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VALENTINIANO II imperatore

di Alberto Gitti - Enciclopedia Italiana (1937)
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VALENTINIANO II imperatore

Alberto Gitti

Dopo la morte di Valentiniano I fu proclamato Augusto in Aquincum (22 novembre 375), il figlio d'egual nome che egli aveva avuto quattro anni prima dalla seconda moglie Giustina. Sia Valente sia Graziano, il primo in Oriente il secondo in Gallia, dovettero riconoscerlo. Graziano prese le provincie transalpine, a V. rimasero l'Italia, parte dell'Illirico e l'Africa. Data l'età di V., non si può naturalmente parlare d'una sua politica personale se non nell'ultimo anno della sua vita: per lui governarono la madre Giustina e in parte Graziano, non ostante che anche questi fosse giovanissimo. Dopo la morte di questo (25 agosto 383) gran parte degli atti di governo di V. si devono a Teodosio. Giustina, che era ariana, diede alla sua politica un indirizzo contrario ai niceni, il che doveva attirarle l'opposizione del clero ortodosso, tanto più temibile in quanto sul seggio della capitale era un uomo come sant'Ambrogio. L'effetto del contrasto fu infatti una diminuzione del prestigio e dell'autorità del governo di Milano. In tal guisa l'usurpatore, che dal 383 si era insediato in Gallia, Magno Massimo, trovò un terreno favorevole allorché nel 387 valicò le Alpi: V. e la madre dovettero fuggirsene presso Teodosio, e Massimo, che cominciò a godere d'una grande popolarità, si insignoriva dell'Italia. Dopo la disfatta e la morte dell'usurpatore per opera di Teodosio (28 agosto 388), poté V. ritornare in Occidente. Nel frattempo era morta l'imperatrice Giustina. Al giovane imperatore, precoce e intelligente, ma non ancora maturo al governo, fu dato allora per ministro e tutore Arbogaste (v.), generale di Teodosio, e ambedue si insediarono in Gallia. Ma ben presto scoppiò tra loro un fiero dissidio: il ministro era un Franco romanizzato, pagano, come tutta la sua nazione, che tributava ogni simpatia e appoggio anche al paganesimo classico; l'imperatore a sua volta, dalla tendenza arianeggiante della madre era passato alla più fervida ortodossia e venerava specialmente sant'Ambrogio. Acutizzandosi il dissidio, V., che cominciò a temere per la propria vita, invocò l'aiuto di Ambrogio, come già invano aveva invocato quello di Teodosio. Ambrogio si mise in viaggio per Vienne, dove risiedeva l'imperatore, allo scopo di riconciliarlo col suo ministro e anche per battezzarlo; ma, prima che potesse arrivare, V. era morto: fu trovato impiccato nel suo palazzo (392). Si dubitò se si trattasse di suicidio: non è assodato che la sua morte fosse ordinata da Arbogaste. A ogni modo l'opinione che questi, o mandante o attore egli stesso, ne fosse il colpevole, rimase radicata in molti, e a vendicatore dell'ucciso si atteggiò Teodosio.

Bibl.: Delle opere generali, v. specialmente E. Gibbon, History of the decline and fall of the Roman Empire, cap. XXVII; G. F. Hertzberg, St. dell'Imp. romano, trad. it., Milano 1895, p. 1056 segg.; O. Seeck, Gesch. des Untergangs der antiken Welt, V, Berlino 1913; E. Stein, Gesch. des spätröm. Reiches, I, Vienna 1928, pp. 210 e 225. Inoltre: G. Rauschen, Jahrbücher der christlichen Kirche unter dem Kaiser Theodosius dem Grossen, Friburgo 1897; A. Solari, La crisi dell'Impero romano, II, Milano-Napoli 1933.

Vedi anche
Teodòsio I imperatore detto il Grande Teodòsio I (lat. Theodosius) imperatore detto il Grande. - Imperatore romano (Cauca, Spagna, forse 347 - Milano 395). Magister militum di Graziano, Augusto d'Oriente (379) dopo la vittoria contro i Sarmati in Pannonia (378), combatté i Goti e poi i Visigoti di Fritigerno, che con il trattato di Costantinopoli ... Magno Màssimo Màssimo, Magno (lat. Magnus Maximus). - Usurpatore dell'Impero Romano d'Occidente dal 383 al 388 d. C. Nacque da umilissima famiglia; avuto dall'imperatore Graziano il comando delle truppe operanti in Britannia, vi fu acclamato Augusto dai soldati (383); passato in Gallia, combatté con esito favorevole, ... Arbogaste (lat. Arbogastes). - Generale franco al servizio romano (sec. 4º). Combatté contro Massimo, augusto dell'Occidente, e ne uccise il figlio Vittore. Posto da Teodosio a fianco di Valentiniano II, lo uccise (o lo costrinse al suicidio), e divenuto arbitro della situazione, fece dall'esercito creare imperatore ... Giustina (lat. Iustina). - Seconda moglie (m. 388) dell'imperatore Valentiniano I (che sposò nel 370) e madre di Valentiniano II che, morto il padre, fu proclamato Augusto a soli quattro anni; dopo la morte del figliastro Graziano, Giustina ebbe una notevole ingerenza nella politica, soprattutto religiosa, favorendo ...
Altri risultati per VALENTINIANO II imperatore
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    Imperatore romano (Treviri 371-Vienne 392). Figlio dell’imperatore Valentiniano I e della seconda moglie Giustina; alla morte del padre (375), fu proclamato Augusto ed ebbe il governo dell’Italia, dell’Illirico e dell’Africa. Data la sua giovane età, governò per lui la madre Giustina ed ebbero grande ...
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    Imperatore romano (Treviri 371 - Vienne 392), figlio dell'imperatore Valentiniano I e della seconda moglie Giustina; alla morte del padre (375), fu proclamato Augusto ed ebbe il governo dell'Italia, dell'Illirico e dell'Africa. Data la sua giovane età, governò per lui la madre Giustina ed ebbero grande ...
Vocabolario
imperatóre
imperatore imperatóre (ant. e poet. imperadóre) s. m. [dal lat. imperator -oris, der. di imperare «esercitare il supremo potere, comandare»]. – 1. a. Nell’antica Roma, denominazione che originariamente indicava chi era investito di una...
valentinite
valentinite s. f. [dal nome dell’alchimista Basilio Valentino (sec. 15°), che studiò varî composti dell’antimonio]. – Minerale rombico, triossido di antimonio, che si presenta in forma di minuti cristalli da incolori a rosso bruno a lucentezza...
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