Vanuatu
(App. V, v, p. 728)
Geografia umana ed economica
di Marina Faccioli
La popolazione, secondo stime ufficiali delle Nazioni Unite, nel 1998 era di 182.000 ab.; il tasso di accrescimento demografico medio annuo, nel periodo 1990-97, si è attestato sul 26‰. La popolazione vive per circa l'80% in villaggi rurali, per lo più ubicati nelle fasce costiere più fertili e coltivate; l'unico centro urbano è la capitale, Port Vila, che svolge funzioni portuali e commerciali.
L'economia di V., ancora basata quasi esclusivamente sull'agricoltura, soprattutto sulla produzione e l'esportazione della copra, risulta direttamente legata alle condizioni climatiche (gravi i danni provocati dall'uragano Beti nel 1996) e alle fluttuazioni dei prezzi sui mercati internazionali. Negli anni Novanta il governo ha messo in atto un piano di diversificazione dell'economia che punta soprattutto sullo sviluppo del settore turistico: sono state costruite nuove strutture ricettive ed è stato potenziato il sistema aeroportuale. Il decollo economico, tuttavia, appare ancora bloccato dalla scarsità di infrastrutture e dalla netta prevalenza delle attività legate al capitale straniero (a questo proposito, la recente instabilità politica e uno scandalo finanziario scoppiato nel 1996 lasciano supporre che gli interessi stranieri vadano a discapito degli investimenti interni). Nel 1996, inoltre, sono stati effettuati consistenti tagli nel settore del pubblico impiego. L'agricoltura contribuisce per il 22,2% alla formazione del PIL (1995) e occupa quasi la metà della forza lavoro. Oltre alla copra, le principali esportazioni sono costituite da cacao, caffè, frutta, ortaggi e mais. L'industria (13,1% del PIL) impiega soltanto il 3,5% della forza lavoro ed è basata quasi esclusivamente sulla lavorazione dei prodotti agricoli. L'economia dipende in gran parte dal settore dei servizi che contribuisce per quasi due terzi al PIL.
bibliografia
B. Antheaume et al., Asie du Sud-Est. Océanie, Paris-Montpellier 1995.
Storia
di Silvia Moretti
Nel corso degli anni Novanta si accentuava nel paese la frammentazione del quadro politico, mentre gravi scandali finanziari vedevano coivolti un ministro delle Finanze e alcune personalità di spicco della vita economica. Ad appena vent'anni dal conseguimento dell'indipendenza, ottenuta nel luglio 1980, la repubblica di V. presentava già una forte instabilità interna, come dimostrarono nel novembre e dicembre 1995, dopo le elezioni generali, le difficili consultazioni per la formazione del governo. Il nuovo primo ministro scelto dal Parlamento, S. Vohor, del tradizionale partito francofono vincitore delle elezioni, l'Union des partis modérés (UPM), formò un governo di coalizione con gli alleati del National United Party (NUP). All'opposizione, ormai dal 1991, il Vanuaaku Pati (VP), il partito anglofono tradizionale. Negli anni successivi l'emergere di forti contrasti all'interno dell'UPM e la diffusione della notizia del coinvolgimento del governo negli scandali determinarono un calo dei consensi verso il partito francofono, che in occasione delle elezioni del marzo 1998 fu sconfitto dal VP: quest'ultimo ottenne 18 seggi a fronte dei 12 conquistati dall'UPM. Nel marzo 1999 J.B. Bani fu eletto presidente con il voto di tutti i partiti al governo e all'opposizione, con l'eccezione del National United Party.
bibliografia
Melanesian politic: stael blong Vanuatu, ed. H. Van Trease, Christchurch 1995.