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VALERIANA

di Fabrizio CORTESI - Alberico BENEDICENTI - - Enciclopedia Italiana (1937)
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VALERIANA (lat. scient., Valeriana officinalis L.; ted. Baldrian)

Fabrizio CORTESI
Alberico BENEDICENTI

È una pianta vivace della famiglia Valerianacee che raggiunge un'altezza di 5-15 dm., con rizoma talora stolonifero che porta numerose radici avventizie e che, particolarmente quando è secco, emana un odore fetido caratteristico. I fusti sono eretti, fistolosi, solcati alla superficie; le foglie sono pennato-sette con numerosi segmenti pubescenti o glabri, interi o inciso-dentati, con nervature sporgenti. I fiori, bianchi o rosei, sono riuniti in una cima lassa, complessa, corimbiforme. Il frutto è ovale oblungo, compresso, glabro, sormontato da un pappo biancastro.

Questa pianta vive nei boschi umidi, nei luoghi palustri, sui margini dei fossati dal mare ai monti in quasi tutta Europa e in Asia: viene anche coltivata in Francia, in Germania, in Inghilterra, in Olanda, negli Stati Uniti d'America: in alcuni di questi paesi si usa impedire alle piante coltivate di fiorire, tagliando la sommità dei rami aerei, perché si accumuli nelle parti sotterranee la maggiore quantità di principî attivi. Per coltivare la valeriana difficilmente si ricorre alla seminagione perché occorrerebbe molto tempo, per lo più si usa propagarla per divisione di radici o per rigetti.

La droga è costituita dalla base dei fusti, munita di rizoma e di numerose radici.

La V. officinalis L. comprende due forme principali: una a lembi fogliari stretti, var. angustifolia Tausch.; l'altra a lembi fogliari più larghi e più ampî, var. sambucifolia Mik.: per la coltivazione è preferibile fare uso di questa seconda varietà perché essa presenta un maggiore sviluppo delle radici e fornisce quindi maggiore quantità di droga.

Il genere Valeriana (Linneo, 1737) comprende circa 200 specie che vivono nell'emisfero settentrionale e nella regione delle Ande; in Italia oltre alla V. officinalis: V. celtica L., V. elongata L., V. dioica L., V. phu L., V. saliumca All., V. supina L., V. tripteris L., V. tuberosa L., V. montana L., che vivono tutte nelle regioni montuose o nella regione alpina.

Nota ai Greci (forse col nome di ϕῦ), la valeriana fu considerata come panacea universale. Era usata, in Oriente, come profumo e come condimento di vivande. Contiene un olio essenziale di odore sgradito, miscuglio di levoborneolo e dei suoi eteri con canfene, limonene e tracce di azulene. Il vero principio attivo è rappresentato da questi eteri e non dall'acido valerianico, farmacologicamente pressoché inefficace. La valeriana, a piccole dosi, rallenta i battiti cardiaci e aumenta moderatamente la pressione sanguigna (A. Jappelli); a dosi più elevate la abbassa. Ha azione depressiva sul sistema nervoso centrale. I principî attivi vengono eliminati con le urine in combinazione con l'acido glicuronico. Innocua anche a forti dosi, la valeriana viene usata come antispasmodico negli stati di eccitamento, nell'isterismo, come sedativo nelle nevrosi in genere, e in quelle localizzate in particolare (nevrosi cardiaca e pseudoangina) da sola, sotto forma di tintura (2-20 gr. pro die) o associata con altri sedativi (bromuri) o con cardiotonici (strofanto). Trova anche utile applicazione nelle neurastenie, nell'irrequietezza, nel pavor nocturnus dei bambini, nei disturbi della menopausa.

Vedi anche
droga In farmacologia, ogni prodotto naturale, vegetale o animale, contenente uno o più principi attivi (alcaloidi, glicosidi, saponine, oli essenziali, sostanze amare, purgative, aromatiche ecc.) e che pertanto, opportunamente preparato e conservato, trova indicazioni terapeutiche o sperimentali. Delle numerose ... sedativo Farmaco che agisce sul sistema nervoso diminuendone l’eccitabilità. È un termine molto generico anzitutto perché non tiene conto del livello del sistema nervoso su cui si svolge l’azione (centri corticali, sottocorticali, neurovegetativi, oppure terminazioni periferiche) e secondariamente perché comprende ... foglia Organo fondamentale delle piante, di solito in forma di lamina e di colore verde, che ha soprattutto la funzione di organizzare il carbonio e di eliminare, attraverso la traspirazione, l’acqua in eccesso. Per estensione struttura a lamina sottile. botanica La foglia (o, in senso generale, filloma) ... frutto botanica Complesso delle parti del fiore che rimangono dopo la fecondazione e contribuiscono a propagare la pianta per mezzo dei semi; è presente soltanto nelle piante Fanerogame, perciò dette anche Spermatofite. In senso stretto si considera frutto l’ovario più o meno modificato e accresciuto, che contiene ...
Categorie
  • INDUSTRIA COSMETICA E FARMACEUTICA in Industria
  • FARMACOLOGIA E TERAPIA in Medicina
Altri risultati per VALERIANA
  • valeriana
    Dizionario di Medicina (2010)
    Pianta erbacea appartenente alla specie Valeriana officinalis, originaria dell’Europa e dell’Asia settentrionale. La radice di v. contiene un olio essenziale ricco in terpenoidi (acetato di bornile, β-cariofillene, acido valerenico, valerenale, ecc.), e inoltre iridoidi, alcaloidi, ecc., che le conferiscono ...
Vocabolario
valeriana
valeriana s. f. [dal lat. mediev. valeriana, der. del nome, Valeria, di una provincia della Pannonia inferiore, così chiamata in onore di una figlia di Diocleziano]. – 1. a. Pianta delle valerianacee (Valeriana officinalis), comune nei...
valerianato
valerianato s. m. [der. di valeriana, col suff. -ato]. – In chimica organica, sale o estere dell’acido valerianico: v. di amile, liquido oleoso, incolore, dall’odore gradevole di frutta; v. d’ammonio, sostanza cristallina molto igroscopica,...
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