Valacchia
Regione storica della Romania, delimitata a N-O dall’arco dei Carpazi e a S dal Danubio. Dopo la fine dell’amministrazione romana nella Dacia (274 d.C.), la regione subì continue invasioni fino al sec. 13°; ma dal 9° sec. vi sono segnalate genti di lingua latina, dette valacchi. Agli inizi del sec. 14° un capo locale, Basarab, costituì uno Stato proprio, l’Ungro-Vlahia, nella pianura fra i Carpazi e il Danubio. Approfittando di disordini scoppiati in Ungheria e dell’indebolimento della potenza tatarica, riuscì a sottrarsi al rapporto di sudditanza verso la Corona ungherese e al tributo al khan dei tatari. Nel 1330 Carlo Roberto d’Angiò re di Ungheria riconobbe il nuovo Stato, mentre Basarab riconosceva l’alta sovranità della Corona ungherese sui territori soggetti al suo dominio. I valacchi cercarono di destreggiarsi tra ungheresi e turchi, finché dopo la vittoria turca a Mohács (1526) la V. si trovò sottomessa al sultano. A partire dal 1716 la Sublime Porta affidò l’amministrazione del principato a stranieri, i fanarioti, un regime che ridusse la V. a provincia ottomana. Dal 1769 i russi invasero a più riprese la V. e la Moldavia, ma l’opposizione di Austria e Gran Bretagna impedì allo zar di annettersi i due principati e nella Pace di Adrianopoli (1829) fu stabilita la loro autonomia. Dopo il fallito moto insurrezionale del 1848, fu nominato un gospodaro di V. che fu una sorta di governatore russo. La Pace di Parigi (1856) ribadì la sovranità della Turchia sui due principati e stabilì la protezione collettiva delle grandi potenze. Nel 1859 V. e Moldavia furono unificate nella persona del sovrano, principe Alessandro Giovanni Cuza, dando vita ai principati uniti di V. e Moldavia, da cui sorse la Romania.