VALMONTONE (A. T., 24-25-26 bis)
Paese del Lazio meridionale, situato in posizione quanto mai caratteristica, su una platea tufacea a 303 m. s. m., tra due valloni incassati che si riuniscono subito a est del paese a formare il torrente Savo (Sacco) e sui quali detta platea precipita quasi a picco per una cinquantina di metri. Il paese, le cui case da ambo i lati si affacciano su queste pareti ripide, è pertanto accessibile solo da ovest per uno stretto collo col quale la platea si ricollega al pianoro di Colle Ventrano. Il paese consta di due lunghe strade, una delle quali si apre in una grande piazza centrale dove si adergono la Collegiata e l'imponente palazzo baronale dei Pamphili.
Valmontone non aveva più di 1500-1800 ab. nel sec. XVII e al principio del XVIII, ma già circa 2600 nel 1782. Questi erano discesi a 2314 nel 1816; nel 1853 erano 3268, nel 1871, 3784. L'incremento maggiore si è avuto nel sec. XX: 4985 ab. nel 1901, 6072 nel 1921 e 7514 nel 1931: Di questi tuttavia solo 5262 risiedevano nel centro principale; mentre un altro centro di considerevole entità (1550 ab.) si è venuto formando di recente presso la stazione ferroviaria di Segni, dove sono sorti grandi stabilimenti industriali. È peraltro predisposta la costituzione di questo centro in comune autonomo (Colleferro). Il territorio comunale (compreso quello del futuro comune di Colleferro) abbraccia kmq. 57,2; tra le colture vi prevale il vigneto, che dà vini assai noti; estese sono anche le aree pascolative. Valmontone ha una stazione ferroviaria sulla linea Roma-Cassino, a brevissima distanza dall'abitato.