usurpare
Dal significato etimologico di " prendere possesso con l'uso " (" quod per syncopen ab usu et rapio factum videtur ", Forcellini), il verbo deriva quello di " occupare ingiustamente " ciò che appartiene ad altri (cfr. Papia vocabulista: " Usurpat: illicite utitur "): tanto vero che Cacciaguida definisce il popolo musulmano quello che usurpa, / per colpa d'i pastor, vostra giustizia (Pd XV 143, in rima, unica, con turpa e deturpa), in quanto, approfittando della noncuranza dei pontefici, occupa " ciò che per giustizia avrebbe ad essere dei cristiani, cioè la Terra Santa " (Scartazzini-Vandelli).
Il verbo acquista, contestualmente, particolare forza espressiva nelle parole di s. Pietro che inveisce contro Bonifacio VIII, quelli ch'usurpa in terra il luogo mio (" idest, iniuste tenet et occupat papatum ", Benvenuto: Pd XXVII 22): dove il Buti spiega che u. è " non usare bene la cosa come si debbe, e non pigliare la cosa con buon ordine ".
Fra le non numerose occorrenze latine, si veda Mn II I 6 Nam per hoc quod romanum Imperium de iure fuisse monstrabitur, non solum ab oculis regum et principum, qui gubernacula publica sibi usurpant, hoc ipsum de romano populo mendaciter extimantes, ignorantiae nebula eluetur, sed mortales omnes esse se liberos a iugo sic usurpantium recognoscent.