variare
Ricorre soltanto due volte nel Convivio e una nella Commedia. Il significato è quello di " mutare " nello spazio e nel tempo, come appare evidente in Cv I V 9 Onde vedemo ne le cittadi d'Italia.., da cinquanta anni in qua molti vocabuli essere spenti e nati e variati, e, con costrutto pronominale, in IV XXI 7 la quale [disposizione del cielo] si varia per le costellazioni, che continuamente si trasmutano (cioè mediante il continuo mutare di posizione delle costellazioni), nel passo dedicato alle influenze celesti (cfr. la nota di Busnelli-Vandelli).
In funzione sostantivata, l'infinito del verbo ricorre, per designare le " mutazioni planetarie ", in Pd XXII 147 Quindi m'apparve il temperar di Giove / tra 'l padre e 'l figlio; e quindi mi fu chiaro / il varïar che fanno di lor dove, passo collegato a Cv II XIII 25 e alla fonte remota di Tolomeo (Quadripartitus I 4 " Stella Iovis temperatae naturae est. Media enim fertur inter frigificam Saturni et aestuosam Martis... ").