SAEDELEER, Valerius de
Pittore, nato ad Alost il 4 agosto 1867. Allievo dell'accademia di Alost, dell'accademia di Gand (sotto la direzione di T. J. Canneel) e dell'accademia di Bruxelles frequentò pure a Bruxelles lo studio di Franz Courtens e lavorò con lui in Olanda. Influenzato all'inizio da questo maestro, dopo il 1904 cercherà di dare alla sua arte un'espressione nuova. Dopo avere dimorato a Lisseweghe, si stabilì in questo stesso anno a Laethem Saint Martin (vicino a Gand), dove rimase sino al 1907. Abitò poi Tieghem, dal 1908 al 1914. Nel 1913 si era recato in Italia e aveva concepito l'idea di fissarsi a Fiesole: la guerra mondiale lo esiliò in Inghilterra dove per sette anni, sino al 1920, dimorò nel Galles. Ritornato in patria nel 1921, si stabilì definitivamente a Etichove (Fiandra orientale). Ha preso parte alle principali esposizioni all'estero: in Germania (Berlino, Monaco), in Austria (Vienna), in Italia (Milano, Venezia), ad Amsterdam, Boston, Madrid, Parigi, Pittsburg, ecc. Sue opere sono nei musei di Anversa, Bruxelles, Gand e nelle grandi collezioni del Belgio e dell'estero. Il de S. è il pittore delle vaste pianure e dei larghi orizzonti. Egli ama soprattutto la Fiandra sotto la neve. Dopo aver fatto una pittura impressionista, ha cercato di dare nei suoi paesaggi una visione più sintetica; il suo amore del particolare lo avvicina un poco ai primitivi, il suo realismo è pieno di grandiosità. Confessa di avere appreso molto dal Bruegel.
La figlia Elisabetta de S. coltiva il paesaggio e la figura: eseguisce anche arazzi.
Bibl.: P. Colin, La peinture belge depuis 1830, Bruxelles 1930, pp. 393-97; J. Milo, V. de S., ivi 1934; G. Chabot, L'œuvre de V. d. S., in L'Art et la Vie, febbraio 1935; M. Van Dessel-Poot, Bij V. d. S., in Kunst, 1935, nn. 1-2; Thieme-Becker, Künstler-Lexikon, XXIX, Lipsia 1935 (con bibl.).