VALDARNO (A. T., 24-25-26 bis)
Nome regionale della Toscana, che non si applica già a tutta la valle del fiume Arno, ma solo a due sezioni particolari di essa che, rispetto alla città di Firenze, si distinguono con le denominazioni di Valdarno di Sopra e Valdarno di Sotto (o inferiore). Per tutto quello che si riferisce al fiume e al suo bacino, v. arno; ci limiteremo qui a dire delle due unità regionali accennate. Il Valdarno di Sopra corrisponde alla sezione del bacino a monte di Firenze compresa tra la gola dell'Imbuto o di Rondine, a circa 5 km. a valle della confluenza del Canale della Chiana, e la stretta dell'Incisa a circa 10 km. a monte della confluenza della Sieve; complessivamente uno sviluppo, misurato sull'asse del fiume, di circa 40 km. Questo tratto della valle dell'Arno costituisce una conca tettonica che ancora nel Pliocene era occupata nel suo fondo da un lago, come lo attestano i materiali deposti e i banchi di lignite picea e piligno che si estendono ampliamente sulla sinistra del fiume in comune di Cavriglia. La catena del Pratomagno da un lato e i Monti del Chianti dall'altro chiudono questa conca, che è fra le più belle e feraci regioni della Toscana. L'altitudine del suo fondo va dai 200 ai 110 m quella della catena del Pratomagno raggiunge alla sommità i 1592 m. e i M. del Chianti, notevolmente più bassi, non superano 893 m. (M. S. Michele). Il fiume che solca la conca scorre tutto costretto in poderose arginature che lasciano ai due lati un piano di poco più di 1 km. di larghezza densamente coltivato, dove, all'uso toscano, i campi arativi si associano alla coltivazione della vite. Nel piano medesimo, e tutti sulla sinistra del fiume, sorgono anche i più considerevoli centri abitati della conca, quali Montevarchi (v.), cospicuo centro agricolo e commerciale e specialmente sericolo di 6500 ab., che accoglie nel suo museo le vestigia della vita animale che la conca ospitò nelle passate età geologiche; San Giovanni, distinto con l'aggiuntivo di Valdarno, centro industriale con 8000 ab.; Figline Valdarno (5200 ab.) e Incisa in Valdarno (1500 ab.). Adiacenti al piano indicato alcune alture argillose, stranamente lavorate dall'erosione, che segnano il limite dell'antico lago, formano l'orlo di un pianoro che si sopraeleva di circa 200 m. sul livello del piano stesso. Qui, in mezzo a un rigoglio di vegetazione arbustiva, specialmente vigne e oliveti, che dànno un prodotto assai pregiato, sorgono altri ridenti paesi, quali Pian di Scò (350 m. s. m.; 900 ab.), Castelfranco di Sopra (l'aggiuntivo sottintende Valdarno; 280 m. s. m.; 1000 ab.), Loro Ciuffenna (330 m. s. m.; 800 ab.). Tutti i centri anzidetti sono sulle pendici alla destra del fiume; mentre su quelle alla sinistra sono solo da ricordare Cavriglia, piccolo abitato di 250 ab. a 312 m. s. m., nel cui territorio comunale si trova Castelnuovo dei Sabbioni (171 m. s. m.; 800 ab.), eentro dell'escavazione della lignite, che alimenta la centrale termoelettrica della "Valdarnese", e Pergine Valdarno (370 m. s. m.; 1100 ab.). Il limite dell'abitato e delle coltivazioni sulle pendici inferiori favorite dall'esposizione solatia supera notevolmente quello dei centri che abbiamo ricordati, ma tocca quasi i 1000 m. (Rocca Ricciarda, 944 m.), mentre agli oliveti e alle vigne, al disopra dei 600-700 m., subentrano i castagneti e i pascoli. Il Valdarno di Sopra è nel suo complesso una regione assai favorita dalla natura e dall'industre attività dei suoi abitanti, onde i suoi prodotti riescono particolarmente pregiati sui mercati della Toscana. Amministrativamente la regione è suddivisa fra le provincie di Arezzo e di Firenze.
Il Valdarno di Sotto corrisponde a quella parte della valle dell'Arno nella quale il fiume, uscito dal piano di Firenze e apertosi un passaggio attraverso le gole della Gonfolina, scorre tra le pendici inferiori del Monte Albano, delle Cerbaie e del Monte Pisano a nord, e quelle dell'Altipiano Toscano a sud. Assai meno del Valdarno di Sopra, il Valdarno di Sotto corrisponde a un'individualità geografica ben distinta. Tuttavia, nel tratto almeno sino alla confluenza dell'Era, si conserva nell'uso questa denominazione regionale, che si trova applicata come aggiuntivo anche a Montopoli in Valdarno e, indirettamente, all'abitato di Castelfranco di Sotto, in cui la voce Valdarno resta sottintesa. Amministrativamente il Valdarno di Sotto è diviso tra le provincie di Firenze e di Pisa. Per quanto riguarda le sue condizioni demografiche ed economiche il Valdarno di Sotto, al pari di quello di Sopra, è fra i territorî più ubertosi e più popolati della Toscana. Empoli ne è il più cospicuo centro (10.000 ab.), fiorente d'industrie e di commerci. Altri centri importanti sono San Miniato (2300 ab.) e Fucecchio (4000 ab.), che con Santa Croce sull'Arno (3300 ab.), Castelfranco di Sotto (1700 ab.), Santa Maria in Monte (1000 ab.) e Montecalvoli (420 ab.), già comune autonomo, ora frazione di Santa Maria a Monte, formò già le "Cinque Terre". Salvo una zona che comprende parte dei territorî delle anzidette "Cinque Terre", che attende ancora l'opera di sistemazione idraulica e di bonifica, tutta la regione del Valdarno di Sotto, come si è detto, è intensamente coltivata e produttiva.
Oltre alle denominazioni regionali applicate alle sopra indicate sezioni della valle dell'Arno, tanto nell'uso comune come anche nella letteratura e nella toponomastica ufficiale, si usa talvolta chiamare Valdarno Casentinese il Casentino e così Valdarno Aretino e Pisano, i tratti solcati dal fiume nei rispettivi territorî; ma l'uso ne è meno frequente e non ha eguale consacrazione letteraria.