 843). - In Addenda iii, è ricordata una coppa apparsa nel mercato antiquario di Philadelphia firmata da un Paidikos pittore, che ad opinione di J. D. Beazley è di altra mano da quelle raccolte sotto il nome del vasaio Paidikos.
I due modesti pittori di coppe acropoli 96 e agorà P 1275 (p. 104), vengono fusi sotto il nome di gruppo dell'acropoli 96 e ponendo anzi ai margini la coppa agorà P 1275 a cui era stata data importanza centrale.
Bologna 433, Pittore di (p. 106). - La curiosa coppa di Bologna con due ampie e angolari figure di pugili affrontati, un tempo ravvicinata al Gruppo Prosagoreuo è stata riunita ad una coppa dell'Agorà, P 24.103 che ne riprende il motivo. Altri due frammenti sono avvicinati allo stesso pittore.
Hermaios, Pittore di (p. 110; v. vol. iv, p. i). - Il pittore viene ad arricchirsi di quattro notevolissime coppe un tempo assegnate al Gruppo Severeanu. Indubbiamente il livello artistico del pittore viene ad essere alterato e ci si può domandare se le nuove accessioni non costituiscano un'intrusione troppo vistosa nella sequenza modesta e un poco disugnale che rappresentava l'opera del Pittore di Hermaios.
Chelis, Pittore di (p. 112; v. vol. ii, p. 542). - J. D. Beazley ha distaccato da questo artista la coppa Cabinet des Médailles 335 per costituire un nuovo artista, il Pittore di Thalia.
Thalia, Pittore di (p. 112). - A questo artista vengono assegnate la coppa sopra ricordata e altre coppe precedentemente inserite nel Gruppo di Chelis.
Louvre G 36, Pittore di (p. 114). - Un piccolo nucleo dal considerevolissimo numero di coppe a firma Kachrylion viene estratto a costituire l'opera di questo pittore.
Peithinos (p. 115; v. vol. vi, p. 4). - Del pittore viene ricordata un'altra coppa firmata nella raccolta Cahn di Basilea.
Apollodoros (p. 117; vol. i, p. 475). - Nell'introduzione generale al capitolo su questo artista si prospetta la possibilità che il gruppo di opere elencate sotto i nomi di Pittore di Epidromos, di Kleomelos e di Elpinikos non siano altro che fasi del maggiore maestro Apollodoros. Questo estroso e sensitivo pittore si trova quindi ad essere quasi una figura di primo piano.
Nikosthenes, Pittore di (p. 124; v. vol. v, p. 487). - La famosa coppa del British Museum con il trasporto del corpo di Sarpedonte per opera di Hypnos e Thanatos non è più posta in margine all'opera del pittore e anzi con qualche incertezza, ma al centro della sua produzione. Nell'opera vasta e ineguale del pittore non mancano del resto accenti di notevole qualità, come i due frammenti n. 1 e 5 di Villa Giulia che per la sensitiva fermezza del segno sembrano evocare Skythes. Accanto a queste opere meditate e impegnative abbondano quelle più frettolose e sciatte che sboccano nel popoloso gruppo della cerchia più vasta del Pittore di Nikosthenes.
Firenze I. B. 45, Pittore di (p. 138). - Modestissima personalità apparentemente da situare nella scia di Oltos.
Pithos, Pittore del (p. 139). - Come è naturale, basta porre mente a un'opera incredibilmente cattiva per scoprirne altre cento sorelle. I pittori più poveri infatti, sprovvisti di esigenze estetiche o di qualsiasi capacità di rinnovamento, sono i più riconoscibili, perché continuano a ripetere all'infinito quel modestissimo fondo di idee o quelle semplici formule che sono loro pervenute. Quindi gli orrori del Pittore del Pithos sono più che raddoppiati.
Chaike, Pittore di (p. 144; v. vol. ii, p. 530). - Il pittore appare di maggior consistenza, con una lista di opere più nutrita e anche di una certa qualità.
Epeleoios, Pittore di (p. 146; v. vol. iii, p. 355). - Considerevolmente aumentata la lista del pittore, quasi raddoppiata quella della sua maniera.
Berlino 2268, Pittore di (p. 153; v. vol. ii, p. 63). - L'opera dell'artista è considerevolmente ampliata e ad essa vien fatto seguire un gruppo di quei tipici boccali così caratteristici riuniti sotto il nome Gruppo di Monaco 2562.
Vaticano cavaliere, Pittore del (Vatican Horseman) (p. 159). - È questo il nuovo nome del Pittore della Vaticana Coppa con Jockey. Il brevissimo ciclo delle opere a lui assegnate o avvicinate non è mutato con la sola aggiunta di una coppa della Collezione Nobile.
Boulogne cavallo, Pittore del (Boulogne Horse) (p. 160). - Un altro notevolissimo pioniere che è stato isolato nel gruppo delle più antiche coppe ad occhioni. Notevole soprattutto il felicissimo scorcio del cavallo di tre quarti nella coppa di Boulogne, che aveva già sollevato l'interesse di P. Hartwig.
Paseas (p. 163; v. vol. v, p. 983). - È il nome ormai accettato per il Pittore di Cerbero (che peraltro appariva ancora con il vecchio nome in Black-fig.). Di questo artista rimane immutata l'opera a figure rosse, mentre viene accettata l'attribuzione di altri tre pinakes a figure nere dell'Acropoli proposta da J. Boardmann. Negli Addenda vengono ricordate le assegnazioni di un piatto apparso nelle vendite Cahn e di una lèkythos di Berlino. Il piatto firmato da Sokies nel Louvre viene situato nella periferia del pittore.
Pheidippos (p. 164; v. vol. vi, p. 116). - Come il Bowdoin, Pittore della Coppa a Occhioni (v. vol. ii, pag. 158) restano praticamente immutati, con solo qualche aggiunta e lievi variazioni nell'ordine delle opere assegnate.
Mario, Pittore di (p. 171). - Come complimento al collezionista Astarita J. D. Beaziey così distingue un pittore di coppe del maturo arcaismo riconoscibile in due coppe delicatissime e di non grande respiro.
Delo, Pittore di (p. 172; v. vol. iii, p. 60). - Negli Addenda p. 1631 si esprime il dubbio che questo artista possa rappresentare la fase più antica del Pittore di Euergides.
Ambrosios, Pittore di (p. 173; v. vol. i, p. 316). - Nell'opera sostanzialmente immutata del pittore notevoli cambiamenti nell'ordine delle coppe elencate.
Chairias, Pittore di (p. 176; v. vol. ii, p. 532). - Gli viene affiancato il Pittore di chairias dell'agorà, costituito intorno a un singolare gruppo di coppe recentemente rinvenute in Atene.
Kleophrades, Pittore di (p. 181; v. vol. iv, p. 373). - Nell'introduzione che precede la lista delle opere trova posto l'impegnativa dichiarazione "il più grande dei pittori di grandi vasi del periodo tardo arcaico". Tra le accessioni più significative l'anfora panatenaica Käppeli con Achille e Briseide; il cratere a calice dell'Agorà P 19582 con Achille in lutto e l'hydrìa di Basilea (Antike Kunst, i, tav. ii), frammenti da Atene e da Locri.
Berlino, Pittore di (p. 196; v. vol. ii, p. 58). - J. D. Beazley accetta l'unificazione con il Pittore di Vienna proposta da Martin Robertson, come, con qualche incertezza l'annessione della splendida coppa dell'Agorà a firma Gorgos sostenuta dallo stesso Robertson e da L. Talcott. Nella breve introduzione J. D. Beazley distingue tre periodi nell'attività del maestro, di cui l'ultimo, particolarmente meccanico e frettoloso, sfocia nei gruppo della maniera. J. D. Beazley rileva come sia difficile a volte tentar di distinguere tra le tarde opere del maestro e quelle dei suoi imitatori. Dalla lista è omessa l'hydria di Madrid 11.125 che appariva anche riprodotta in Der Berliner Maler, tav. 23, I. Gli incrementi appaiono assai sostanziosi - circa sessanta voci nei testo e negli Addenda: peraltro molti di essi, in particolare i frammenti dei magazzini dei Louvre, non sono valutabili. L'aggiunta più vistosa di questi ultimi anni, e non solo per l'enorme lancio a cui è stata sottoposta, può dirsi l'anfora panatenaica ciba che nella sua squisita, raggelata monumentalità riassume alcune delle qualità fondamentali dell'artista.
Nikoxenos, Pittore di (p. 220; v. vol. v, p. 489). - L'incremento più notevole può dirsi la grande anfora di Paestum.
Karkinos, Pittore di (p. 224). - Pittore in margine all'opera del Pittore di Nikoxenos, così chiamato dall'insegna di un granchio su uno scudo in un cratere a volute di New York.
Londra E 2, Pittore di (p. 224). - Due coppe un tempo collocate ai margini del Pittore di Nikoxenos vengono a costituire il nucleo di questo ceramografo.
Eucharides, Pittore di (p. 226; v. vol. iii, p. 513). - Sono riportati vari incrementi di non grande importanza, anche per l'attività dei pittore nella tecnica a figure nere.
Gottinga, Pittore di (p. 233; v. vol. iii, p. 994). - Tra le accessioni la più considerevole è forse la pelìke di Boston con la fuga dall'antro di Polifemo, assegnata alla maniera dell'artista.
Myson (p. 237; v. vol. v, p. 317). - L'accento sembra esser stato spostato su quelle che erano sembrate le opere più alte e di conseguenza le meno assimilabili alla produzione media del pittore, e le più malsicure. Così il cratere a calice del Louvre con il re Creso sulla pira, l'anfora panatenaica di Firenze con il ratto del tripode; così il cratere a calice di Berlino 3257 che era prima assegnato al Pittore di Eucharides. Così la coppa Firenze 3 B 15 non è più posta dubitativamente alla periferia del pittore ma proclamata una delle sue opere migliori. J. D. Beazley nell'introduzione insiste sullo stretto rapporto che intercorre tra questo pittore e il Pittore dei Porci, la cui opera è difficilmente separabile da quella del maestro più anziano.
Syleus, Pittore di (p. 245; v. vol. vii, p. 575). - Al pittore è fatto l'onore di un capitolo intero a lui dedicato. J. D. Beazley avverte che i Pittori di Diogenes, di Gallatin e forse anche quello dell'Anfora di Monaco possono rappresentare delle fasi dello sviluppo di un'unica personalità artistica: e, comunque sia, presenta questi artisti in una sequenza unitaria. Tra i non numerosi incrementi appare di particolare interesse il grande vaso a due registri Louvre 10.823 che riprende i modi dell'anfora appuntita con Gigantomachia di Bruxelles. Il blocco risultante dalle opere di questi pittori appare ancora più strettamente serrato per avere J. D. Beazley costituito un gruppo di pelikai uniformi per forma e decorazione, in massima parte da attribuire al maestro.
Syriskos, Pittore di (p. 256; v. vol. vii, p. 578). - Anche per questo artista viene costituita una sequenza che include il Pittore di Copenaghen e la lunga serie degli alàbastra con negri e Amazzoni. Il Pittore di Copenaghen risulta immutato, a parte qualche modesto incremento e l'inserzione di opere prima ritenute di maniera nella lista principale. In margine alla sua opera J. D. Beazley elenca tre stàmnoi che sembrano segnare una transizione tra questo pittore e il Pittore di Syriskos e che illuminano la difficoltà di una delimitazione precisa delle opere dei due artisti.
Il Pittore di Syriskos risulta più consistente per effetto dell'inserzione nell'opera dell'artista delle opere un tempo assegnate al Pittore di Kephalos. Notevole anche l'attribuzione di un secondo skỳphos firmato da Pistoxenos nel Louvre.
New York 21.131, Pittore di (p. 269). - Si tratta di una personalità isolata nel gruppo degli alàbastra con negri. Facendo seguito a una proposta di D. v. Bothmer, J. D. Beazley riserva a questo artista cinque alàbastra con Amazzoni.
Harrow, Pittore di (p. 272; v. vol. iii, p. 1107). - Nella lista minori aggiunte e qualche rettifica. Ad esempio il cratere a colonnette Bologna 232 che era il secondo della lista in Red-fig., 1; è ora considerato della maniera.
Ferrara Tomba 756, Pittore di (p. 278). - Figura secondaria affine al Pittore di Harrow a cui vengono assegnati due crateri a colonnette da Spina.
Walters, Pittore di (p. 278; v. vol. vii, p. 1215). - Il ceramografo acquista una certa consistenza con l'accessione di nuove opere nella lista e nella maniera.
Angelo volante, Pittore dell' (p. 279; v. vol. i, p. 393). - Tra le accessioni più significative due notevoli anfore da Cerveteri. È anche assegnato dubitativamente al pittore il noto cratere a colonnette da Castelvetrano con giochi di satiri.
Monaco 2774, Pittore di (p. 283). - È un pittore di lèkythoi a fondo bianco sotto il cui nome sono riuniti quattro vasi.
Louvre G 238, Pittore di (p. 283). - È un pittore di pelìkai affine al Pittore dell'Angelo Volante.
Matsch, Pittore di (p. 284). - Viene a sostituirsi al Gruppo Matsch. Il pittore viene ad essere abbastanza chiaramente circoscritto per il fatto della sua somiglianza con il Pittore dell'Angelo Volante e perché una delle opere a lui ora assegnate, l'anfora nolana New York 56.171.39 era stata in altro tempo assegnata al Pittore di Harrow.
Tyszkiewicz, Pittore di (p. 289; v. vol. vii, p. 1043). - Tra i numerosi incrementi notevole il cratere a colonnette da Padula con la famiglia di Eracle, di inconsueta nobiltà e fermezza di segno.
Diosphos, Pittore di (p. 300; v. vol. iii, p. 133). - J. D. Beazley rileva che la lista delle opere a figure nere di questo pittore potrebbe essere notevolmente estesa. A seguito dei sempre più approfonditi studî sulla forma dei vasi, vengono riportate una serie di lèkythoi da assegnare al Vasaio di Diosphos e di cui alcune potrebbero essere assegnate al pittore.
Petit palais 336, Pittore di (p. 305). - Pittore di lèkythoi collegato con i Pittori di Diosphos e di Saffo.
Wurzburg 517, Pittore di (p. 305; v. vol. vii, p. 1224 [errata corrige 557 = 517]). - È come il precedente un pittore di lèkythoi che viene a sostituire il Gruppo di Würzburg 517.
Terpaulos, Pittore di (p. 308; v. vol. vii, p. 723). - Il pittore viene reso più consistente con l'aggiunta di una nuova oinochòe in St. Louis e della singolarissima lèkythos di Agrigento un tempo connessa con i Pittori di Saffo e di Diosphos.
Leningrado Brocca con Erma, (Leningrad Herm-Mug) Pittore di (p. 311). - Gli sono assegnate due piccole oinochòai.
Acropoli 573, Pittore di (p. 312). - Gli sono assegnate due pyxides dell'Acropoli, i nn. 575 e 573.
Onesimos (p. 313; v. vol. v, p. 693). - Riprendendo la congettura di A. Furtwängler, J. D. Beazley decide di fondere le due personalità del Pittore di Panaitios e di Onesimos. Fusione che travolge un certo numero di barriere e che rende tanto più problematica la sopravvivenza di blocchi erratici quali il Pittore di Eleusi e il Gruppo delle coppe Protopanaitian.
Ne risulta una serie poderosa, 137 coppe quasi tutte opere ricche di invenzione, di novità formali, di problemi, non mere ripetizioni di garbate formule come non poche delle tarde anfore nolane del Pittore di Berlino. Indubbiamente il dislivello che sembra di non poter non rilevare tra il gruppo di opere dell'antico Onesimos e quelle del Pittore di Panaitios sembra maggiore di quello che separa quest'ultimo dal gruppo delle coppe Protopanaitian. E indubbiamente, se in un giovane artista di immense ricchezze interiori è lecito attendersi una espansiva molteplicità di atteggiamenti, una trasformazione così profonda e una rinascita in dimensioni minori con rinnovata freschezza sembra più difficile da accettare più tardi in base al ritmo dello sviluppo umano.
Oinophile, Pittore di (p. 332). - A modo di divertente corollario del grande pittore J. D. Beazley riunisce un piccolo gruppo di opere intorno a una curiosa lèkythos del British Museum che presenta una vecchia dal naso a uncino provvista di questo nome fatidico.
Antiphon, Pittore di (p. 335; v. vol. i, p. 439). - I rapporti con Onesimos indicano chiaramente il proposito di meglio determinare i confini di questa personalità artistica. Ancora più arduo compito è il segnare una linea di demarcazione tra le opere assegnate all'artista e quelle incluse nella sua cerchia. Comparando la lista della prima edizione ci si avvede di un certo numero di coppe che hanno cambiato campo. Considerando anzi l'altissima qualità delle opere di maniera, si potrebbe dire che la lista prima riflette gli aspetti più uniformi, più codificati del pittore, mentre nelle opere di maniera appaiono quegli atteggiamenti più liberi, più individualistici e più ineguali. Tra gli incrementi più significativi si può ricordare la coppa di Baltimora con un giovane cacciatore: assai più numerose peraltro le accessioni nella seconda lista della maniera.
Colmar, Pittore di (p. 352; v. vol. ii, p. 744). - Nessuna variazione notevole, a parte numerose accessioni dai magazzini del Louvre.
Louvre komoi, Pittore dei (p. 358). - Personalità di artista di nuova coniazione, apparentemente in margine al Pittore di Colmar. Delle 27 coppe assegnate 22, provengono dai magazzini del Louvre.
Triptolemos, Pittore di (p. 360; v. vol. vii, p. 988). - Nella breve introduzione J. D. Beazley enumera alcuni vasi singolari che, oltre alla firma falsificata, sembrano ricollegare il pittore a Douris. Così il fatto che la coppa Berlino 2286, appunto quella con firma Douris, stando alle ricerche di H. J. Bloesch sarebbe da assegnare a Python, il vasaio abituale del grande maestro: così sempre in comune con Douris, l'impiego di un peculiare meandro interrotto intorno al tondo interno. A conclusione J. D. Beazley ribadisce di non saper vedere alcuna connessione essenziale tra i due pittori. Più numerose degli incrementi veri e proprî sono le accessioni di opere della maniera nella lista principale. Di particolare interesse per la varietà e vividezza degli schemi la coppa con scene atletiche del museo di Toledo.
Brygos, Pittore di (p. 368; v. vol. ii, p. 199). - Nell'introduzione J. D. Beazley ricorda l'evoluzione dell'artista parallelamente ad Onesimos nella fase più recente di quest'ultimo. Tra le accessioni più significative quelle di una grandiosa lèkythos a fondo bianco con Enea e Anchise nel museo di Gela e quella, che è piuttosto una rettifica, del notissimo kàlathos di Monaco con Alceo e Saffo, già assegnato al maestro da A. Furtwängler. Numerosi gli spostamenti tra opere della maniera, di cui non poche vengono a figurare nella lista principale.
Negli Addenda viene ricordata una quattordicesima coppa a firma Brygos che non è di mano del maestro. In conseguenza J. D. Beazley propone la coniazione di un Pittore della 14a coppa di Brygos assegnando a quest'ultimo un piccolo numero di coppe della maniera del grande pittore.
Londra 15, Pittore di (p. 390). - Due alàbastra già riconosciuti della stessa mano vengono a costituire l'opera di questo nuovo pittore.
Monaco 2676, Pittore di (p. 391). - Sotto questo nome vengono raccolte le opere già assegnate al Pittore dell'Acropoli 564, del Gruppo di Monaco 2676 e di quello di Cambridge 74. Ne risulta uno scadente, prolifico pittore a cui è fatto seguire un folto gruppo di maniera.
Fonderia, Pittore della (p. 400; v. vol. iii, p. 719). - Il pittore risulta ingrandito e nobilitato per cospicue accessioni, tra cui in primo luogo quella di due splendide coppe estremamente vicine al Pittore di Brygos che in Red-fig., i, erano tentativamente assegnate al Pittore di Briseide. In definitiva si ha l'impressione che tra i marescialli del Pittore di Brygos è il Pittore della Fonderia ad avere il primo posto.
Briseide, Pittore di (p. 406; v. vol. li, p. 175). - Cospicui incrementi che tuttavia non modificano la figura del pittore. Ancora più sostanziose le accessioni della maniera.
Dokimasia, Pittore della (p. 412; v. vol. iii, p. 157). - La splendida coppa Firenze 70.800 con storie di Teseo gli è ora assegnata senza incertezze. Negli Addenda è ricordato il sorprendente cratere a calice del museo di Boston con un'Egistofonia, opposta a un'uccisione di Agamennone nel bagno, che costituisce un precedente indiscutibile alla tradizione eschilea.
Louvre G 265, Pittore di (p. 416; v. vol. iv, p. 699). - Considerevoli incrementi costituiti principalmente di opere prima ritenute della periferia.
Douris (p. 425; v. vol. iii, p. 178). - È confortante, in contrasto al trattamento sprezzante con cui sono in generale riconosciute dalla critica le virtù modeste, l'importanza che J. D. Beazley sembra ora assegnare al pittore. In vista della estrema stringatezza del discorso di Beazley, l'introduzione è eccezionalmente lunga, come un riconoscimento lungamente atteso. Il profilo del pittore che egli traccia si articola su quattro periodi di attività; confermati in parte anche dalle differenti acclamazioni, Chairestratos per le prime due, Hippodamas per la terza, Polyphrasmon e Hiketes per l'ultima. Da questo quadro ne risultano dati di singolare importanza sull'impiego di motivi ornamentali e di un peculiare meandro nei tondi delle coppe. J. D. Beazley accetta l'opinione del Bloesch riconoscendo nelle coppe più antiche del pittore opere del ceramista Euphronios e rileva l'importanza che nel periodo più avanzato della sua carriera Douris firma anche come ceramista. Gli incrementi sono tanto più considerevoli la lista monta da 212 a 276 numeri - in quanto J. D. Beazley ha voluto espungere un notevole numero di opere comunemente accettate riservandole alla maniera o creando piccoli maestri dipendenti. In questo caso opere famose come la coppa di Berlino con Zefiro e Giacinto n. 2305 o quella del Vaticano con Eracle nel lebete di Helios, sono considerate imitazioni. Estremamente significativa per l'importanza del pittore è la vastità delle influenze, con imitatori che cominciano assai presto nella carriera del maestro e che continuano sino in piena età classica.
Edipo, Pittore di (p. 451). - La famosa coppa del Vaticano con Edipo e la sfinge, così vicina a Douris, viene distaccata dall'opera del maestro e assegnata a questo pittore unitamente ad altre due coppe.
H. P. (Herakles e Pholos), Pittore di (p. 454). - Gli sono assegnate due coppe inedite in collezioni private in Svizzera e in Svezia.
Makron (p. 458; v. vol. iv, p. 790). - Numericamente assai cospicui gli incrementi all'opera di Makron - da 245 a 344 numeri - fatto peraltro non sorprendente nella copiosa e facile produzione dell'esuberante maestro. J. D. Beazley sembra meno incerto nell'assegnazione di tre coppe famose, Monaco 2617, Palermo V 659 e Tarquinia 689, che tuttavia riunisce in gruppo o in coda alla lista normale. La notevole individualità formale così come l'impiego di temi mitici distaccano queste opere dall'uniformità e dalla tematica monocolore del maestro: ed è quindi legittimo ritenerle tentativi felici della sua prima giovinezza.
Hieron (p. 481; v. vol. iv, p. 30). - Del ceramista sono riportate quattro nuove firme sempre sui manici. Se in due casi si tratta di manici isolati, le altre due volte confermano la costante collaborazione dei due artisti.
Hermonax (p. 483; v. vol. iv, p.14). - Tra i supplementi il nobile cratere a campana recentemente rinvenuto in Argo con Teseo e il Minotauro. E questa una forma nuova per il maestro, così come la loutrophòros, di cui numerosi frammenti sono stati riconosciuti nel cospicuo trovamento di vasi nuziali dalle pendici dell'Acropoli. Del pittore sono ricordate quattro nuove opere firmate, tra cui la splendida coppa a fondo bianco da Brauron. In una pelìke di Marsiglia il lato minore è opera del Pittore di Zannoni.
Bruxelles R 284, Pittore di (p. 493). - Tre piccole opere della stessa mano in margine all'opera di Hermonax vengono a costituire la produzione di questo pallido pittore.
Monaco 2413, Pittore di (p. 495). - Facendo seguito a un'ipotesi di M. Pallottino, J. D. Beazley distacca da Hermonax lo stàmnos di Monaco con la nascita di Erittonio che in realtà non trovava posto soddisfacente nell'opera del pittore. Ne risulta un notevole impoverimento di Hermonax: mentre al nuovo pittore non è possibile avvicinare altro che un noto frammento di Heidelberg.
Orizia, Pittore di (p. 496; v. vol. v, p. 762). - La figura dell'artista risulta più consistente per l'assegnazione di alcune opere singolari e di notevole qualità come il cratere a calice di Agrigento con un Dioniso Mainòmenos, un frammento di Monaco con una donna tracia in estasi orgiastica e due nuove lèkythoi di Gela.
Conca, Pittore di (p. 498). - Il cratere a campana da Conca con una figurazione di Eracle sulla pira a cui è accostato un frammento dell'Acropoli formano il primo nucleo di questa nuova personalità di pittore.
Yale oinoche, Pittore di (p. 501; v. vol. vii, p. 1238). - Notevoli supplementi al pittore provengono dal cospicuo trovamento di loutrophòroi e altri vasi nuziali delle pendici dell'Acropoli.
Egisto, Pittore di (p. 504). - Tra gli incrementi notevoli un'anfora panatenaica, ora in frammenti, a Reading e alcuni vividi frammenti da Adria.
Froehner, Pittore di (p. 510; v. vol. iii, p. 741). - Nella breve introduzione J. D. Beazley, a giustificare lo spostamento nella trattazione generale, tiene a rilevare come le affinità con il Pittore di Altamura non siano tali da costituire una vera e propria fratellanza.
Kaineus, Pittore di (p. 510; v. vol. iv, p. 288). - Al pittore vengono assegnati altri due crateri a colonnette, uno a Stoccolma e uno nel Museo di Capodimonte.
Bologna 228, Pittore di (p. 511; v. vol. ii, p. 128). - Viene rettificata l'attribuzione del cratere a volute del museo di Ancona con partenza di divinità in carro che figurava in Red-fig. assegnato al Pittore di Borea.
Bologna 235, Pittore di (p. 517). - A questa nuova figura di pittore sono assegnati sei crateri a colonnette di cui quattro provenienti da Spina.
Siracusa, Pittore di (p. 517; v. vol. vii, p. 339). - Anche in questo caso gli incrementi più cospicui sono rappresentati da dieci loutrophòroi frammentarie dal ritrovamento delle pendici dell'Acropoli.
Frutteto, Pittore del (p. 522; v. vol. iii, p. 749). - Considerevoli, almeno numericamente, gli incrementi, tra cui frammenti di loutrophòroi nuziali del Museo dell'Acropoli.
Alkimachos, Pittore di (p. 529; v. vol. i, p. 260). - Sono introdotti incrementi dal trovamento di loutrophòroi nel Museo dell'Acropoli: opere della periferia sono riportate nella lista principale.
Boreas, Pittore di (p. 536; v. vol. ii, p. 140). - Tra gli incrementi più cospicui il grande cratere a volute da Spina con la partenza di Neottolemo che è già entrato a far parte dei pezzi da antologia o meglio, da manuale. Come a sottolineare la fraterna interdipendenza che esiste tra questo artista e il Pittore di Firenze, tre crateri che figuravano nella lista del primo sono stati passati in quella del secondo.
Firenze, Pittore di (p. 540; v. vol. iii, p. 701). - Notevoli, almeno numericamente, i nuovi incrementi da Spina, otto crateri a colonnette che, aggiunti agli otto del precedente elenco, indicano una massiccia importazione nella valle del Po dell'officina in cui il nostro pittore ha operato.
Londra E 489, Pittore di (p. 546). - A questo pesante e macchinoso pittore sono assegnati altri dodici vasi da Spina.
Pan, Pittore di (p. 550; v. vol. v, p. 920). - Tra le accessioni, frammenti di forse 32 loutrophòroi nel Museo dell'Acropoli. Vivida e attraente la nuova pelìke con Perseo nel museo di Monaco, mentre meno individuali le nuove lèkythoi da Gela. J. D. Beazley rifiuta l'appassionato appello di L. Curtius e ancora una volta relega la superba lèkythos di Taranto con Teseo risvegliato da Atena dal sonno nuziale con Ariadne, nella periferia del pittore.
Porci, Pittore dei (p. 562; v. vol. vi, p. 380). - Tra le nuove accessioni due notevoli crateri della Collezione De Cicco a Capodimonte e nella Banca Romana, un tempo Caputi. Notevole anche una lèkythos da Gela con Teseo e il Minotauro.
Leningrado, Pittore di (p. 567; v. vol. iv, p. 561). - Importanti accessioni possono dirsi il cratere a colonnette con figurazione di Lenàia, un tempo Caputi, ora della Collezione Torno in Milano e i frammenti di una hydria a Corinto con figurazione di un dramma di argomento persiano. Considerevoli incrementi anche nella lista della maniera.
Oinanthe, Pittore di (p. 579; v. vol. v, p. 626). - Gli incrementi sono costituiti principalmente da opere della maniera introdotte nella lista principale.
Perseo, Pittore di (p. 581; v. vol. vi, p. 69). - Tra le accessioni frammenti di quattro loutrophòroi dal Museo dell'Acropoli.
Londra 95, Pittore di (p. 583). - Modesta figura di artista già individuata da J. D. Beazley nel suo studio su Marpessa (Charites, p. 138 ss.). Gli sono assegnate due anfore.
Altamura, Pittore di (p. 589; v. vol. i, p. 276). - Splendide accessioni possono dirsi il cratere a calice nel museo di Boston con Ilioupèrsis, il cratere a campana Londra 61.7-10.1, con partenza di guerrieri e cospicui frammenti da Locri nei musei di Taranto e di Reggio. Significativa per lo stretto rapporto che intercorre tra i due artisti, l'assegnazione al Pittore di Altamura di un frammento di Leningrado prima assegnato al Pittore dei Niobidi. Notevoli incrementi da Spina, che ha fornito tante opere insigni del nostro artista, sia per la lista principale che per la maniera.
Niobidi, Pittore dei (p. 598; v. vol. v, p. 524). - Tra le accessioni un cratere a volute da Spina e numerosi e significativi frammenti da Locri. Considerevolmente aumentata anche la lista delle opere di maniera.
Bologna 279, Pittore di (p. 612; v. vol. ii, p. 128). - Viene ad aggiungersi alla lista del pittore un cratere a volute di una collezione svizzera. Viceversa J. D. Beazley respinge l'attribuzione al pittore dei frammenti di un cratere nel museo di Rimini (M. Zuffa) che riporta invece al Pittore dei Niobidi.
Satiri Villosi, Pittore dei (p. 613; v. vol. vii, p. 73). - Quasi raddoppiata la lista di questo considerevole artista. Particolarmente pregevole il cratere a volute recentemente ricomposto Louvre Ca 10.749 completato con un frammento di Tubinga raffigurante un banchetto di centauri.
Londra E 470, Pittore di (p. 615). - Il cratere a volute di Londra distaccato dal Pittore di Ginevra e riunito ad un altro sontuoso cratere a volute in Los Angeles costituisce il nucleo di una modesta personalità artistica operante nella cerchia del Pittore dei Niobidi.
Spreckels, Pittore di (p. 617). - È un'altra minore figura del gruppo del Pittore dei Niobidi, ritagliata da opere prima elencate sotto il termine maniera.
Villa Giulia, Pittore di (p. 618; v. vol. vii, p. 1172). - Tra le accessioni una kàlpis da Vulci nel Museo di Villa Giulia con Apollo e Muse che per il rigore e l'incisività del segno appare degna del Pittore dei Niobidi. Numerosi alàbastra e lèkythoi a fondo bianco nella maniera.
Chicago, Pittore di (p. 628; v. vol. ii, p. 550). - Lo splendido nuovo cratere a volute da Spina T. 19 è di per se stesso tale da imporre nuove dimensioni per l'artista. Al limite opposto di questa quieta e sostenuta monumentalità, una squisita pyxis da Brauron con Elena e Menelao ci fa misurare le possibilità del pittore. Anche nella maniera sono fatte rientrare opere di grande classe, quale la coppa Bologna 455 che J. D. Beazley ravvicina al Pittore di Lyandros e la notissima pelìke da Londra con Telefo supplice e ferito che un tempo era considerata nella cerchia del Pittore di Villa Giulia.
Napoli 3136, Pittore di (p. 632). - Modesto artista di nuova coniazione ai margini del Pittore di Chicago.
Methyse, Pittore di (p. 632; v. vol. iv, p. 1098). - Tra gli incrementi più notevoli due loutrophòroi dalle pendici dell'Acropoli, di cui una figurante le nozze di Admeto e Alcesti. Anche tra le assegnazioni incerte o marginali si contano opere di classe eccezionale come il cratere a calice frammentario a fondo bianco con Paride ed Elena in Cincinnati.
Providence, Pittore di (p. 635; v. vol. vi, p. 518). - Nella nuova lista sono inserite le opere del Pittore di Atene 1806 un tempo distinte da quelle del maestro, seppure riconoscendone la stretta affinità. La frase che J. D. Beazley nella sua estrema sobrietà dedica al nostro pittore (he is a very good artist) è uno stato di fatto e un apprezzamento straordinario per le qualità del Pittore di Providence. Gli incrementi più notevoli si contano tra le lèkythoi a fondo bianco che il Pittore di Atene 1806 ha canalizzato.
Nikon, Pittore di (p. 650; v. vol. v, p. 485). - Cospicui gli apporti di Gela, che ha dato tante lèkythoi e anfore nolane.
Dresda, Pittore di (p. 655; v. vol. iii, p. 183). - Anche in questo caso di notevole interesse gli apporti di Gela.
Yale Letythos, Pittore di (p. 657). - Tra gli incrementi quattro loutrophòroi dall'Acropoli e il noto choùs con una Nike in volo Agorà P 20076.
Bowdoin, Pittore di (p. 677; v. vol. ii, p. 158). - Come per tutti i pittori di lèkythoi J. D. Beazley pone alla base della sua ricerca un approfondito esame della forma usata. Nel caso particolare egli definisce ed isola i tipi di lèkythoi preferiti dai vari artisti. Tra le numerosissime accessioni di questo povero, meccanico pittore rientrano alcune loutrophòroi del nuovo rinvenimento dell'Acropoli. Infine J. D. Beazley colloca un certo numero di lèkythoi a figure nere in parte completate a contorno, in cui le due personalità già più volte così ravvicinate del Pittore di Bowdoin e del Pittore di Atena a figure nere sembrano quasi venire a fondersi.
Praga 774, Pittore di (p. 695). - Imitatore del pittore di Bowdoin.
Atene 1308, Pittore di (p. 695; v. vol. i, p. 871). - La lista di questo povero artista, apparentemente più tardo e in Red-fig., i sistemato in un altro connesso, appare quasi raddoppiata.
Icaro, Pittore di (p. 696; v. vol. iv, p. 83). - Il pittore ha assorbito le opere del Pittore di Palermo 1191 e molte altre opere della maniera.
Corinto T 1256, Pittore di (p. 701). - Gli sono assegnate due le'kythoi.
Aischines, Pittore di (p. 709; v. vol. i, p. 178). - J. D. Beazley rileva che le lèkythoi usate da questo artista sono di tipo secondario e di una forma speciale che il pittore ha in comune con il Pittore del Tymbos. Tra gli incrementi notevole un gruppo di coppe da Spina.
Beth Peleth, Pittore di (p. 728). - Nel breve discorso introduttivo J. D. Beazley lo ricollega ai Pittori di Aischines e del Tymbos. Le accessioni sono numerosissime per quanto riguarda le lèkythoi - quasi triplicate - immutate per gli alàbastra.
Karlsruhe, Pittore di (p. 730; v. vol. iv, p. 320). - Meno cospicui gli incrementi che per altri minori pittori di lèkythoi. Sono state inserite nella lista principale opere prima presentate nella cerchia, che risulta per conseguenza piuttosto impoverita. Le incertezze per la famosa coppa a fondo bianco di Boston appaiono formulate un poco diversamente, così che anche la grande pittura del tondo interno sembra prossima ad essere accettata.
Reading 50 X.4, Pittore di (p. 739). - Sotto questo nome è ora presentato uno di quegli imitatori del Pittore di Karlsruhe che già figuravano anonimi in Red-fig., i. Modeste accessioni.
Timokrates, Pittore di (p. 743; v. vol. vii, p. 860). - Nella lista sono state inserite le opere del Gruppo Atene 1929 che scompare. Non saprei dire se in vista di questa accessione, che indubbiamente modifica un poco la figura del pittore, J. D. Beazley ha omesso nella nota introduttiva il riferimento al Pittore di Pistoxenos.
Atene 1826, Pittore di (p. 745; v. vol. i, p. 872). - Incrementi di una certa consistenza, tra cui due lèkythoi da Gela.
Tymbos, Pittore del (p. 753; v. vol. vii, p. 1043). - Una insolitamente ampia nota introduttiva chiarisce la posizione del pittore nel folto gruppo di opere della sua maniera e della sua officina che ne continua la tradizione sino a circa il 420 a. C. Nel testo peraltro il materiale rimane diviso in due nuclei, opere del maestro e della sua bottega e maniera. Gli incrementi più numerosi vanno a questa seconda ripartizione.
Sotades, Pittore di (p. 763; v. vol. vii, p. 417). - Da rilevare incrementi notevoli sia nell'opera del pittore che della sua maniera provenienti dalla stipe di Locri.
Firenze 3968, Pittore di (p. 769). - È un imitatore del pittore di Sotades. Le sue opere comprendono coppe senza stelo e rhytà a teste di animali, forme tutte tipiche di questa tradizione.
Sotheby, Pittore di (p. 774). - A questo singolare pit tore in aggiunta alle opere già assegnate vengono attribuiti il curioso doppio disco a fondo bianco Atene 2350 con figurazione del carro di Helios e la pyxis Louvre MNB 1826.
Oxford Askos con Sirene, Pittore di (p. 776). - Gli sono assegnati due askòi con figurazioni singolarmente irrigidite e simmetriche.
Agorà P 14384, Pittore di (p. 777). - Dipinge alcune gentili pyxides con scene di gineceo.
Akestorides, Pittore di (p. 781; v. vol. i, p. 182). - Tra le non numerose aggiunte una notevole coppa apparsa nella vendita Cahn, Monnaies et Medailles, xi, n. 339, in cui veniva erroneamente attribuita a J. D. Beazley l'assegnazione al Pittore di Euaion.
Euaichme, Pittore di (p. 785). - Accanto a questo attraente, misuratissimo pittore J. D. Beazley inserisce la singolare coppa con una scena di congedo nel tondo interno, a Roma, un tempo nel Museo Artistico Industriale, ora nei Conservatori.
Euaion, Pittore di (p. 789; v. vol. iii, p. 510). - Notevoli incrementi e accessioni da opere prima considerate della maniera portano la lista da 101 a 152 numeri. Tra l'altro l'inclusione di tre hydriai ci permette di conoscere questo artista anche come decoratore di grandi vasi.
Clinica, Pittore della (p. 807; v. vol. lI, p. 717). - Nel nuovo ordinamento le opere del maestro risultano inserite in un ampio gruppo di seguaci di Makron, di cui il nostro artista sarebbe la figura più importante.
Philadelphia 2449, Pittore di (p. 814). - Piccolo maestro operante ai margini di Douris e di Makron a cui sono assegnate una pyxis e due oinochòai del gruppo di Hiketes.
Telephos, Pittore di (p. 816; v. vol. vii, p. 673). - Si possono menzionare considerevoli accrescimenti nella lista e notevoli spostamenti nell'ordine di questa.
Stivali, (Boot Painter) Pittore degli (p. 821). - Una notevole coppa di Varsavia un tempo Czartoryski che era stata prima collegata con il Pittore di Telephos è ora assegnata al pittore. In quest'opera con la figurazione di una sorta di borghese amor sacro e profano, incontriamo una misura e un senso di equilibrio raramente attestati dal pittore.
Stieglitz, Pittore di (p. 827; v. vol. vii, p. 499). - La nuova lista si apre con la raffinata coppa a fondo bianco recentemente rinvenuta a Brauron, che sembra impostare su una nota di inattesa nobiltà l'opera dell'artista. E gli incrementi sono numerosi e cospicui per la varietà dei temi e la qualità delle pitture. Si ha l'impressione che questo angoloso e ineguale pittore acquisti almeno a tratti dimensioni di primo piano.
Anfitrite, Pittore di (p. 830). - È questo il nuovo nome del Pittore di Amymone (v. vol. i, pag. 336) in relazione a una nuova esegesi della pyxis di Atene 1708 che figura Posidone in un inseguimento d'amore troppo cerimoniale e ufficiale, alla presenza di spettatori e divinità marine, per trattarsi di un'avventura episodica come quella di Amymone. Gli incrementi sono considerevoli, l'ordine della lista spesso modificato.
Lyandros, Pittore di (p. 835). - Con qualche accessione la figura del pittore risulta un poco meno evanescente.
Bordeaux, Pittore di (p. 835). - Gli sono assegnate due coppe e un rhytòn a testa d'asino.
Saburoff, Pittore di (p. 837; v. vol. vii, p. 1060). - Più di 100 incrementi e considerevoli spostamenti nella lista. Trattandosi di un pittore che ha frequentemente impiegato la loutrophòros, è ben naturale che più di trenta frammenti di simili vasi vengano ad aggiungersi in seguito alle recenti scoperte nelle pendici dell'Acropoli. Al contrario è singolare che i nuovi scavi di Gela, i cui depositi funerarî e di culto sono sempre stati così ricchi di lèkythoi, non abbiano portato alcune accessioni.
Houston, Pittore di (p. 855). - Un gruppo di lèkythoi a fondo bianco, in parte già raccolte in Red-fig., i, p. 566, ha ora ricevuto questo nome. Si tratta di un imitatore del Pittore di Saburoff.
Pistoxenos, Pittore di (p. 859; v. vol. vi, p. 197). - Tra le accessioni la splendida coppa a fondo bianco con Clitennestra e Taltibio in Ancona e frammenti di sei coppe dalla stipe di Locri.
Cane e gatto, (Cat-and-Dog Painter) Pittore di (p. 866). - Sotto questo nome sono riunite due gradevoli coppe in Zurigo e Mannheim a cui è tentativamente accostata la coppa Londra 28.1-17.59 che era stata elencata in Red-fig., i nella maniera del Pittore di Pistoxenos.
Tarquinia, Pittore di (p. 866; v. vol. vii, p. 623). - L'opera del pittore risulta accresciuta di numerose e cospicue accessioni. Indubbiamente anche il Pittore di Tarquinia è per divenire una figura di primo piano. Notevole in particolare l'oinochòe recentemente pervenuta a Tarrytown con un giovane e un cavallo di insolita monumentalità.
Firenze 4021, Pittore di (p. 873). - Dal Pittore di Tarquinia è stata distaccata la bella pelìke con scene atletiche di cui nei titolo ed è stata riunita a un gruppo di oinochòai che in Red-fig., i, erano state variamente assegnate. Si tratta di opere di alto livello e di notevole individualità come la nota oinochòe da Cuma con l'uccisione di Argo e l'altra ugualmente famosa di Firenze con Selene a cavallo, tra le quali non appare un nesso cogente.
Ancora, Pittore di (p. 874; v. vol. i, p. 355). - Grazie ai notevoli incrementi questo pittore passa dallo stadio di fantasma evanescente a una consistenza più degna delle sue singolari qualità.
Santa Barbara, Pittore di (p. 876). - È una figura minore ai margini del Pittore di Ancona.
Palermo V 665, Pittore di (p. 876). - Pittore già tentativamente identificato da J. Bovio Marconi, la cui opera peraltro rimane limitata alle due coppe di Palermo V 664 e V 665.
Pentesilea, Pittore di (p. 877; v. vol. vi, p. 29). - Uno dei più cospicui tra gli incrementi, la superba coppa da Spina con Zeus e Ganimede, viene a costituire un nuovo singolare esempio di quelle collaborazioni così frequenti nel gruppo di Pentesilea e da cui il solo maestro centrale, per espressa dichiarazione di J. D. Beazley, sembrava andare esente. In questa coppa peraltro se il tondo interno può ascriversi alle più vivide pagine del maestro, i lati esterni sono dovuti al Pittore dello Splanchnoptes. Dei numerosissimi incrementi all'opera del Pittore di Pentesilea il nucleo più compatto proviene dai magazzini dei Louvre. Qualitativamente le tre superbe coppe da Spina già largamente entrate nella letteratura archeologica rappresentano certo l'apporto più vistoso. Infine J. D. Beazley ripropone tentativamente l'avvicinamento del cratere a calice Bologna 283 con amazzonomachia già da A. Furtwängler assegnato al nostro pittore.
Splanchnotptes, Pittore dello (p. 891; v. vol. vii, p. 455). - Anche questo pittore diviene quasi una figura di primo piano. L'elenco delle opere attribuite appare quasi triplicato (da 52 a 147) e il carattere stesso dell'artista appare trasformato e nobilitato non solo per effetto della collaborazione con il caposcuola nella coppa di Spina, ma anche per l'individualità sempre più spiccata e decisa che si rivela dalle sue opere. In lui le forme abbreviate e come logorate dall'intima veemenza si alternano a immagini solide e statuarie nei tondi e nelle opere di maggiore impegno. E anche nelle sue pitture più frettolose non manca mai una vitalità e un mordente che rimane sino all'ultimo la sua cifra distintiva.
Veio, Pittore di (p. 900). - La nuova lista include le opere dei Pittori di Londra E 101 e della Nike Torch, che vengono a costituire una seconda fase della sua produzione. Il nucleo principale degli incrementi è anche questa volta dovuto ai magazzini del Louvre e a nuovi trovamenti di Spina.
Bologna 417, Pittore di (p. 907; v. vol. ii, p. 130). - Nell'opera dell'artista sono incluse quasi tutte le coppe un tempo incluse nella maniera.
Z Pittore (p. 919). - Pittore di coppe in margine al Pittore di Bologna 417. Ad eccezione di un frammento di Adria tutta la sua opera è costituita da frammenti dei magazzini del Louvre.
Aberdeen, Pittore di (p. 919; v. vol. i, p. 3). - Numerosi nuovi apporti dal materiale di Spina che evidentemente deve aver ricevuto massicci invii dalla bottega del Pittore di Pentesilea. Tra le novità l'assegnazione di due pyxides e forse di uno skỳphos al pittore che era sinora unicamente un pittore di coppe.
Nozze Pittore delle (p. 922; v. vol. v, p. 569). - Considerevoli incrementi specialmente dai magazzini del Louvre e da nuovi trovamenti da Spina, sempre nei limiti di coppe e pyxides.
Bruxelles R 330, Pittore di (p. 925; v. vol. ii, p. 195). - Quasi raddoppiata la lista di questo principe dei collaborazionisti. La fisionomia del pittore risulta più ampia e articolata per le accessioni nella sua opera di nuove forme di vasi come le lèkythoi e uno splendido askòs di Oxford 328 decorato da due volti femminili dal contorno tenero e incisivo.
Curtius, Pittore della coppa (p. 931; v. vol. il, p. 982). - Notevoli incrementi dai magazzini del Louvre, oltre ad alcune coppe, due pyxides sono assegnate al pittore.
Heidelberg 211, Pittore di (p. 944; v. vol. iii, p. 1132). - Tra i considerevoli incrementi appare una serie di skỳphos; forma prima non rappresentata nell'opera del pittore.
Koropi, Pittore di (p. 948; v. vol. iv, p. 395). - Notevoli incrementi al pittore e alla sua cerchia da recenti trovamenti di Spina.
Faina 103, Pittore di (p. 951). - Modesto artista di nuova coniazione in margine al Pittore di Londra E 777.
Angoloso, Pittore (p. 952; v. vol. i, p. 394). - Massicci incrementi specialmente dai magazzini dei Louvre. Come avviene per tutti i pittori di povera qualità e inclini alle ripetizioni meccaniche, la sua lista risulta quasi triplicata.
Lewis, Pittore di (p. 972; v. vol. iv, p. 610). - La lista è quasi invariata a parte alcuni frammenti da Locri e tre skỳphoi estremamente corrosi da Padula che sembra dover sistemare nella maniera.
Louvre CA 1849, Pittore di (p. 979). - Pittore di skỳphoi di nuova coniazione: gli sono assegnati dieci skỳphoi e un askòs.
Akridion, Pittore di (p. 980). - Gli sono assegnati otto skỳphai di cui uno, proveniente dal Kabeirion di Tebe, porta graffito sulla base il nome che lo distingue.
Atene 10464, Pittore di (p. 980). - Da un altro sky'phos del Kabeirion di Tebe è stato identificato questo nuovo pittore. Un altro skỳphos gli è attribuito e un terzo avvicinato.
Achille, Pittore di (p. 986; v. vol. i, p. 34). - Nella introduzione, anche in questo caso insolitamente ampia e rivelatrice, J. D. Beazley indica nel pittore il supremo maestro della lèkythos a fondo bianco. Incrementi cospicui non sono da attendersi per un pittore così riconoscibile e così esplorato. Di conseguenza a parte ritocchi nell'ordine della lista i fatti nuovi più considerevoli sono i casi di collaborazione, questa volta con il modesto Pittore Westreenen, oltre a quello già precedentemente riconosciuto con il Pittore Saburoff in una loutrophòros di Philadelphia.
Loeb, Pittore di (p. 1004). - Viene a sostituirsi al Gruppo Loeb, con qualche nuova accessione.
Waterkeyn, Pittore di (p. 1005). - Si sostituisce al Gruppo Waterkeyn (v. vol. vii, p. 1218) mantenendo immutata la lista delle opere incluse.
Westreenen, Pittore di (p. 1006). - Oltre alla pelìke in cui collabora con il maestro, il Pittore di Achille, gli sono attribuiti cinque piccoli vasi che in Red-fig., i, erano assegnati alla maniera del Pittore di Achille.
Boston 93.104, Pittore di (p. 1006). - Gli sono assegnate due lèkythoi un tempo elencate nella maniera del Pittore di Achille.
Atene 13.702, Pittore di (p. 1007). - Gli sono assegnate due lèkythoi un tempo assegnate alla maniera del Pittore di Achille.
Boston-Phiale, (Phiale Painter) Pittore della (p. 1014; v. vol. ii, p. 148). - Nella introduzione J. D. Beazley indica le qualità dominanti dell'artista, nobility and true charm. Tra le accessioni importanti alcune opere prima situate ai margini dei Pittori di Eupolis e di Clio, innanzitutto il famosissimo cratere a fondo bianco del Museo Gregoriano con Dioniso infante portato dalle Ninfe al vecchio Sileno e il corrispondente superbo cratere nella stessa tecnica da Agrigento con Perseo e Andromeda.
Polygnotos, 1° (p. 1027; v. vol. vi, p. 292). - Nell'introduzione è esaltata la sua funzione di caposcuola nel vasto e cospicuo gruppo dei polignotei. J. D. Beazley indica anche la linea di sviluppo che ricollega attraverso tre generazioni il Pittore dei Niobidi a Polygnotos e di qui al Pittore di Kleophos. Notevoli le nuove accessioni da Spina tra cui il cratere a volute con Apollo e Museo per il quale J. D. Beazley riserva qualche esitazione. Una nuova firma del pittore si ha in un frammento di cratere da Locri: peraltro J. D. Beazley rileva che le opere firmate non sono le più alte.
Peleo, Pittore di (p. 1038; v. vol. vi, p. 12). - Notevoli accessioni da Spina anche per la maniera del pittore, dove tra l'altro è accantonato il superbo cratere a calice da Spina con gigantomachia già assegnato a Polygnotos (Red-fig., i, p. 679, n. 30).
Monaco 2321, Pittore di (p. 1063). - Artista polignoteo già intravisto in Vases in America, 175, a cui sono assegnati due hydrìai e un'anfora nolana.
Barclay, Pittore di (p. 1066; v. vol. i, p. 979). - Tra le accessioni il ben noto cratere a campana in cui sono state riconosciute storie di Otos ed Ephialtes.
Kensington, Pittore di (p. 1071). - Artista polignoteo, dipinge uno stàmnos di un tipo speciale a cui E. Philippaki ricollega un piccolo gruppo di vasi analoghi.
Eupolis, Pittore di (p. 1072; v. vol. iii, p. 537). - Notevoli accessioni, tra cui il cratere Rosi con il ritorno di Athanasia: alcune opere giudicate della maniera sono entrate nella lista principale.
Menelao, Pittore di (p. 1077; v. vol. iv, p. 1022). - Incrementi anche nella maniera dalla stipe di Locri.
Londra E 494, Pittore di (p. 1079). - Accanto al noto cratere a campana con il sacrificio a Crise, J. D. Beazley raccoglie un piccolo numero di opere curate e un poco statiche che assegna a questo pittore.
Ferrara Sinis, Pittore di (p. 1086). - Gli vengono assegnati due crateri dalla stessa tomba 512 di Spina.
Centauromachia del Louvre, Pittore della (p. 1088; v. vol. ii, p. 473). - Considerevoli incrementi, in particolare da Spina.
Napoli, Pittore di (p. 1096). - Al Pittore, già noto come Pittore della Centauromachia di Napoli (v. vol. ii, pag. 473), sono attribuite sei nuove opere da Spina.
Londra 1923, Pittore di (p. 1103). - Pittore di loutrophòroi e lebeti nuziali, ricostruito intorno alla loutrophòros di Londra di cui sopra.
Camucia, Pittore di (p. 1683). - Gli sono assegnati due crateri a colonnette di argomento affine, una Nike tra due divinità.
Duomo, Pittore del (p. ii 17; v. vol. iii, p. 187). - Tra i manieristi della seconda serie è quello che presenta maggior ricchezza di nuove accessioni. Cinque nuovi crateri a colonnette da Spina sono venuti ad aggiungersi ai molti già precedentemente attribuiti a questo squallido artista sempre della stessa provenienza.
Accademia, Pittore dell' (p. 1124; v. vol. i, p. 12). - A questo tardo manierista sono stati assegnati quattro crateri a campana del Pittore di Bonn 1614 che così cessa di esistere. Altri incrementi comprendono tra l'altro due crateri a colonnette da Spina.
Bagno, Pittore del (p. 1126; v. vol. i, p. 959). - La lista di questo pittore è salita da 97 numeri a 200. Dei nuovi incrementi il gruppo più cospicuo è rappresentato da 72 frammenti di loutrophòroi dal nuovo rinvenimento dalle pendici dell'Acropoli: a questo possiamo aggiungere tre pelìkai della Collezione Spinelli ora nel museo di Napoli e tre nuove oinochòai da Spina.
Monaco 2358, Pittore di (p. 1141). - Gli sono assegnate due piccole pelikai apparentate al Pittore del Bagno.
Kleophon, Pittore di (p. 1143; v. vol. iv, p. 372). - Cospicui nuovi incrementi da Spina, tra cui il monumentale cratere a volute T 57 che Beazley stesso disse poter segnalare come il più splendido vaso proveniente da quella città. Notevoli tuttavia altre accessioni, come il bel frammento da Olimpia, così avara di materiale ceramico, e il cratere a campana, recentemente acquistato da Ny Carlsberg, con una straordinaria figurazione di un coro di ditirambo.
Deinos, Pittore del (p. 1151; v. vol. iii, p. 23). - Nella lista della maniera, più ricca di incrementi che la lista principale, è inserita la notissima anfora con anse a cordoni di Arezzo con Pelope e Ippodamia sul carro.
Somzée, Pittore (p. 1159). - Da due pelikai già ravvicinate in Red-fig., 1 e considerate della maniera del Pittore di Chrysis viene costituita questa nuova figura di pittore.
Louvre G 443, Pittore di (p. 1159). - Gli sono assegnate due oinochòai del Louvre e probabilmente una hydrìa.
Monaco 2335, Pittore di (p. 1161). - Nella lista sono incluse le opere del Pittore del Marsia Feuardent che così viene a scomparire. J. D. Beazley avverte del notevolissimo scarto che esiste tra le opere migliori dell'artista, per lo più lèkythoi a fondo bianco, e le peggiori.
Bològna 322, Pittore di (p. 1170). - Anche questo pittore che esisteva solo allo stato di moncone, con notevoli accessioni acquista un'apprezzabile consistenza.
Polion (p. 1171; v. vol. iv, p. 28 1). - Tra gli incrementi, tre oinochòai da Spina e una quarta situata nella maniera.
Heimarmene, Pittore di (p. 1173; v. vol. iii, p. 1132). - Al pittore viene riconnessa la notissima oinochòe del Vaticano con Menelao che insegue Elena.
Testa di Orfeo, (Head of Orpheus Painter) Pittore della (p. 1174). - Una nota hydrìa con la testa vaticinante di Orfeo ora nel museo di Dunedin insieme ad un'altra hydria costituiscono le opere di questo pittore.
Aison (p. 1174; v. vol. i, p. 178). - La lista delle opere del pittore è notevolmente aumentata per l'accessione di alcuni frammenti di loutrophòroi dall'Acropoli e di quattro nuove oinochòai da Spina. Non poche opere della maniera sono state passate nella lista principale.
Deinos Ateniese, Pittore del (p. 1180; v. vol. iii, p. 24). - Ai noti frammenti di Bonn viene ad aggiungersi un cratere a colonnette da Spina.
Ferrara Tomba 300 A, Pittore di (p. 1183). - Pittore di nuova coniazione a cui sono assegnati cinque crateri a colonnette tutti da Spina e a cui è avvicinato un sesto della stessa provenienza.
Kadmos, Pittore di (p. 1184; v. vol. ii, p. 250). - Tra gli incrementi due nuovi crateri a colonnette da Spina e uno skỳphos della stessa origine.
Altenburg 273, Pittore di (p. 1194). - Personalità di nuova coniazione a cui sono assegnate tre piccole anfore nolane.
Louvre CA 613, Pittore di (p. 1197). - Gli sono attribuite due lèkythoi del Louvre.
Dessypri, Pittore di (p. 1197). - La lista delle opere assegnate, tutte lèkythoi, è portata da 5 a 16.
Palermo Civetta, (Palermo Owl Painter) Pittore di (p. 1201). - Al pittore sono assegnate tre piccole lèkythoi tutte e tre decorate con civette.
M. M. 380, Pittore di (p. 1686). - Gli sono assegnate tre lèkythoi.
Atene 1623, Pittore di (p. 1201). - Gli sono assegnate cinque lèkythoi.
Londra E 636, Pittore di (p. 1201). - La lista delle opere di questo pittore è portata da 4 a 10, tutte lèkythoi.
Giudice I, Pittore di (p. 1203). - Gli sono assegnate due lèkythoi da Gela e da Agrigento.
Shuvalov, Pittore di (p. 1206; v. vol. vii, p. 248). - Tra le accessioni a questo felicissimo e prolifico artista possono ricordarsi 9 nuove oinochòai da Spina a cui sarebbe da aggiungere un'altra recentemente rinvenuta a Gela con il noto motivo di Eracle con la cerva e Apollo in furioso inseguimento.
Lipsia T 64, Pittore di (p. 1214). - Gli sono assegnate due oinochòai un tempo riunite e attribuite alla maniera del Pittore della Centauromachia del Louvre.
Kraipale, Pittore di (p. 1214; v. vol. iv, p. 402). - Nella lista del pittore sono state inserite 30 opere prima considerate di maniera.
Monaco 8742, Pittore di (p. 1215). - Gli sono assegnate due chòes.
Ferrara Tomba 422, Pittore di (p. 1216). - Gli sono assegnate tre oinochòai da Spina.
Ferrara Tomba 797, Pittore di (p. 1216). - Gli sono assegnate due oinochòai da Spina.
Ferrara Tomba 711 C, Pittore di (p. 1216). - Gli sono assegnate due oinochòai da Spina provenienti dalla stessa tomba.
Copenhagen 1061, Pittore di (p. 1218). - Gli sono assegnate due piccole pelìkai.
Würzburg Cammello, (Wùrzburg Camel Painter) Pittore di (p. 1219). - Gli è assegnata la famosa pelike con un personaggio orientale su un cammello seguito da un singolare corteggio che L. Curtius aveva ricollegato al suo Dioniso Sardanàpallos e un'altra pelike in Magonza.
Napoli 86.299, Pittore di (p. 1219). - Gli sono assegnate due piccole pelìkai del museo di Napoli.
Capesthorne, Pittore di (p. 1220). - Gli sono assegnate due pelìkai.
Pozzo, (Well Painter) Pittore del (p. 1220). - Al gruppo di lèkythoi globulari in gran parte da un pozzo dell'Agorà già riunite in Red-fig., i, sono state aggiunte alcune piccole hydrìai e pelìkai.
Atene 17.191, Pittore di (p. 1222). - Gli sono assegnate tre pyxides e un frammento, tutti con provenienza Atene.
Uccello, Pittore dell' (p. 1232; v. vol. vii, p. 1045). - È situato in un Gruppo degli Uccelli di opere affini. Negli Addenda viene data notizia di un ritrovamento ad Anavysos di una tomba con lì lèkythoi a fondo bianco assegnate al pittore e di insolita qualità.
Cambridge 3.17, Pittore di (p. 1241). - Gli sono assegnate 8 lèkythoi a fondo bianco.
New York Hypnos, Pittore di (p. 1242). - Pittore di lèkythoi che viene ad assorbire le tre opere del pittore dell'Occhio Basso. Gli sono attribuite 14 lèkythoi a fondo bianco.
Berlino 2451, Pittore di (p. 1243). - È uno dei tardi pittori di ièkythoi dal tono appassionato e un poco teatrale. Gli sono assegnate 5 lèkythoi e accostata una sesta.
Berlino 2457, Pittore di (p. 1245; v. vol. ii, p. 63). - Questo pittore si sostituisce al gruppo omonimo.
Würzburg 566, Pittore di (p. 1245). - Gli sono assegnate quattro lèkythoi.
Bruxelles A 904, Pittore di (p. 1246). - Gli sono assegnate due lèkythoi.
Eretria, Pittore di (p. 1247; v. vol. iii, p. 410). - Tra i numerosi incrementi si possono ricordare tre nuove coppe da Spina oltre alle numerose altre già assegnate.
Hobarth, Pittore di (p. 1258). - Un piccolo gruppo di due skỳphoi già avvicinati in Red-fig., 1, viene ora assegnato a questo maestro.
Kalliope, Pittore di (p. 1259). - Considerevoli incrementi dai magazzini del Louvre e da Spina. Notevoli accessioni anche nella serie delle pelikai oltre che della forma più consueta della coppa.
Disney, Pittore di (p. 1264; v. vol. iii, p. 140). - Tra le accessioni quattro coppe, forma prima non rappresentata nella sua produzione.
Napoli Hydriskai, Pittore di (p. 1266; v. vol. v, p. 339). - Tra le accessioni un gran numero di loutrophòroi dal ritrovamento delle pendici dell'Acropoli e due coppe da Spina.
Kodros, Pittore di (p. 1268; v. vol. iv, p. 378). - Tra le non numerosissime accessioni da ricordare la coppa Astarita con un canuto Prometeo (Amer. Journ. Arch., 1960, tav. 53.2) e tre nuove coppe da Spina.
Cambridge 72, Pittore di (p. 1273). - Pittore di coppe di cui due distaccate dalla lista stessa del Pittore di Kodros in Red-fig., i.
Marlay, Pittore di (p. 1276; v. vol. iv, p. 859). - Tra le accessioni la nota coppa di Spina con la morte di Cassandra.
Orvieto 1047, Pittore di (p. 1284). - Pittore di coppe affine al Pittore del Coperchio (Lid Painter). Gli sono assegnate quattro coppe di cui due senza stelo.
Fauvel, Pittore di (p. 1285; v. vol. iii, p. 605). - Tra le accessioni tre skỳphoi di Atene, forma prima non rappresentata nell'opera dell'artista. J. D. Beazley chiarisce che la coppa Spina Tomba 563, la cui attribuzione a questo pittore è stata più volte ripetuta, è stata in realtà soltanto avvicinata alla sua opera.
Radi, Pittore di (p. 1291). - Gli sono assegnate tre coppe, di cui una da Radi, riunite anche dal tema comune del tondo, un Eros seduto. Il pittore è avvicinato al Pittore di Heidelberg 209.
Montlaurès, Pittore di (p. 1294). - In Red-fig., i il pittore appariva con una lista di sole 6 voci. Ora tale lista è portata a 26 con l'accessione di numerose coppe, pyxides e skỳphoi.
Bruxelles R 342, Pittore di (p. 1298). - Gli sono assegnate tre coppe di cui due già riunite senza nome in Red-fig., i, p. 778.
Berkeley 8.5330, Pittore di (p. 1303). - Gli sono assegnati due skỳphoi dipendenti dal Pittore di Penelope.
Atene 17.278, Pittore di (p. 1303). - Gli sono assegnati due skỳphoi.
Bonn 92 A, Pittore di (p. 1303). - Gli sono assegnati quattro skỳphoi.
Ferrara Tomba 101, Pittore di (p. 1306). - Gli sono assegnati otto piattelli e una coppa senza stelo tutti da Spina. La decorazione è generalmente una testa femminile, alternata a volte ad una testa di satiro o di giovinetto.
Faenza 6, Pittore di (p. 1306). - Gli sono assegnati due piattelli ambedue da Spina. J. D. Beazley esprime il dubbio che siano da assegnare alla stessa mano che i precedenti.
Ferrara Tomba 13, Pittore di (p. 1306). - Gli sono assegnati due piattelli con teste di Apollo e di Artemide.
Ferrara Tomba 143 A, Pittore di (p. 1307). - Gli sono assegnati undici piattelli con teste di varie divinità, tutti da Spina.
Ferrara Tomba 357 B, Pittore di (p. 1307). - Gli sono assegnati due piattelli e accostato un terzo, sempre da Spina.
Ferrara Tomba 44, Pittore di (p. 1307). - Gli sono assegnati 7 piattelli.
Ferrara Tomba 480 B, Pittore di (p. 1308). - Gli sono assegnati 4 piattelli.
Ferrara Tomba 358 B, Pittore di (p. 1308). - Gli sono assegnati 6 piattelli.
Würzburg 870, Pittore di (p. 1308). - Gli sono assegnati 8 piattelli di cui 7 da Spina.
Ferrara Tomba 583 B, Pittore di (p. 1309). - Gli sono assegnati 6 piattelli tutti da Spina.
Ferrara Tomba 254, Pittore di (p. 1309). - Gli sono assegnati 5 piattelli, tutti da Spina di cui uno a Londra.
Meidias, Pittore di (p. 1312; v. vol. iv, p. 978). - Tra le accessioni frammenti di due loutrophòroi dalle pendici dell'Acropoli.
Karlsruhe Paride, Pittore di (p. 1315). - Così è stato identificato l'imitatore del Pittore di Meidias della hydria di Karlsruhe. Assegnato un frammento di Boston e avvicinati altri due.
Francoforte Ghianda, (Frankfurt Acorn Painter) Pittore di (p. 1317). - Gli sono assegnate tre lèkythoi di cui una in forma di ghianda.
Atene 1243, Pittore di (p. 1319). - Gli sono assegnate due pyxides e accostate altre due. Ricorda il Pittore delle Nozze Ateniesi.
Louvre MN Pittore di (p. 1320). - Gli sono assegnati una loutrophòros e due lebètes gamikòi.
Makaria, Pittore di (p. 1330). - Gli sono assegnate sei oinochòai tutte da Spina e tre lèkythoi globulari.
Louvre C 11.202, Pittore di (p. 1331). - Gli sono assegnate tre oinochòai del Louvre.
Nikias, Pittore di (p. 1333). - Notevoli incrementi, numerosi numeri della maniera sono stati passati nella lista principale.
Talos, Pittore di (p. 1338; v. vol. vii, p. 587). - Unico incremento un frammento dall'Agorà P 18.848. J. D. Beazley rifiuta di sanzionare l'assegnazione al pittore di un frammento di cratere da Spina T 312 che ripete il singolarissimo schema del corpo quasi fluttuante di Talos.
Modica, Pittore di (p. 1340). - Gli sono assegnati cinque vasi partendo dalla sontuosa, barocca hydrìa di Siracusa con un giudizio di Paride.
Lugano, Pittore di (p. 1347). - Gli sono assegnate due pelìkai della Collezione von Schoen di Lugano, a cui è avvicinato un cratere a calice di Agrigento con il ritorno di Efesto.
Londrae 543, Pittore di (p. 1348). - Gli sono assegnate tre oinochòai e una hydria.
Toro, (Bull Painter) Pittore del (p. 1349). - È un pittore di oinochòai e di piccole hydrìai. Dei 28 numeri della lista 17 provengono da Spina. Il nome proviene da una scena di sacrificio che appare nel n. 1.
Ferrara Tomba 264, Pittore di (p. 1351). - Pittore di oinochòai. Delle cinque opere assegnate tre provengono da Spina.
Ovolo Bruno, (Brown Egg Painter) Pittore dell' (p. 1351). - Considerevoli incrementi all'opera del pittore (già Gruppo dell'), sempre e unicamente da Spina.
Scadente, Pittore (Worst Painter) (p. 1353). - Come per il precedente notevoli accessioni da Spina. J. D. Beazley aggiunge che una lèkythos di Spina simile alla modestissima produzione del nostro pittore dovrebbe essere italiota. E in questo mondo di confluenze, una linea di demarcazione netta non è sempre possibile.
Ferrara Tomba 271, Pittore di (p. 1356). - Gli sono assegnate quattro oinochòai da Spina.
Ferrara Tomba 782, Pittore di (p. 1356). - Gli sono assegnate sei oinochòai da Spina.
Rayet, Pittore di (p. 1357). - Al pittore sono assegnate due piccole oinochòai di una peculiare sagoma metallica. Una di queste tarde operine proviene dalla Collezione Rayet.
Ferrara Tomba 659, Pittore di (p. 1358). - Gli sono assegnate due piccole pelìkai da Spina.
Bonn 2053, Pittore di (p. 1358). - Gli sono assegnate un gruppo di piccole pelikai.
Ferrara Tomba 36 B, Pittore di (p. 1359). - Gli sono assegnate due piccole hydriai dalla stessa tomba di Spina.
Ferrara Tomba 198 A, Pittore di (p. 1359). - Gli sono assegnate ugualmente due piccole hydrìai da Spina provenienti dalla stessa tomba.
Ferrara Tomba 1061, Pittore di (p. 1359). - Gli sono assegnate cinque piccole hydrìai di cui quattro da Spina.
Gaurion, ceramista (p. 1360; v. vol. iii, p. 796). - Alle due pyxides già note se ne aggiunge una terza dal Ceramico.
Mayence Sfinge, (Mayence Sphinx Painter) Pittore della (p. 1363). - Gli sono assegnate tre piccole lèkythoi con una sfinge.
Agorà P 16.879, Pittore di (p. 1364). - Gli sono assegnate due piccole lèkythoi globulari con una figura di Nike.
Vienna 1631, Pittore di (p. 1368). - Gli sono assegnate quattro piccole lèkythoi globulari in margine al Pittore Arruffato (Straggly Painter).
Ferrara Tomba 971, Pittore di (p. 1368). - Gli sono assegnate tre piccole lèkythoi globulari da Spina.
Atene 13.037, Pittore di (p. 1389). - Gli sono assegnate due lèkythoi a fondo bianco.
Londra E 106, Pittore di (p. 1391). - Nella lista sono state inserite le opere un tempo assegnate al Pittore Mouret (Red-fig., i, p. 861).
Scheggino, Pittore di (p. 1400). - Facendo seguito ad A. D. Ure gli sono assegnate due coppe profonde di un tipo peculiare.
Trieste, Pittore di (p. 1400). - Gli sono assegnate tre coppe senza stelo con temi atletici.
Ferrara Tomba 48 C, Pittore di (p. 1402). - Gli sono assegnati due skỳphoi da Spina.
Greifswald, Pittore di (p. 1402). - Gli sono assegnate undici coppe, apparentemente copie quasi meccaniche di un unico schema.
Todi 474, Pittore di (p. 1403). - Gli sono assegnate cinque coppe di cui tre da Spina.
Spinelli, Pittore (p. 1403). - Gli sono attribuiti una coppa e un chòus della Collezione Spinelli ora nel museo di Napoli. Una volta ancora J. D. Beazley esprime il dubbio che i due vasi Spinelli possano esser campani.
Pnice P 4, Pittore di (p. 1403). - Gli sono assegnate due coppe.
Atene 13.908, Pittore di (p. 1404). - Gli è assegnata una coppa di Atene e un kàntharos da Spina.
Guerriero Frontale, (Frontal Warrior Painter) Pittore del (p. 1404). - Gli sono assegnate dieci coppe e uno skỳphos in massima parte dai magazzini del Louvre.
Meleagros, Pittore di (p. 1407; v. vol. iv, p. 985). - La lista del pittore appare quasi raddoppiata con immissione di un largo contingente di coppe accanto ai grandi vasi più consueti per il pittore. Cospicui incrementi da Spina tra cui sei crateri a colonnette, un cratere a calice, due a campana, nove coppe, due piatti.
Würzburg 523, Pittore di (p. 1415). - Gli sono assegnati un cratere a calice e tre a campana nella maniera del Pittore di Meleagros.
Ferrara Tomba 862, Pittore di (p. 1416). - Gli sono assegnate tre coppe senza stelo di cui due da Spina.
Londra F 90, Pittore di (p. 1417). - Gli sono assegnate una hydrìa del British Museum e un cratere a calice di Boston con reminiscenze del Pittore di Meleagros.
Madrid 11.016, Pittore di (p. 1421). - Due crateri a calice assegnati in Red-fig., i, al Pittore di Londra F 64 costituiscono l'opera di questo artista.
Nostell, Pittore di (p. 1422). - Viene a prendere il posto del Gruppo di Port Sunlight insieme con il seguente.
Dublino, Pittore di (p. 1422; v. vol. ii, p. 185). - Come il precedente risulta dalle spoglie del Gruppo Port Sunlight. Come il precedente dipinge crateri a campana.
Vienna 1089, Pittore di (p. 1423). - Appartiene al Plain Group alla maniera semplice e può esser considerato come una prima fase del Pittore di Louvre G 508; gli sono assegnati sei crateri a campana.
Telos, Pittore di (p. 1425; v. vol. vii, p. 693). - La lista delle opere è quasi quadruplicata. Singolari alcuni casi di collaborazione con una seconda figura che prende il nome di R. T.
R. T. (Reverse Telos), Pittore di (p. 1427). - Collabora con il precedente nel rovescio di tre crateri a campana.
Tirso Nero, (Black Thyrsus Painter) Pittore del (p. 1431). - La lista delle opere enormemente accresciuta, da 12 a 44 voci.
Atene 12.255, Pittore di (p. 1435). - Gli sono assegnati due crateri a calice con floride figurazioni del mondo dionisiaco a cui altri sono avvicinati.
Louvre G 508, Pittore di (p. 1436). - Unitamente a numerose altre accessioni la più notevole sembra quella del cratere a campana di Malta con una figurazione di una dea risorgente entro una grotta.
Vaticano 9103, Pittore di (p. 1438). - Gli sono assegnati due crateri a campana.
Napoli 3245, Pittore di (p. 1438). - Gli sono assegnati due crateri a campana.
Caccia alla lepre, (Hare Hunt Painter) Pittore della (p. 1439). - Gli sono assegnati due crateri a campana con figurazioni un poco meno ripetute di scene di caccia e di lampadodromia.
Iphigenia, Pittore di (p. 144o). - Accanto al notissimo cratere a calice di Spina con storie di Ifigenia è posto solo un frammento di Heidelberg non lontano per stile dal Pittore di Oinomaos.
Würzburg Amymone, Pittore di (p. 144o). - Gli sono assegnati due crateri a calice e uno a campana.
Louvre G 521, Pittore di (p. 1441). - Gli sono assegnati sette crateri a campana.
Londra F 48, Pittore di (p. 1443). - Gli sono assegnati due crateri a campana in collaborazione con un altro maestro (Peralta Reverse Group).
Atene 13.894, Pittore di (p. 1443). - Gli sono assegnati due crateri a calice con temi dionisiaci.
Fabre, Pittore di (p. 1444). - Gli sono assegnati un cratere a calice del Museo Fabre, a Montpellier, e un cratere a campana di Napoli.
Atene 1366, Pittore di (p. 1444). - Gli sono assegnati due piccoli crateri a calice.
Rodin 1060, Pittore di (p. 1444). - Gli sono assegnati tre piccoli crateri a calice e una pelìke.
Kihanenko, Pittore di (p. 1445). - Gli sono assegnati tre piccoli crateri a campana.
Pourtale's, Pittore (p. 1446). - Gli sono assegnati tre notevoli e ben noti crateri a campana riuniti intorno al cratere Londra F 68 con una oscura figurazione - iniziazione di un Dioscuro - un tempo Pourtalès.
Atene 12.592; Pittore di (p. 1446). - Gli sono assegnati due crateri a campana e uno a calice non distanti dal Pittore Pourtalès.
Ferrara Tomba 463, Pittore di (p. 1447). - Gli sono assegnati due crateri a calice da Spina.
Toya, Pittore di (p. 1448). - Partendo da due crateri a campana da Toya nel museo di Madrid altri undici crateri a campana e a calice sono venuti a riunirsi.
Rodin 966, Pittore di (p. 1449). - Gli sono attribuiti otto crateri a calice e a campana.
Ferrara Tomba 141 B, Pittore di (p. 1450). - Gli sono assegnati due crateri a campana.
Atene 14.627, Pittore di (1451). - Gli sono assegnati undici crateri a calice, un dèinos e un lebès gamikòs.
Yalta, Pittore di (p. 1452). - Gli sono assegnati una pelìke da Yalta e un cratere a campana da Ensérune.
Ferrara Tomba 406 C, Pittore di (p. 1452). - Gli sono assegnati due crateri a campana da Spina.
Londra F 6, Pittore di (p. 1452). - Gli sono assegnati due pelìkai e un cratere a campana tutti con figurazioni di grifomachie.
Filottrano, Pittore di (p. 1453). - Prolifico pittore di crateri a campana. Dei 45 crateri elencati 19 provengono da Spina.
Mouret 10, 2, Pittore di (p. 1455). - Gli sono assegnati due crateri a campana.
Londra-Calice con Grifi, (London Griffin Calix Painter) Pittore di (p. 1455). - Gli sono assegnati crateri a calice con grifi e arimaspi.
Erotostasia, Pittore della (p. 1460). - Nel gruppo dei tardi crateri a calice di cui vien data la lista in blocco J. D. Beazley, facendo seguito ad Hahiand, ne assegna cinque a questo pittore.
Atene 1375, Pittore di (p. 1461). - Sempre nel gruppo dei tardi crateri a calice, sette assegnazioni.
Monaco 2391, Pittore di (p. 1461). - Sempre nel gruppo dei tardi crateri a calice, quattro assegnati a questo pittore.
Herakles, Pittore di (p. 1472). - Gli sono assegnate tre pelikai di una tematica abbastanza personale e la nota hydrìa Bruxelles R 286 con figurazione di una dea risorgente.
Pasithea, Pittore di (p. 1472). - Gli sono assegnate tre pelìkai.
Monaco 2365, Pittore di (p. 1473). - Gli sono assegnate tre pelìkai.
Grifoleone, Pittore del (p. 1473). - Gli sono assegnate due pelìkai con arimaspi.
Louvre MN 736, Pittore di (p. 1473). - Gli sono assegnate due pelìkai.
Salonicco 34.263, Pittore di (p. 1473). - Gli sono assegnate due pelìkai da Salonicco.
Marsyas, Pittore di (p. 1474). - Facendo seguito alla ripartizione di K. Schefold, J. D. Beazley attribuisce nove grandi vasi a questo che è senza dubbio il più notevole pittore attico del IV sec. a. C. La quieta dignità e l'insolita compostezza delle sue figurazioni ci appaiono tanto più apprezzabili come contrasto con il mondo formale vistoso, appariscente ed effimero della ceramografia contemporanea.
Eleusino, Pittore (Eleusinian Painter) (p. 1476). - Intravisto già da A. Furtwängler partendo dalla nota pelìke dell'Ermitage con le divinità di Eleusi e dalla sua gemella con Zeus e Themis, J. D. Beazley gli ascrive una lekàne anch'essa dell'Ermitage.
Atene 1472, Pittore di (p. 1477). - L'opera del pittore comprende un gruppo di vasi raccolti da K. Schefold sotto il nome di Gruppo dell'Etera.
Amazzone, Pittore dell' (p. 1478). - Prolifico maestro nella cui opera confluiscono i vasi riuniti da K. Schefold sotto il nome di bottega dei ritocchi bianchi (White dot). Più della metà della produzione del pittore proviene dal Mar Nero. I temi fondamentali appaiono amazzonomachie e grifomachie.
Londra F 18, Pittore di (p. 1481). - Gli sono assegnate due hydrìai e una oinochòe con grandi teste e figurine minute poste a lato.
Fanciullo Grasso, Pittore del (p. 1484; v. vol. iii, p. 590). - Le opere così riunite in Red-fig., i, sono dissolte in un F. B. Group.
Kalymnos, Pittore di (p. 1494). - Gli sono assegnati tre skỳphoi.
Londra F 128, Pittore di (p. 1494). - Gli sono assegnati tre skỳphoi.
Napoli 146.681, Pittore di (p. 1495). - Gli sono assegnati tre skỳphoi.
Salonicco 38.290, Pittore di (p. 1500). - Gli vengono assegnate sei lekanides.
Salonicco 34.1, Pittore di (p. 1500). - Gli vengono assegnate due lekanides.
Reading Lekanis, Pittore della (p. 1501). - Gli vengono assegnate cinque lekanides.
Ferrara Tomba 4 C, Pittore di (p. 1502). - Gli sono assegnate due lekanides da Spina.
Agorà P 17.562, Pittore di (p. 1502). - Gli sono assegnate tre lekanìdes con scene di gineceo.
Ferrara Choes, Pittore di (p. 1504). - Gli sono assegnati sette chòes di cui sei da Spina.
Ferrara Tomba 408, Pittore di (p. 1504). - Gli sono assegnati sette askòi con teste di arimaspi da Spina.
Atene 1256, Pittore di (p. 15o6). - Gli sono assegnati due lebeti nuziali con scene di gineceo ed Eroti.
Acropoli 670, Pittore di (p. 1506). - Gli sono assegnati due lebeti nuziali.
Athene 1370, Pittore di (p. 1506). - Gli sono assegnati sei lebeti e due lekanìdes.
Olynthos 5.156, Pittore di (p. 1507). - Pittore la cui produzione di lebeti nuziali, hydrìai e pelìkai proviene interamente da Olinto.
Jena, Pittore di (p. 1510; v. vol. iv, p. 92). - Nell'introduzione J. D. Beazley precisa che la materia presentata sotto il nome del pittore in Redfig., i, è stata qui ordinata come un gruppo in cui il maestro è accanto a figure minori.
Vienna 155, Pittore di (p. 1522). - Partendo dalle due opere assegnate al pittore in Red-fig., i, altre dieci coppe e una lekanis sono venute ad aggiungersi.
Murcia, Pittore di (p. 1525). - Gli sono assegnate tre coppe senza stelo tutte di provenienza iberica.
Atene 14.887, Pittore di (p. 1526). - Gli sono assegnate quattro coppe senza stelo.
)