VALUEV, Peter Aleksandrovič, conte
Uomo politico russo, nato a Mosca il 22 settembre (4 ottobre) 1814, morto a Pietroburgo il 27 gennaio (8 febbraio) 1890. Il V., uno dei tipici rappresentanti dell'alta burocrazia zarista del sec. XIX, proveniva ancora dalla scuola di M. M. Speranskij, avendo iniziato la sua carriera nella seconda ripartizione della "Cancelleria personale" cui era affidata l'opera di codificazione. Dal 1845 al 1858 fu nell'amministrazione delle provincie baltiche, nel 1856 governatore civile della Curlandia. Dopo la caduta di Sebastopoli redasse un memoriale molto diffuso intitolato Duma Russkago (Opinioni di un Russo), che dichiarava la "menzogna ufficiale" responsabile dell'insuccesso: anche in seguito il V. avanzò ripetutamente proposte di riforme. Nel 1859 divenne capo sezione nel Ministero dei beni demaniali. Come ministro degli Interni (maggio 1861-marzo 1868) non appartenne però al gruppo dei ministri decisamente inclini al progresso dell'era riformista che segnò la prima metà del regno di Alessandro II. Nell'applicazione del rescritto per l'abolizione della servitù della gleba (1861), prese in seria considerazione gli interessi della nobiltà. Ad ogni modo, le riforme iniziate dopo l'insuccesso della guerra di Crimea continuarono sotto il suo ministero; sono poi degne di particolare menzione la radicale riforma giudiziaria, la creazione delle amministrazioni indipendenti rurali (zemstvo) nelle provincie della Grande Russia (1864) e una nuova legge sulla stampa (1865). Durante l'insurrezione polacca il V. si oppose alla violenta russificazione della Polonia. In qualità di ministro dei beni demaniali (1872 e segg.) e di presidente del consiglio (dal 1877), fu, anche negli ultimi anni del governo di Alessandro II, fra le personalità più influenti. Sotto il successore di Alessandro (salito al trono nel 1881) il V. si trovò ben presto in contrasto con Loris Melikov e fu licenziato il 4 (16) ottobre dello stesso anno.
Oltre ad un'attività occasionale di pubblicista (per es.: Russkie zaaničnye publicisty, Berlino 1876) il V. si provò anche a scrivere romanzi e redasse scritti di carattere religioso. Dopo la sua morte furono pubblicati numerosi frammenti del suo diario.
Scritti: Memoriale Duma Russkago, in Russkaja Starina, LXX (maggio 1891), pp. 349-59; per i Diari, v. L. L(oewenson), in Zeitschrift für osteuropäische Geschichte, IV (1914), pp. 110-111, e A. Presnjakov, in Dela i dni II (1921), pp. 225-29; conte P. A. Valuev, Dnevnik 1877-1884, edito con annotazioni a cura di V. J. Jakovlev-Bogučarskij i P. E. Ščegolev, Pietroburgo 1919.
Bibl.: J. v. Eckardt, Aus der Petersburger Gesellschaft, Lipsia 1873, pp. 121-137; Brockhaus-Efron, Enciklop. Slovar', V (1891), pp. 437-40; Ministerstvo Vnutrennych Del. 1802-1902, Pietroburgo 1902; A. Kizevetter, Pis'ma M. N. Katkova k P. A. Valuevu, in Russkij Istoričeskij Archiv. Sbornik I (Praga 1929), pp. 281-300.