VALDÉS LEAL, Juan de
Pittore, figlio del portoghese Fernando de Nisa e di Antonia Valdés Leal, nacque a Siviglia il 4 maggio 1622 e vi morì nel 1690. Passò la gioventù a Cordova, dove apprese l'arte della pittura forse dal Castillo, quindi si trasferì a Siviglia, probabilmente prima del 1657. Cooperò col Murillo alla fondazione dell'Accademia sivigliana di pittura, di cui fu presidente. Si crede abbia fatto un viaggio a Madrid nel 1674. La prima opera di V. L. della quale si abbia notizia porta la data del 1649 ed è un'energica figura di S. Andrea, che sembra dipinta sotto l'influenza del Castillo e di Herrera il Vecchio. Si ritiene eseguita nello stesso anno la sua Madonna degli orafi, del museo di Cordova. La serie di tele con scene della vita di S. Chiara che adornano la cappella maggiore della chiesa delle clarisse di Carmona, fu eseguita dal 1650 al 1654; le tele appartenute al monastero dei gerolimini di Siviglia con soggetti presi dalla vita di S. Girolamo, vennero da lui eseguite nel 1657 (tre al museo di Siviglia). In parte del 1654 e in parte del 1658 sono le sue composizioni per l'altare maggiore della chiesa del Carmine a Cordova; del 1661 è l'Immacolata Concezione con due adoratori che si trova nella National Gallery di Londra, nonché il S. Ildefonso della cattedrale di Siviglia. Sono del 1671-1672 i "geroglifici dei novissimi", dipinti sotto l'influsso del Discorso sulla Verità di D. Miguel de Manara, fondatore dell'ospedale della Carità a Siviglia. Altri notevoli lavori furono da lui eseguiti per la chiesa del Monte Sion e per l'ospedale delle Cinque Piaghe a Siviglia. La scena della Via Crucis, dipinta con interpretazione personale e con un ritmo di espressione dolorosa, si trova nel Museo della "Hispanic Society of America" di New York. Numerosi quadri di Valdés rappresentano la testa cadaverica di S. Giovanni o di S. Paolo. Col disegno fermo e sicuro, con la tecnica pittorica rapida ed energica, con la magnifica esecuzione dei panneggiamenti e degli accessorî nelle composizioni, dove talora dal tono generale grigiastro emergono brillanti tocchi vivaci, V. L. rivela nelle sue opere un forte impeto e un realismo di grande impressione.
Bibl.: A. Palomino, El Museo pictórico y escala óptica, III, Madrid 1797, pp. 644-648; C. López Martinez, Valdés Leal y sus discípulos, Siviglia 1907; id., J. de V. L., ivi 1922; A. De Beruete y Moret, Valdés L., Madrid 1911; E. Romero de Torres, La patria de Valdés L., in Museum, II (1912); id., El pintor de "Las muertes", ibid., III (1913); id., Nuevas obras del pintor de "Las muertes", ibid., IV (1914-15); J. Gertoso y Pérez, Biografía del pintor sevillano J. de V. L., Siviglia 1917; A. L. Mayer, Historia de la pintura española, Madrid 1928, pp. 328-337; E. Lafuente Ferrari, La pintura del siglo XVIII en España, in Historia del Arte, XII, Barcellona 1935, pp. 136-39.