USIL
. Divinità etrusca, il cui nome appare sopra uno specchio; sul fegato di bronzo trovato a Piacenza; forse, sulle bende della mummia di Zagabria (7; 11) e su un altro specchio del British Museum a Londra, di lettura incerta.
È rappresentato come un giovane, con nimbo e arco, ciò che ha fatto pensare a una divinità solare; ipotesi, questa, che sembra confermata dal fegato di Piacenza, dove la parte concava è divisa fra usil = sole e tiv = luna. Sullo specchio di Londra la supposta figura di U., vestita di un lungo chitone e alata, è stata sempre giudicata femminile, ma l'acconciatura dei capelli e la conformazione dei muscoli - per quanto si può giudicare dalla cattiva riproduzione (Gerhard, Etruskische Spiegel, tavola CCCLXIV) - fanno pensare a un genio alato maschile, che la corona radiata intorno alla testa può far credere una divinità solare. È dubbio se - come è stato supposto - si debba vedere U. anche sopra uno specchio di Perugia, dove una testa di giovane tra due cavalli ha l'iscrizione aur. Pure dubbia è la ipotesi che U., divinità italica passata in Etruria, abbia sostituito il dio solare indigeno Cautha.
Bibl.: E. Gerhard, Etruskische Spiegel, Berlino 1840-97, tav. I, 76; IV, 364; V, 68; Pauli-Fiesel, in Roscher, Lexik. d. griech. u. röm. Mythologie, VI, col. 124 seg., s. v. Usil; Mueller-Deecke, Die Etrusker, II, Stoccarda 1877, p. 54; C. Thulin, Die Götter des Martianus Capella, in Religionsgesch. Versuche u. Vorarb., III, i, Giessen 1906, p. 46; A. Koerte, in Mitteil. d. archaeol. Instit., Röm. Abteil., XX (1906), p. 364; C. Koch, Gestirnverehrung im alten Italien, in Frankf. Studien, III (1933), pp. 34 setgg., 56 segg.