VALENTIN
. Louis de Boullongne, detto il V., pittore, nacque a Coulommiers (Brie) il 3 gennaio 1591, morì a Roma il 7 agosto 1634. Di discendenza italiana, circa il 1614 venne a Roma dove strinse amicizia con il Vouet e col Poussin: rimase in Italia senza più tornare in Francia. Lavorò per gli amatori romani, particolarmente per il cardinale Francesco Barberini.
Non conobbe personalmente il Caravaggio, ma visse nella sua atmosfera. I soggetti da lui trattati sono caravaggeschi: scene di genere, concerti e taverne.
Le sue opere migliori sono al Louvre, a Maisons-Laffitte, a Tolosa, a Tours, a Dresda; in Italia anche alla Galleria Borghese, in Campidoglio e in Vaticano, dove il Martirio dei Ss. Processo e Martiniano rivela l'amore del pittore per le scene drammatiche e violente. Tutte le scene si svolgono in una luce sepolcrale, nella cui oscurità esplodono bagliori colorati; l'insieme ne acquista aspetto cupo e la modellazione violenta drammatizza l'espressione. Gli accenti caravaggeschi sono ravvivati da impressioni personali avute nelle osterie di Roma o di Napoli.
Bibl.: J. v. Sandrart, Teutsche Akademie (1675-79), a cura di Sponsel, Dresda 1898; Félibien, Entretiens sur les vies et les ouvrages des plus excellents peintres anciens et modernes, II, Trevoux 1725; A. J. d'Argenville, Abrégé de la vie des peintres, ecc., IV, Parigi 1787; L. Dussieux, Les artistes français à l'étranger, ivi-Lione 1876; A. Dauvergne, Notes sur le V., in Gaz. des beaux-arts, 1879, I, pp. 203-08; C. de Saint-Aymour, Les Boullongne, Parigi 1919; U. Ojetti, L. Dami, N. Tarchiani, Catal. d. mostra d. pittura ital. del Sei e Settecento, ecc., Roma-Milano-Firenze 1922; H. Voss, Die Malerei des Barock in Rom, Berlino 1925.