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ustione

Dizionario di Medicina (2010)
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ustione


Lesione anatomica provocata dall’azione del calore di qualsiasi specie. Per analogia di effetti, si usa estendere il concetto di u. anche alle lesioni da elettricità (fulminazione ed elettrocuzione) e da aggressivi chimici (u. chimiche, in partic. da caustici, acidi e alcalini). Il calore può produrre azione lesiva agendo per conduzione (corpi arroventati), convezione (vapori bollenti) e irraggiamento (radiazioni solari, termiche, ecc.).

I gradi dell’ustione

A seconda della profondità della lesione, si possono distinguere vari gradi di ustione. Nella u. di 1° grado, o combustio erythematosa, si ha interessamento epidermico, che si manifesta con eritema locale, lieve edema e modesto dolore; nell’u. di 2° grado, o combustio bullosa, è interessato anche il derma e si formano flittene o bolle più o meno estese, contenenti essudato sieroso, color citrino; nella u. di 3° e 4° grado, o combustio escarotica, si ha distruzione degli elementi strutturali della cute e dei tessuti sottostanti con formazione di un’escara. Ai fini della valutazione della gravità delle u. si tiene conto della estensione delle lesioni, oltre che della loro profondità; perciò, convenzionalmente, la superficie corporea ustionata viene calcolata in percentuale.

La malattia da ustione

Le u. molto estese sono responsabili di fenomeni generali che costituiscono la malattia da u., che comprende shock (con ipoproteinemia, anemia, iperpotassiemia, iperglicemia), tossiemia da rilascio di tossine originate dallo sfacelo dei tessuti ustionati e complicazioni, tra le quali, in primo piano, le sepsi (➔), che costituiscono un’evoluzione delle eventuali infezioni locali dovute alla diminuita resistenza organica. La malattia da u. ha gravità proporzionale alla estensione e alla profondità delle u. stesse.

Terapia

Il trattamento delle u. è in continua evoluzione ed è più o meno complesso a seconda dell’estensione della superficie lesionata e del grado dell’ustione. La cura delle u. gravi richiede il ricovero in ambienti protetti, talora in reparti di rianimazione: si fa ricorso a trasfusioni di plasma o di derivati del plasma o anche a sangue intero, a somministrazione di antibiotici, a medicazioni asettiche ed eventualmente a interventi chirurgici. Questi possono comportare ablazione dei tessuti necrotici, apposizione di materiali sintetici, allotrapianti (da cute di cadavere) e autotrapianti di pelle umana rigenerata dopo coltivazione in vitro per ottenere da un frammento di cute integra ampi lembi epiteliali da applicare a livello della lesione.

Vedi anche
necrosi In patologia, complesso di alterazioni strutturali irreversibili comportanti la perdita di ogni vitalità a carico di gruppi cellulari, zone di tessuto, porzioni di organo in un organismo vivente. Cause lesive di diversissima natura (fisica: traumi, ustioni, congelamenti, energia radiante; chimica: tossici ... shock Sindrome a insorgenza acuta ed evoluzione più o meno drammatica, indotta da cause molteplici e di grave entità, caratterizzata da complessi disturbi della dinamica circolatoria, compromissione delle funzioni vitali, turbe metaboliche, neurovegetative e del sensorio. ● Le cause dello shock sono molteplici: ... terapia Studio e attuazione concreta dei mezzi e dei metodi per combattere le malattie. botanica La terapia vegetale (o fitoterapia) studia i rimedi, la loro somministrazione e la loro azione sulle piante e sugli eventuali loro parassiti. La terapia in senso stretto cura le malattie già in atto, e può essere ... gastrite Nome comune a vari processi infiammatori o degenerativi – acuti o cronici – dello stomaco. Si distinguono tre gruppi di gastrite: erosive ed emorragiche, croniche aspecifiche, specifiche. Le gastrite erosive ed emorragiche sono di solito diagnosticate endoscopicamente in pazienti che presentano un sanguinamento ...
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  • Ustione
    Universo del Corpo (2000)
    Piero Alfredo Palmisano Vito Verardi Le ustioni (dal latino ustio, derivato di ustus, participio passato di urere, "bruciare") sono lesioni della cute e delle mucose provocate da agenti termici (caldo: liquidi, solidi, fiamma, vampata, vapore; freddo: anidride carbonica solidificata, cioè ghiaccio ...
  • USTIONI
    Enciclopedia Italiana - II Appendice (1949)
    (XXXIV, p. 848) Luigi FACCINI L'approfondirsi delle conoscenze intorno al grave squilibrio umorale generale conseguente alla lesione termica locale, portò, da un lato, all'identificazione di una vera "malattia dell'ustionato", dall'altro, ad un progressivo spostamento delle direttive terapeutiche, ...
  • USTIONI
    Enciclopedia Italiana (1937)
    (dal lat. uro "brucio"; fr. brûlure; sp. quemadura; ted. Brandwunde; ingl. burn) Giulio ANZILOTTI S'intendono con questo nome lesioni principalmente della cute e delle mucose, dovute al calore di qualsiasi specie per contatto o per irradiazione, e, per analogia, le lesioni date dall'elettricità (folgorazione ...
Vocabolario
ustióne
ustione ustióne s. f. [dal lat. ustio -onis, der. di ustus, part. pass. di urĕre «bruciare»]. – Lesione locale provocata dall’azione del calore di qualsiasi specie (contatto con la fiamma, con un corpo arroventato o incandescente, con acqua...
ustionare
ustionare v. tr. [der. di ustione] (io ustióno, ecc.). – Scottare, produrre un’ustione o delle ustioni: il ferro rovente gli cadde addosso ustionandolo al braccio (o ustionandogli il braccio); nel rifl., ustionarsi, prodursi ustioni: si...
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