VALENTINOIS (A. T., 35-36)
Regione della Francia sud-orientale, già appartenente al Basso Delfinato, oggi compresa quasi per intero nel dipartimento della Drôme. Il territorio si stende tra le catene prealpine del Vercors e del Diois che lo limitano a E., l'Isère a N., la riva sinistra del Rodano a O. e il piccolo corso d'acqua dell'Abron, affluente del Rodano, che a S. lo separa dal Tricastin. È una delle tante piane alluvionali che ai piedi delle Prealpi accompagnano il corso del Rodano sulla riva sinistra.
Costituito da fertili terreni e irrigato dalle copiose acque, che affiorano ai piedi delle prealpi calcaree, il Valentinois è naturalmente una ricca regione agricola. Colture principali sono la vite, che dà pregiati vini dell'Ermitage, le colture ortofrutticole, specialmente pesche, prugne, ciliege, che, favorite dal clima mite, alimentano una notevole esportazione verso Lione e Parigi, e inoltre cereali, praterie artificiali, ecc. I centri sorgono lungo la naturale via di comunicazione che risale la valle del Rodano verso Parigi; così Valenza (34.000 ab.), città di transito e attivo centro agricolo e commerciale, Montélimar, mercato agricolo con un notevole commercio e numerosi altri minori.
Il Valentinois corrisponde al pagus dei Segalauni e alla diocesi di Valenza, estendentesi sino alla riva destra del Rodano, nella regione del corso inferiore del Doux e dell'Erieux. Fece parte nell'885 dei regni di Provenza e di Arles, e subì, come tutta questa parte dell'antica Gallia, il più profondo smembramento feudale. I signori che avevano usurpato il potere si riconoscevano nel sec. X dipendenti dal Sacro Romano Impero germanico. Una delle famiglie feudali, quella dei Poitiers, prese il titolo di conti di Valentinois nel sec. XII, incorporando nel suo dominio una parte del Diois. Questa contea fu lasciata per testamento al re di Francia nel 1419 e il re completò la Linguadoca con la parte ad est del Rodano; poi, nel 1493, fece dono del rimanente a Cesare Borgia, donazione che fu revocata nel 1504. Enrico II, nel 1546, nominò contessa di Valentinois la sua amante Diana di Poitiers, la quale portò questo titolo fino alla morte (1566).
Nel 1642, infine, Luigi XIII elevò al ducato-paria di Valentinois il principe di Monaco, ma non si trattava ormai più che di terre sparse e di redditi isolati, che rimasero alla famiglia monegasca fino alla Rivoluzione, essendo il titolo attribuito all'erede presuntivo.