• Istituto
    • Chi Siamo
    • La nostra storia
  • Magazine
    • Agenda
    • Atlante
    • Il Faro
    • Il Chiasmo
    • Diritto
    • Il Tascabile
    • Le Parole Valgono
    • Lingua italiana
    • WebTv
  • Catalogo
    • Le Opere
    • Bottega Treccani
    • Gli Ebook
    • Le Nostre Sedi
  • Scuola e Formazione
    • Portale Treccani Scuola
    • Formazione Digitale
    • Formazione Master
    • Scuola del Tascabile
  • Libri
    • Vai al portale
  • Arte
    • Vai al portale
  • Treccani Cultura
    • Chi Siamo
    • Come Aderire
    • Progetti
    • Iniziative Cultura
    • Eventi Sala Igea
  • ACQUISTA SU EMPORIUM
    • Arte
    • Cartoleria
    • Design & Alto Artigianato
    • Editoria
    • Idee
    • Marchi e Selezioni
  • Accedi
    • Modifica Profilo
    • Treccani X

LINDSAY, Vachel Nicholas

di Daniela Angelucci - Enciclopedia del Cinema (2003)
  • Condividi

Lindsay, Vachel Nicholas

Daniela Angelucci

Poeta e scrittore statunitense, nato a Springfield (Illinois) il 10 novembre 1879 e morto ivi il 5 dicembre 1931. Autore del primo testo teorico in lingua inglese dedicato al cinema, The art of moving image, ebbe il merito di elevare il dibattito da un livello meramente giornalistico a un'analisi di più ampia portata; al centro della sua indagine, la convinzione che la nuova arte cinematografica avrebbe condotto a una trasformazione dell'umanità intera dal punto di vista percettivo, artistico e spirituale: una rivoluzione alla cui guida si sarebbero posti gli Stati Uniti.La vita e il pensiero di L. furono profondamente influenzati dalla sua fede: proveniva infatti da una famiglia devota alla dottrina di A. Campbell, che enfatizzava la formazione individuale del cristiano e la missione spirituale della democrazia americana. Dopo aver abbandonato la facoltà di Medicina dello Hiram College in Ohio, studiò dal 1901 al 1903 presso il Chicago Art Institute e in seguito, fino al 1904, presso la New York School of Art, dedicandosi contemporaneamente anche alla scrittura. Proprio nel 1904 ebbe la prima di una lunga serie di visioni mistiche, che descrisse successivamente in un poema; due anni dopo intraprese un lungo viaggio a piedi attraverso gli Stati Uniti, predicando e guadagnandosi da vivere grazie alla lettura dei suoi versi, esperienza che avrebbe replicato molte altre volte, percorrendo così gran parte del Paese. Raggiunto il successo con la pubblicazione del poema General William Booth enters into heaven (1913), e poi con quella di The Congo (1914), all'apice della fama venne invitato a recitare davanti al presidente W. Wilson.

Nel 1915 pubblicò The art of moving image, indagine teorica originariamente intitolata The religion of the movies, nella quale riconosce nel mezzo cinematografico ‒ definito pittura, scultura e architettura in movimento ‒ la stessa forza spirituale che pervade la poesia. Poeti e registi collaborano dunque, secondo L., alla nascita di una nuova mitologia della nazione, creando figure simboliche, rivelazioni straordinarie, che pure attraverso i film risultano accessibili a chiunque. Proprio in virtù della loro immediata comprensibilità, le immagini cinematografiche vengono considerate un 'nuovo geroglifico', un linguaggio fortemente simbolico caratterizzato da un'espressività intuitiva e senza mediazioni. Nel corso della sua indagine, L. individua inoltre tre differenti tipologie di film: quelli d'azione, che trattano di avventure o di viaggi, quelli di argomento intimo, i melodrammi e, infine, gli "splendor pictures", i film 'magnifici', suddivisi a loro volta in favolistici, patriottici, religiosi e di massa. A esemplificare efficacemente quest'ultimo tipo, che mette in scena le grandi folle narrando eventi di carattere storico, è The birth of a nation (1915; Nascita di una nazione) di David W. Griffith, regista con cui L. ebbe contatti diretti e che poté leggere e apprezzare il trattato. Nell'ambito di questa visione profetica del cinema come strumento di evoluzione spirituale si collocano anche i versi, pubblicati negli stessi anni, che L. dedicò alle attrici Mae Marsh e Mary Pickford, cantate come figure angeliche che, attraverso lo schermo cinematografico, si fanno tramite tra la dimensione umana e quella divina.

A partire dal 1920, anno della pubblicazione del romanzo The golden book of Springfield, accolto sfavorevolmente dal pubblico, la fama di L. conobbe un crescente declino e si aggravarono le sue già provate condizioni economiche: il poeta, che soffriva sempre più frequentemente di gravi crisi depressive, infine si tolse la vita.

Bibliografia

E. Ruggles, The west-going heart: a life of Vachel Lindsay, New York 1959.

F. Di Chio, America 1900-1915: i primi passi del pensiero teorico sul cinema, in "Lo spettacolo", 1992, 1.

L. Goldstein, The American poet at the movies. A critical history, Michigan 1995, pp. 19-35, 127-28 e passim.

A. Boschi, Teorie del cinema. Il periodo classico 1915-1945, Roma 1998, pp. 33-34.

G.P. Brunetta, Identità, miti e modelli temporali, in Storia del cinema mondiale, a cura di G.P. Brunetta, 2° vol., Gli Stati Uniti, t. 1, pp. 3-4 e passim.

Vedi anche
D. W. Griffith (propr. David Llewelyn Wark Griffith, D. W.). - Regista cinematografico statunitense (La Grange, Kentucky, 1875 - Hollywood 1948). Considerato il "padre" del cinema americano, se non del cinema tout court, attraverso un uso innovativo della macchina da presa e del montaggio riuscì a tradurre  il linguaggio ... mitologia Complesso dei miti di un popolo, cioè delle narrazioni fantastiche tradizionali di gesta compiute da figure divine o antenati (esseri mitici), diffuse, almeno in origine, oralmente. 1. La spiegazione classica Il pensiero critico cominciò a occuparsi della mitologia sin dai primordi della speculazione ... poesia Arte di produrre composizioni verbali in versi, cioè secondo determinate leggi metriche, o secondo altri tipi di restrizione; con una certa approssimazione si può dire che il significato di poesia è individuabile, nell’uso corrente e tradizionale, nella sua contrapposizione a prosa, in quanto i due termini ... attore Interprete di un’azione drammatica rappresentata scenicamente. L’attore teatrale è interprete di un testo artisticamente compiuto, mentre l’attore cinematografico – in possesso di una tecnica particolare legata alle possibilità espressive del cinema e anche ai modi della ripresa cinematografica – collabora ...
Categorie
  • BIOGRAFIE in Letteratura
  • BIOGRAFIE in Cinema
  • Istituto
    • Chi Siamo
    • La nostra storia
  • Magazine
    • Agenda
    • Atlante
    • Il Faro
    • Il Chiasmo
    • Diritto
    • Il Tascabile
    • Le Parole Valgono
    • Lingua italiana
    • WebTv
  • Catalogo
    • Le Opere
    • Bottega Treccani
    • Gli Ebook
    • Le Nostre Sedi
  • Scuola e Formazione
    • Portale Treccani Scuola
    • Formazione Digitale
    • Formazione Master
    • Scuola del Tascabile
  • Libri
    • Vai al portale
  • Arte
    • Vai al portale
  • Treccani Cultura
    • Chi Siamo
    • Come Aderire
    • Progetti
    • Iniziative Cultura
    • Eventi Sala Igea
  • ACQUISTA SU EMPORIUM
    • Arte
    • Cartoleria
    • Design & Alto Artigianato
    • Editoria
    • Idee
    • Marchi e Selezioni
  • Accedi
    • Modifica Profilo
    • Treccani X
  • Ricerca
    • Enciclopedia
    • Vocabolario
    • Sinonimi
    • Biografico
    • Indice Alfabetico

Istituto della Enciclopedia Italiana fondata da Giovanni Treccani S.p.A. © Tutti i diritti riservati

Partita Iva 00892411000

  • facebook
  • twitter
  • youtube
  • instagram
  • Contatti
  • Redazione
  • Termini e Condizioni generali
  • Condizioni di utilizzo dei Servizi
  • Informazioni sui Cookie
  • Trattamento dei dati personali