FUNES, valle di (in tedesco Villnöstal; A. T., 24-25-26)
Vallata della Venezia Tridentina percorsa dal Rio di Funes, affluente di sinistra dell'Isarco. Lunga circa 37 km., è limitata a sud dal pittoresco frastagliato gruppo dolomitico delle Odle e da quello del Rasciesa, che la dividono dalla Val Gardena, a nord dal Sass da Putia, dai gruppi dei Rivi, del Casinaccia ecc., che la dividono dalla Val d'Eores. Assai incassata e a fondo angusto, la valle è occupata in tutta la testata e sul fianco sinistro esposto a nord, da magnifici boschi di conifere; il fianco destro ha bei pascoli e colture (orzo). La vite risale dalla prossima conca di Bressanone specie sulle pendici della valle volte a mezzodì lungo la riva destra del torrente nel suo estremo tronco inferiore, costituito da una forra angusta dominata dai due villaggi di Gudon, a sinistra (m. 802; ab. 294), e Tiso, a destra (m. 963; ab. 416). Nella sezione centrale la valle si apre ed è cosparsa di numerosi centri abitati piccolissimi e di masi sparsi, sulla destra, in piccoli ripiani o nei pendii con esposizione a sud, mentre il versante sinistro invaso dal bosco è disabitato. Anche il fondovalle fu abitato più tardi, soprattutto in virtù dell'industria del legname, la principale della valle, che dà vita a numerose segherie animate dal torrente. I centri principali sono Funes (S. Pietro, 1150 m.), capoluogo del comune, e Santa Maddalena (metri 1320). Casali e masi si spingono fino a 1800 m.; le malghe fin verso i 2000.
Presso lo sbocco della valle vi era un tempo un alto forno per la fusione del minerale di rame e piombo, abbandonato dal 1867. Ora sole fonti di vita economica sono l'industria del legname e l'allevamento bovino e ovino. Di recente è stato stabilito nella valle un parco per l'allevamento del visone. Sulla sinistra, lungo un piccolo tributario del Rio di Funes, sono i Bagni di Froi (1126 m.), con acque minerali assai note. Una carrozzabile risale la valle dalla stazione di Funes fino a S. Giovanni (m. 1352) sopra Santa Maddalena (km. 11). La valle è oggi un notevole centro turistico e vi si va sviluppando l'industria alberghiera. Abitata in età preromana e romana, ripopolata nel basso Medioevo (la località di Volnes è ricordata già nel secolo XI), ha conservato tracce del linguaggio ladino nella toponomastica e nei cognomi.
La popolazione totale di Funes (con Tiso, aggregato nel 1927) era nel 1931 di 1812 abitanti.
Bibl.: D. Marini, La valle di Funes, Roma 1930.