Storico della filosofia italiano (Cuneo 1928 - Roma 2001), prof. nelle univ. di Trieste e Roma "La Sapienza", dal 1992 docente nella Terza univ. di Roma. Membro del comitato direttivo dell'Internationale Hegel Vereinigung e socio nazionale dei Lincei (1992); dottore honoris causa dell'univ. di Poitiers (1994). Allievo di A. Guzzo e L. Pareyson a Torino, e poi di H. G. Gadamer a Heidelberg, si dedicò in partic. allo studio della filosofia classica tedesca. In tale ambito curò l'edizione delle opere di S. Maimon (Gesammelte Werke, 7 voll., 1965-77) e approfondì importanti aspetti del pensiero postkantiano (da Jacobi a Herder, da Schlegel a Fichte e Schelling), pervenendo a un'articolata ricostruzione interpretativa del pensiero di G. F. W. Hegel, di cui rivalutò soprattutto l'aspetto sistematico. Studioso anche di filosofia contemporanea, dedicò la sua attenzione alla dialettica, al nichilismo, all'ermeneutica e al pensiero italiano del dopoguerra. Opere principali: Dopo Kant. Il criticismo nell'età preromantica (1957); F. H. Jacobi. Dall'illuminismo all'idealismo (1963); Mito, rivelazione e filosofia in J. G. Herder e nel suo tempo (1966); La dialettica nel pensiero contemporaneo (1976); La filosofia italiana dal '45 a oggi (1976); La filosofia di Hegel (1979); Introduzione a Hegel (1988); Letture hegeliane. Idea, natura e storia (1992).