VASA (finn. Vaasa; A. T., 68)
Città della Finlandia, capoluogo della provincia omonima, situata a 63° 5′ lat. N. e a 21° 36′ long. E., sulla costa finlandese occidentale, in corrispondenza della strettoia che divide il bacino meridionale del Golfo di Botnia da quello settentrionale. La costa è frastagliatissima e la città sorge a N. dell'imbocco di una notevole baia spingendo una propaggine sull'Isola di Vaskiluoto, che ne sbarra l'ingresso e ospita il porto moderno.
Resta oggi un 5 km. a SE. il villaggio di Mustasaari; in vicinanza di questo sorge il castello di Korsholm, presso il quale era la città, finché, distrutta da violentissimo incendio nel 1852, non ne venne decisa la ricostruzione nel luogo attuale, anche perché l'interrimento della baia aveva allontanato la primitiva sede dal suo mare. La nuova città ebbe il nome di Nikolainkaupunki (Nikolaistad), conservato sino al 1917. Essa venne costruita secondo un piano regolatore a scacchiera, compiuto nel 1862.
Sbocco di un ampio e progredito retroterra e collegata col tronco Vasa-Seinäjoki alla rete ferroviaria, la città conta anche notevoli industrie (del legno e derivate, molitorie, tessili, zuccherifici, manifatture tabacchi, ecc.).
Il castello di Korsholm data dal 1384. L'agglomerato ebbe grado e statuto di città nel 1606 e ricevette allora il nome della dinastia regnante di Svezia (Vasa). Nel 1617 ebbe privilegi commerciali, limitati però al traffico con Stoccolma, Turku (Åbo) e i porti più a nord. Dal 1688 vi risiedette un capitano provinciale. Occupata dai Russi nel 1714 e di nuovo nel 1742, ricevette infine nel 1762 diritto di libero commercio e cominciò a fiorire per l'esportazione verso i paesi occidentali. Nel 1808 fu saccheggiata, poi occupata definitivamente dai Russi, ai quali si sottrasse soltanto nel 1917. Durante la guerra civile del 1918 Vasa divenne sede del governo democratico, che ebbe il sopravvento.
La popolazione era di 2602 ab. nel 1815, di 3665 alla metà del secolo, di 6263 nel 1880, di 15.252 nel 1900, di 27.400 nel 1934: poco più della metà di lingua finlandese, il resto di lingua svedese. Fino al 1910 aveva prevalso questa, che anzi alla metà del secolo XIX era parlata dai 3/4 della popolazione.
La provincia (län) comprende la parte meridionale dell'Ostrobotnia (Pohjanmaa, Österbotten) e lembi settentrionali del Satakunta e del Tavastland. Si stende lungo la costa botnica a S. e a N. del Merenkurkku per un 300 km., internandosi per poco più di 200 km. al massimo. La superficie è di 41.348 kmq. (un decimo della repubblica), di cui 3020 (7%) occupati dalle acque, cifra esigua nei confronti delle altre provincie. Il paese si stende infatti in prevalenza su una larga piattaforma costiera intorno ai 50 m. s. m. e soltanto la sezione più interna sale sul grande Ripiano dei Laghi, con colli sino a 225-250 m. s. m. Si contano sette comuni urbani, di cui tuttavia, oltre il capoluogo, soltanto quattro superano i 3000 abitanti: Kristiinankaupunki, Pietarsaari (7200 ab.) e Kokkola sulla costa, Jyväskylä (7600 ab.) all'estremo SE. interno. La popolazione complessiva della provincia è di 481.773 ab. (1930), con una densità media di 14 ab. per kmq. Il 9% vive accentrato nei sette comuni urbani, il 91% agglomerato nei villaggi rurali e costieri o, in minima parte, in casali sparsi.
Il 53% della popolazione urbana e il 78% di quella rurale riconoscono per lingua madre la finlandese, proporzione profondamente mutata nell'ultimo mezzo secolo, ché ancora nel 1880 l'elemento svedese prevaleva nelle città con l'80% e toccava nelle campagne il 30%.
Occupazioni prevalenti sono le forestali e, specie presso la costa, l'agricoltura e l'allevamento. Modesta attività industriale e commerciale si esercita nei centri portuali e a Jyväskylä (segherie).