VISDENDE, Valle (A. T., 24-25-26)
Vallata che si apre nel versante italiano delle Alpi Carniche; fa parte dell'alto bacino del Piave ed è percorsa dal torrente Cordevole di Visdende affluente di destra del Piave e già considerato come suo ramo. sorgentifero. È chiusa tutta in giro da una chiostra montuosa - che tocca la massima altezza al M. Peralba (2693 m.) - formata a nord dalla catena principale delle Alpi Carniche, a oriente, occidente e sud dai suoi elevati contrafforti. Vi è grande contrasto fra le montagne che formano il versante settentrionale e quelle che formano il versante meridionale del bacino: le prime sono costituite da rocce arenaceo-argillose, modellate in forme piuttosto molli e cupoleggianti, ricoperte di prati fin presso le maggiori cime: ne emerge la rupe brulla biancastra del Monte Peralba formato da calcare cristallino; le montagne del versante meridionale sono invece costituite da rocce calcareo-dolomitiche che si ergono con le forme aspre, i torrioni, i pendii a picco proprî delle Alpi Dolomitiche e sono rivestite in largo di una larga fascia di materiale detritico. In ambedue i versanti si trovano forme glaciali.
Le acque della valle sono raccolte dal Cordevole, il quale, ricevuto il tributo di alcuni corsi d'acqua scendenti quasi tutti dal versante settentrionale (mentre l'altro è ricco di fenomeni carsici), traversa con direzione N.-S. la conca e taglia in una profonda gola la catena calcarea meridionale. Dal punto di vista della vegetazione la valle si distingue per la ricchezza del suo manto boschivo (prevalentemente abeti), che ne ricopre quasi tutto il fondo e i fianchi fino a 1800-2000 m.
La Val Visdende non ospita nessun centro abitato permanente e neppure dimore isolate abitate tutto l'anno, salvo un albergo, ma numerosi tipi di dimore estive isolate e a gruppi che servono alla popolazione dei centri vicini della valle del Piave che vi si reca in estate per sfruttare i prati del fondovalle e degli alti pendii e la ricchezza del legname. Le sue caratteristiche dimore estive sono i "casoni" che, oltre a trovarsi isolati, formano dei veri e proprî villaggi estivi; quelli di Cima Canale, Costa Zucco, Costa d'Antola, posti nel fondovalle servono a ospitare i proprietarî nel periodo estivo e in autunno ad alloggiare il bestiame che torna dalle malghe; vi si raccoglie anche il fieno che verrà poi portato nei paesi per l'inverno. I casoni isolati si spingono fino oltre i 2200 m. e servono al ricovero dei pastori e degli ovini e bovini giovani; vi sono poi gli "stavoli" circondati da prati nei quali in estate si pratica il taglio del fieno, e da qualche campicello di patate, orzo, fave. In parte frammista alle zone degli stavoli è quella delle malghe, che si trovano sia sui terrazzi alluvionali del fondovalle ricchi di bei prati, sia nei pascoli di alta montagna fin quasi ai 1800 m.: servono per la monticazione del bestiame da latte. Infine si hanno due zone di fienili, una sotto e una sopra l'area boschiva.
Amministrativamente il territorio della valle appartiene ai comuni di S. Pietro di Cadore e Sappada.