PRATOLINI, Vasco
Scrittore, nato a Firenze, di famiglia operaia, il 19 ottobre 1913. Esercitò, da ragazzo, i più umili mestieri, studiando da sé.
Cominciò a farsi conoscere nell'ambîente di Letteratura e di altre riviste di giovani, specialmente fiorentine; di due delle quali, campo di Marte e Incontro, fu anche redattore (1938-40).
Il suo primo libro di racconti, Il tappeto verde (Firenze 1941), con quel trepido riandare alle vicende della sua adolescenza, con quell'amoroso interesse alla vita dei poveri, del popolo minuto della sua città e del suo quartiere, già comprende i due modi o toni fondamentali della narrativa di P.: uno di memoria lirica, per cui la realtà anche più cruda, la "cronaca familiare" più sanguigna, vengono trasposte e modulate in prospettive alacremente elegiache; l'altro di un realismo più disincantato o risentito, che sembra contaminare la lezione di Tozzi, e di altri toscani, con quella della recente narrativa americana.
Nei libri successivi (Via de' Magazzini, Firenze 1942; Le amiche, ivi 1943; Il quartiere, Milano 1944; Cronaca familiare, Firenze 1947; Cronache di poveri amanti, ivi 1947; Mestiere da vagabondo, Milano 1947; Un eroe del nostro tempo, ivi 1949), l'arte del P. si è venuta notevolmente arricchendo e affinando, specie nella prima direzione, dove, in certe magiche trasparenze assunte dai motivi autobiografici, ha finora fornito le sue prove più alte; mentre nell'altra, quel realismo, inclinando ad accenti di un populismo non del tutto congeniale, di rado riesce ad evitare i pericoli dell'immediatezza affettiva e oratoria.
Bibl.: E. Montale, in Tempo, Milano, 30 luglio 192, e in Il Mondo, Firenze, 5 maggio 1945; L. Anceschi, in Il Tesoretto, Milano 1942; E. Falqui, in Risorgimento liberale, 25 settembre 1945.