VIGEZZO, Valle (A. T., 17-18-19, 24-25-26)
S'indica con questo nome il corridoio vallivo per mezzo del quale il bacino della Toce (Domodossola) comunica con quello del Ticino (Locarno). Il corridoio, dovuto all'erosione glaciale di una corrente che trasfluì in parte dal Ticino alla Toce, include lo spartiacque fra due torrenti che portano lo stesso nome (Melezza), spartiacque che appena si disegna in un'ampia area pianeggiante (835 m.), dove sono oggi i centri abitati di Druogno (a O.) e S. Maria Maggiore (a E.). Propriamente si chiama Val Vigezzo l'intera valle che defluisce alla Toce (17 km.) e il tronco adiacente (lungo una diecina di km.) di quella che volge al Ceresio, fin dove il Melezzo orientale non è giunto ancora a sovrincidere il fondovalle (cioè fin poco oltre Re); nell'uso più comune, però, l'accezione del toponimo abbraccia anche il resto del corridoio sino alla frontiera svizzera (a Olgia), oltre la quale si parla di Centovalli. La parte compresa entro i confini del regno misura 216 kmq., ed è suddivisa nei 5 comuni di Druogno, S. Maria Maggiore, Craveggia, Re e Malesco. L'ampio fondovalle, ridente di pascoli e di campi, è circondato da abetine e magnifici boschi di castagno. L'economia della valle rimane tipicamente silvo-pastorale (bovini e caprini), data la modesta percentuale di superficie agraria (15%; appena l'8% lavorabile), ciò che ha determinato prima una forte corrente di emigrazione temporanea (quasi del tutto cessata), e rallentato poi l'aumento della popolazione (cresciuta di appena il 7% fra il 1871 e il 1931). Nei 5 comuni della valle risultavano censiti 5244 abitanti nel 1871, e 5793 nel 1911, discesi a 5605 nel 1931.
La valle è percorsa della ferrovia elettrica (51 km.) congiungente Domodossola con Locarno.
Bibl.: C. Cavalli, Cenni storici di Val Vigezzo, Torino 1845.