Bruni Tedeschi, Valeria. – Attrice, sceneggiatrice e regista italiana (n. Torino 1964). Dopo il debutto come interprete nel film Hôtel de France (1987) di P. Chéreau, ha recitato con registi italiani quali P. Avati (Storia di ragazzi e di ragazze, 1989) e G. Piccioni (Condannato a nozze, 1993), affermandosi come attrice intensa e convincente nella pellicola Les gens normaux n'ont rien d'exceptionnel (1993) di L. Ferreira Barbosa, che le è valsa il César come migliore giovane promessa femminile. Vincitrice di due David di Donatello come migliore attrice con La seconda volta (1995) e La parola amore esiste (1998) di M. Calopresti, tra le sue numerose interpretazioni successive vanno citate quelle, più recenti, nelle pellicole Baciami ancora (2010) di G. Muccino, Viva la libertà (2013) di R. Andò, Il capitale umano (2013) di P. Virzì, per la quale nel 2014 è stata premiata come migliore attrice al Tribeca Film Festival e con il David di Donatello come miglior attrice protagonista, La buca (2014) di D. Ciprì, Les jours venus (2014) di R. Goupil, Latin Lover (2015) di C. Comencini, Asphalte (2015; Il condominio dei cuori infranti, 2016) di S. Benchetrit, La pazza gioia (2016, Nastro d'argento e David di Donatello 2017 come miglior attrice protagonista) di Virzì, Ma loute (2016) di B. Dumont, Un beau soleil intérieur (2017) di C. Denis, Aspromonte - La terra degli ultimi (2019, Globo d'Oro 2020 come miglior attrice) di M. Calopresti, Été 85 (2020) di F. Ozon, La fracture (2021) di C. Corsini, Te l'avevo detto (2023) di G. Elkann. Nel 2003 ha esordito nella regia con il film autobiografico È più facile per un cammello..., cui hanno fatto seguito Attrici (2007), Un château en Italie (2013, presentato alla 66a edizione del Festival di Cannes), Les estivants (2018, presentato fuori concorso alla 75a Mostra internazionale d'arte cinematografica di Venezia), dei quali è stata anche interprete e sceneggiatrice, e Les Amandiers (2022, in concorso alla 75a edizione del Festival di Cannes e Nastro d'argento europeo 2023).