Pseudonimo dello scrittore ceco Václav Voňavka (Praga 1901 - ivi 1956). Dopo alcune opere per l'infanzia (Poplach v Kovářské uličce, 1934; trad. it. Scompiglio in via dei Fabbri, 1954), si affermò come uno dei maestri della narrativa psicologica ceca con i romanzi Slepá ulička ("Il vicolo cieco", 1938), Černé světlo ("La luce nera", 1940), Svědek ("Il testimone", 1942) e soprattutto Rozhraní ("Il limite", 1944). Dopo la guerra tentò di uniformarsi ai dettami del realismo socialista con Nástup ("In posizione", 1951), primo romanzo di una progettata trilogia che si interruppe però con il secondo, il debole Bitva ("La battaglia", 1954).