SERIANA, VALLE (A. T., 17-18-19, 20-21 e 24-25-26)
VALLE È, per ampiezza di bacino, la maggiore delle valli bergamasche, e una delle più notevoli fra le lombarde, per la sua importanza economica e demografica. La percorre e le dà nome il Serio (toponimo d'antichissima origine, forse ligure), il principale affluente dell'Adda (124 km. di corso, 1256 kmq. di bacino, portata media 22 mc. al secondo); fiume che scende dalle Orobie e raccoglie le acque della elevata chiostra di monti che s'allarga fra il Pizzo del Diavolo (2914) e il Gleno (2883 m.) e comprende le massime vette di tutto il sistema (Pizzo di Coca, 3052 m.; Pizzo di Scais, 3040 m.; Pizzo di Redorta, 3037 m.). Le sorgenti del fiume si collocano al lago Barbellino (2132 m.), proprio sotto il Torena (2911 m.): di qui fino al ripiano di Clusone, il Serio si dirige quasi esattamente da N. a S. La valle si continua dapprima piuttosto angusta e selvaggia, in una dura massa di scisti cristallini e di graniti, aprendosi solo qua e là in piccole conche erbose alla confluenza dei maggiori tributarî, uno dei quali le ha dato nome in questo suo tratto superiore (Val Bondione). Oltre il Ponte di Nossa il fondo si allarga e i ripiani laterali, che intagliano un piccolo lembo di scisti preterziarî, si fanno più frequenti e più ampî: da uno di questi la sezione mediana, in cui il Serio piega alquanto a SO., è detta anche Valle di Gandino. Finalmente il tratto inferiore, oltre Albino, che corrisponde alla larga fascia calcarea delle Prealpi bergamasche, e si apre poco a E. di Bergamo sull'alta pianura lombarda, prende nome da Nembro, che è tuttora, come anticamente, il massimo suo centro abitato.
Dell'intero bacino del Serio meno di una metà (574 kmq.) appartiene così alla valle vera e propria, tra il Passo di Caronella e Alzano, tratto che il fiume percorre nei primi cinquanta km. del suo corso. A valle di Alzano il fiume riprende ancora la direzione meridiana e finisce all'Adda una ventina di km. a oriente di Lodi (bosco del Serio), dopo avere circondato le mura di Crema.
L'importanza della valle fu anche in passato dovuta essenzialmente al fatto che le sue risorse minerarie le permisero sempre di completare, con un più o meno intenso sviluppo industriale, la magra economia agricolo-pastorale consentita dalla relativa scarsezza del terreno coltivabile (cereali, patate) e dallo sfruttamento dei boschi, conservati ormai solo in piccoli lembi (valle media e superiore). Di queste risorse le più cospicue erano e restano il ferro spatico (ottimo per l'acciaio) di Gromo, Gandellino e Bondione, la galena, l'argento (Ardesio), l'arsenico, il piombo e l'antimonio, che vi si rinvengono in quantità modeste, ma tali tuttavia da favorirne il trattamento industriale, in una zona ricca, come questa, di energie idriche e, fino a un certo segno, anche di combustibile (legname). Già nel sec. XIII Clusone era nota per la lavorazione del ferro, e nel Cinquecento e Seicento Gromo e Gandellino vantavano raffinerie di acciaio fra le meglio attrezzate della Lombardia. Verso la metà del secolo scorso si venne diffondendo nella media e bassa valle la grande industria moderna: il cotonificio e il lanificio (Albino, Desenzano, Gazzaniga, Nossa), specialmente per la tessitura, e un notevole sviluppo vi han preso anche le industrie estrattive (cementi ad Albino, cave di marmo a Desenzano) e la fabbricazione delle calci e dei cementi.
Più di recente ancora l'economia della valle è stata trasformata dall'impianto di numerose centrali idroelettriche che utilizzano una massa d'acqua a regime piuttosto regolare, e fanno, della Seriana, uno dei plessi più importanti, sotto questo riguardo, di tutta l'Italia. Gl'impianti maggiori si trovano nella valle superiore, dove sono anche laghi artificiali.
La trasformazione è stata favorita anche dalle opportunità che la valle presenta al traffico. Una buona strada risale per 53 km. da Bergamo il corso del Serio fino a Bondione e su questa s'innestano a Clusone quelle che adducono per Rovetta alla vicina Val di Scalve e per Lovere alle valli dell'Oglio e del Cherio. Meno facile invece il transito verso la Val Brembana (Oltre il Colle).
I centri abitati sono in Val Seriana numerosi e relativamente importanti. Gl'insediamenti si dispongono in prevalenza sul fondo valle lungo il basso Serio; sopra i ripiani e le terrazze laterali, man mano si risale verso monte: in complesso i primi presentano maggior carattere di accentramento e risultano in media più popolati. I più notevoli sono - tenendo conto degli abitanti accentrati - Nembro (4809 abit.) e Albino (4408 abit.); di poco inferiori poi, Gazzaniga (3715), Clusone (3465), Alzano (3360) e Vertova (3006); importante anche Leffe (2451), al centro di un bacino lignitifero abbastanza esteso.
In questi ultimi anni molto è stato compiuto per l'attrezzatura della Val Seriana. Delle numerose località che si prestano a divenire buone stazioni estive e invernali (le ampie terrazze orografiche costituiscono ottimi campi di neve), vanno ricordate specialmente Selvino (956 m.), Ponte della Selva (476 m.), Gromo (675 m.), Bondione (1169 m.), Clusone (648 m.) e Rovetta (660 m.).