• Istituto
    • Chi Siamo
    • La nostra storia
  • Magazine
    • Agenda
    • Atlante
    • Il Faro
    • Il Chiasmo
    • Diritto
    • Il Tascabile
    • Le Parole Valgono
    • Lingua italiana
    • WebTv
  • Catalogo
    • Le Opere
    • Bottega Treccani
    • Gli Ebook
    • Le Nostre Sedi
  • Scuola e Formazione
    • Portale Treccani Scuola
    • Formazione Digitale
    • Formazione Master
    • Scuola del Tascabile
  • Libri
    • Vai al portale
  • Arte
    • Vai al portale
  • Treccani Cultura
    • Chi Siamo
    • Come Aderire
    • Progetti
    • Iniziative Cultura
    • Eventi Sala Igea
  • ACQUISTA SU EMPORIUM
    • Arte
    • Cartoleria
    • Design & Alto Artigianato
    • Editoria
    • Idee
    • Marchi e Selezioni
  • Accedi
    • Modifica Profilo
    • Treccani X

vaiolo

di Gabriella d’Ettorre - Enciclopedia dei ragazzi (2006)
  • Condividi

vaiolo

Gabriella d’Ettorre

La malattia che lascia il segno

La trasmissione del vaiolo umano può avvenire dal malato al soggetto sano oppure attraverso oggetti contaminati. La malattia, una delle principali cause di morte nel passato, è caratterizzata da febbre elevata e dalla comparsa di vescicole e pustole diffuse su tutta la superficie corporea. Con l’introduzione della vaccinazione obbligatoria il vaiolo è scomparso

Dalle pustole vaiolose alla vaccinazione

Il vaiolo è una malattia infettiva virale altamente contagiosa, diffusa in tutto il mondo sin dai tempi più antichi. Nella storia dell’uomo si sono verificate numerose epidemie che terrorizzavano la popolazione perché portavano alla morte oppure alla deturpazione perenne. Nel 1200 a.C. i Cinesi praticavano una vaccinazione contro il vaiolo, insufflando nel naso la crosta di una pustola vaiolosa seccata e trasformata in polvere.

Nel 1796 il medico inglese Edward Jenner osservò che le mungitrici di vacche, che spesso contraevano il vaiolo bovino – una forma benigna, detta anche vaiolo vaccino –, non erano colpite dal vaiolo umano. Jenner allora prese del siero contenuto nella pustola presente sulla mano di una mungitrice e lo iniettò sotto la cute del braccio di un bambino di otto anni, praticando così una vaccinazione. Dopo due mesi iniettò nel bambino il siero prelevato da una persona infettata dal vaiolo umano e osservò che il bambino non si ammalava. In breve tempo la vaccinazione fu estesa a oltre 100.000 persone in Europa; nel 1805 Napoleone la impose a tutte le sue truppe e dopo un anno l’intera popolazione francese veniva vaccinata.

Il vaiolo è una malattia a elevata mortalità. La letalità si stima intorno al 50% nei soggetti non vaccinati; tuttavia è più alta negli individui con difese immunitarie compromesse. L’introduzione della vaccinazione obbligatoria ha reso possibile la scomparsa della malattia, per la quale non esiste una cura specifica. Infatti nel 1980 l’Organizzazione mondiale della sanità ha dichiarato debellata la malattia e in tutti i paesi è stato abolito l’obbligo della vaccinazione. Oggi alcuni ceppi di virus del vaiolo sono conservati come riserva, in condizioni di stretta sicurezza, solamente in un laboratorio di Atlanta negli usa e in uno di Mosca, in Russia.

La malattia

Il periodo di incubazione della malattia è generalmente di 1÷2 settimane. Quando il virus penetra nel paziente, si moltiplica inizialmente nei linfonodi e poi nel fegato, nella milza e nei reni; dopo questa prima fase, il virus raggiunge la pelle e altri organi dando inizio al caratteristico quadro clinico.

Nella fase iniziale il malato ha sintomi non ben precisi, quali febbre con brividi, malessere generalizzato, dolori alle articolazioni, mal di testa. Spesso presenta anche alterazione dello stato di coscienza, cioè appare confuso, sonnolento e può talvolta anche delirare. In alcuni casi può già comparire sulla pelle un esantema, cioè eruzioni cutanee simili a quelle della rosolia oppure della scarlattina o del morbillo.

Dopo circa tre giorni la febbre scompare e si assiste a un apparente miglioramento dello stato generale del paziente; in questa fase, però, continua a essere sempre presente l’esantema, con chiazze che dapprima sono piatte (macule), poi diventano rilevate (papule) e infine si trasformano in vescicole. Queste sono generalmente localizzate sulla pancia, alle ascelle, all’inguine e anche a livello di bocca, naso, trachea, esofago, retto, organi genitali, e quindi causano disturbi differenti a seconda della localizzazione. Dopo qualche giorno il liquido contenuto nella vescicole diventa pus, cioè si infetta e diventa torbido, e le vescicole diventano pustole. Tale fase, in cui generalmente ricompaiono febbre, malessere generalizzato e alterazioni dello stato di coscienza, può precedere di poco la morte, causata dai danni a carico del polmone o dell’apparato digerente. Nei casi di guarigione restano comunque le cicatrici al posto delle pustole, dopo che queste si sono seccate e le croste si sono staccate.

L’uomo è l’unica fonte di infezione: il virus è diffuso con le secrezioni nasali e le croste. La trasmissione dell’infezione può avvenire per contatto diretto con il malato oppure indirettamente, cioè attraverso le goccioline di saliva, la biancheria e altri oggetti personali.

Vedi anche
Edward Jenner Jenner ‹ǧènë›, Edward. - Medico (Berkeley, Gloucestershire, 1749 - ivi 1823). Ha il merito di aver propugnato e attuato per primo la vaccinazione antivaiolosa. Ad essa Jenner, Edward giunse in base all'osservazione che le persone guarite di vaiolo bovino, o vaccino (malattia benigna nell'uomo), non ammalavano ... medicina Scienza che ha per oggetto lo studio delle malattie, la loro cura e la loro prevenzione. 1. Generalità La medicina si distingue in: medicina interna, la scienza medica in senso stretto, ossia la clinica medica, che comprende lo studio delle malattie il cui trattamento terapeutico è prevalentemente ... vaccino Preparazione rivolta a indurre la produzione di anticorpi protettivi da parte dell’organismo, conferendo una resistenza specifica nei confronti di una determinata malattia infettiva (virale, batterica, protozoaria). In origine, il termine designava il vaiolo dei bovini (o vaiolo vaccino) e il pus ricavato ... Poxviridae Famiglia di virus a DNA con morfologia complessa, molto resistenti ad agenti di inattivazione fisica e chimica. Vi appartengono i virus responsabili del vaiolo dei Mammiferi: umano, alastrim, vaccino, murino, delle scimmie, dei conigli. Il virus del vaiolo vaccino era coltivato in laboratorio per l’allestimento ...
Categorie
  • PATOLOGIA in Medicina
Altri risultati per vaiolo
  • vaiolo
    Enciclopedia on line
    medicina Malattia infettiva acuta, contagiosa ed epidemica, di natura virale, caratterizzata da un tipico esantema vescicolopustoloso. Può colpire, oltre l’uomo, diversi animali, nei quali, a seconda della specie, riveste carattere ora minaccioso, ora mite. Il v. umano e quello animale sono provocati ...
  • vaiolo
    Dizionario di Medicina (2010)
    Malattia infettiva acuta, oggi scomparsa, contagiosa ed epidemica, di natura virale, caratterizzata da un tipico esantema vescicolo-pustoloso. Ha rappresentato in passato una delle cause maggiori di mortalità: ancora agli inizi degli anni Cinquanta del secolo scorso i malati di v. nel mondo erano circa ...
  • vaiolo
    Enciclopedia della Scienza e della Tecnica (2008)
    Malattia infettiva acuta, contagiosa ed epidemica, di natura virale, caratterizzata da un tipico esantema vescicolo-pustoloso. Il vaiolo umano e quello dei diversi animali sono provocati da virus distinti ma appartenenti alla stessa famiglia (Orthopoxvirus). L’infezione riveste carattere ora minaccioso, ...
  • Vaiolo
    Universo del Corpo (2000)
    Riccardo de Sanctis Il vaiolo (dal tardo latino variola, derivato di varius, "vario, chiazzato") è una malattia infettiva acuta, contagiosa ed epidemica, di natura virale, caratterizzata da un tipico esantema vescicolopustoloso. Può colpire, oltre l'uomo, diversi animali, nei quali, a seconda della ...
Vocabolario
Vaiolo delle scimmie
vaiolo delle scimmie loc. s.le m. Malattia virale, affine al vaiolo umano, causata dal poxvirus che colpisce animali selvatici (in particolare piccoli roditori e scoiattoli) presenti nelle foreste pluviali africane, che è in grado di trasmettersi...
vaiolo
vaiolo vaiòlo (letter. vaiuòlo) s. m. [lat. tardo variŏla, der. di varius «vario, chiazzato»]. – 1. In medicina e veterinaria, grave malattia esantematica, contagiosa ed epidemica, di natura virale, caratterizzata da pustole destinate a...
  • Istituto
    • Chi Siamo
    • La nostra storia
  • Magazine
    • Agenda
    • Atlante
    • Il Faro
    • Il Chiasmo
    • Diritto
    • Il Tascabile
    • Le Parole Valgono
    • Lingua italiana
    • WebTv
  • Catalogo
    • Le Opere
    • Bottega Treccani
    • Gli Ebook
    • Le Nostre Sedi
  • Scuola e Formazione
    • Portale Treccani Scuola
    • Formazione Digitale
    • Formazione Master
    • Scuola del Tascabile
  • Libri
    • Vai al portale
  • Arte
    • Vai al portale
  • Treccani Cultura
    • Chi Siamo
    • Come Aderire
    • Progetti
    • Iniziative Cultura
    • Eventi Sala Igea
  • ACQUISTA SU EMPORIUM
    • Arte
    • Cartoleria
    • Design & Alto Artigianato
    • Editoria
    • Idee
    • Marchi e Selezioni
  • Accedi
    • Modifica Profilo
    • Treccani X
  • Ricerca
    • Enciclopedia
    • Vocabolario
    • Sinonimi
    • Biografico
    • Indice Alfabetico

Istituto della Enciclopedia Italiana fondata da Giovanni Treccani S.p.A. © Tutti i diritti riservati

Partita Iva 00892411000

  • facebook
  • twitter
  • youtube
  • instagram
  • Contatti
  • Redazione
  • Termini e Condizioni generali
  • Condizioni di utilizzo dei Servizi
  • Informazioni sui Cookie
  • Trattamento dei dati personali