URSO da Salerno
URSO (Ursone) da Salerno. – La data e il luogo di nascita non sono conosciuti; fu attivo tra la seconda metà del XII secolo e i primi decenni del XIII secolo; nulla si sa della sua famiglia. Insieme a Bartolomeo, Arcimatteo e Mauro, Urso fece parte della cosiddetta scuola medica salernitana, un gruppo di medici che, nel XII secolo, innovarono profondamente la medicina teorica e pratica, dando un impulso fondamentale allo sviluppo degli studi naturalistici nell’Occidente medievale.
È dubbio che Urso da Salerno debba essere identificato con Urso di Lodi (Ursus Laudensis), che compose nel 1198 a Cremona un commento all’Ars medica di Galeno, conservato nel codice della Biblioteca Marciana di Venezia, Lat. Z. 532 (= 2023), segnalato da Paul Oskar Kristeller (1986).
Urso fu menzionato dal medico e poeta Gilles di Corbeil nel De virtutibus et laudibus compositorum medicaminum, come pure da Pietro d’Eboli nel Liber ad honorem Augusti sive de rebus Siculis; entrambe le opere risalgono all’ultima decade del XII secolo. Nel primo quarto del XIII secolo, Radulfo di Longchamp citò Urso nel suo commento all’Anticlaudianus di Alano di Lilla, come anche Alessandro Neckam nel De naturis rerum e nel Laus divinae sapientiae. Ai fini della collocazione cronologica dell’attività di Urso, risulta determinante la presenza di estratti del De qualitatibus et eorum effectibus e del De qualitatum effectibus accidentalibus nel codice di Breslavia, Stadtbibliothek, cod. 1302, cc. 201v-202r, andato distrutto durante la seconda guerra mondiale.
Karl Sudhoff (1920) aveva datato l’elemento codicologico contenente gli estratti delle opere di Urso al 1160-70; recentemente, fondandosi su riproduzioni fotografiche del codice, Monica H. Green (2008) lo ha posto alla fine del XII secolo in area francese.
Si conosce la lista delle sue opere grazie a quanto Urso stesso scrisse nel prologo al De commixtionibus elementorum libellus (Stürner, 1976), in cui spiegò di aver composto opere sulla medicina pratica – De effectibus medicinarum (Matthaes, 1918), De creticis diebus, De pulsibus, De urinis (Giacosa, 1901) – e sulla medicina teorica – De Afforismis libellus (Creutz, 1936), Opusculum de effectibus qualitatum (Matthaes, 1918; Sudhoff, 1920). Urso scrisse inoltre delle Glosulae sul De Afforismis libellus, al fine di elucidare i suoi aforismi, ritenuti troppo oscuri dai lettori. Diversamente dai suoi colleghi salernitani, Urso non si cimentò nel commento dell’Articella, una silloge di testi medici formatasi nel XII secolo e impiegata per l’insegnamento della medicina durante tutto il Medioevo, ma compose dei trattati indipendenti su argomenti specifici.
Le sue opere teoriche indagarono la natura e le proprietà delle cose, avendo come sfondo teorico la fisica dei quattro elementi, le loro qualità, e la maniera in cui interagivano nei corpi naturali. Nel De commixtionibus elementorum, Urso inserì un lungo capitolo introduttivo sulla materia prima e le sue trasformazioni, facendo ampio uso delle nozioni di elementatum, di complessione e di commistione. Fu uno dei primi autori nell’Occidente medievale a utilizzare, probabilmente in maniera indiretta via Bartolomeo di Salerno, le traduzioni greco-latine delle opere di filosofia naturale di Aristotele realizzate nel XII secolo. Nel De effectibus medicinarum Urso sviluppò, secondo Michael McVaugh (2008), una teoria farmacologica volta a spiegare l’azione dei farmaci attraverso le loro qualità.
Altre opere di Urso sono conosciute o gli vengono attribuite dagli studiosi: De saporibus et odoribus (Hartmann, 1919), De coloribus (Thorndike, 1959), De gradibus (Sudhoff, 1920) e un’Anatomia, la cosiddetta IV Anatomia Salernitana (Sudhoff, 1928). Solo il De commixtionibus elementorum è stato edito criticamente sulla base dei quattro codici recensiti, risalenti tutti al XIII secolo (Stürner, 1976); le altre opere sono state edite, senza preventiva recensio codicum, sulla base di alcuni testimoni manoscritti dallo storico della medicina Sudhoff e dai suoi allievi, agli albori del XX secolo.
Gli studi sul pensiero di Urso e sulla sua fortuna sono ancora allo stato incoativo. La sua teoria della materia influenzò il filosofo inglese John Wyclif (1330-1384), secondo Zénon Kaluza (2003).
Se ne ignora la data di morte. Il necrologio del Liber confratrum di S. Matteo di Salerno, riedito da ultimo da Maria Galante, registra il decesso di un maestro Urso nel giorno 19 novembre 1225: Obiit magister Urso (Galante, 1989, pp. 174 s.); inoltre, a dì 20 maggio 1193: Obiit Matheus de Raynaldo frater magistri Ursonis (ibid., pp. 178 s.). Fondandosi sulla precedente edizione del Liber confratrum curata da Carlo Alberto Garufi (1922), Wolfgang Stürner (Urso von Salerno, De commixtionibus..., 1976) aveva collocato la morte di Urso tra la fine del XII e l’inizio del XIII secolo, sulla base di un obito relativo a un magister Urso philosophus deceduto il 15 novembre di un anno non precisato dei secoli XII-XIII (c. 40v: Garufi, 1922, p. 181); tale obito non figura tuttavia nell’edizione di Galante.
Fonti e Bibl.: Urso da Salerno, De urinis, in P. Giacosa, Magistri Salernitani nondum editi. Catalogo ragionato della Esposizione di storia della medicina aperta in Torino nel 1898, Torino 1901, pp. 283-289; C. Matthaes, Der Salernitaner Arzt Urso aus der 2. Hälfte des 12. Jahrhunderts und seine beiden Schriften “De effectibus qualitatum” und “De effectibus medicinarum”, Inaugural-Dissertation zur Erlangung der Doktorwürde in der Medizin, Chirurgie und Geburtshilfe der hohen medizinischen Fakultät der Universität Leipzig, Leipzig 1918; Urso da Salerno, De saporibus, in F. Hartmann, Die Literatur von Früh- und Hochsalerno und der Inhalt des Breslauer Codex Salernitanus mit erstmaliger Veröffentlichung zweier Traktate aus dieser Handschrift: Anonymus: De morbis quattuor regionum corporis, [Ursonis]: De saporibus et numero eorundem, samt Wiederabdruck der Schrift: De observatione minutionis, Inaugural-Dissertation zur Erlangung der Doktorwürde in der Medizin, Chirurgie und Geburtshilfe der hohen medizinischen Fakultät der Universität Leipzig, Leipzig 1919, pp. 55-57; Id., De gradibus e De qualitatum effectibus accidentalibus, in K. Sudhoff, Die Salernitaner Handschrift in Breslau (Ein “Corpus medicinae Salerni”), in Archiv für Geschichte der Medizin, XII (1920), pp. 135-138, 139-143; Id., Anatomia, in K. Sudhoff, Die vierte Salernitaner Anatomie, ibid., XX (1928), pp. 40-50; Id., De Afforismis libellus e Glosulae, in R. Creutz, Die medizinisch-naturphilosophischen Aphorismen und Kommentare des Magister Urso Salernitanus, in Quellen und Studien zur Geschichte der Naturwissenschaften und der Medizin, V (1936), 1, pp. 1-192; L. Thorndike, Some medieval texts on colours, in Ambix, VII (1959), 1, pp. 7-16; Urso von Salerno, De commixtionibus elementorum libellus, a cura di W. Stürner, Stuttgart 1976.
S. De Renzi, Storia documentata della Scuola medica di Salerno, Napoli 1857, p. 335; C.A. Garufi, Necrologio del Liber Confratrum di S. Matteo di Salerno, Roma 1922, p. 181; K. Sudhoff, Constantin, der erste Vermittler muslimischer Wissenschaft ins Abendland und die beiden Salernitaner Frühscholastiker Maurus und Urso, als Exponenten dieser Vermittlung, in Archeion: Archivio di storia della scienza, XIV (1932), 3, pp. 359-369; R. Creutz, Urso, der Letzte des Hochsalerno, Arzt, Philosoph, Theologe, Berlin 1934; P.O. Kristeller, The School of Salerno. Its development and its contribution to the history of learning, in Bulletin of the history of medicine, XVII (1945), pp. 161-163 (ristampa in Id., Studies in Renaissance thought and letters, I, Roma 1956, pp. 517-519); B. Lawn, The Salernitan questions, Oxford 1963 (trad. it. a cura di A. Spagnuolo, Cava de’ Tirreni 1969), ad ind.; P.O. Kristeller, Studi sulla scuola medica salernitana, Napoli 1986, pp. 46-48, 129, 143 s.; D. Jacquart, Aristotelian thought in Salerno, in A history of twelfth century western philosophy, a cura di P. Dronke, Cambridge 1988, pp. 418-427; M. Galante, Un necrologio e le sue scritture: Salerno, sec. XI-XVI, in Scrittura e civiltà, XIII (1989), pp. 49-328 (in partic. pp. 174 s., 178 s.); P. Morpurgo, Filosofia della natura nella schola salernitana del secolo XII, Bologna 1990, pp. 145-155; D. Jacquart, “Minima” in twelfth-century medical texts from Salerno, in Late medieval and early modern corpuscular matter theories, a cura di C. Lüthy - J.E. Murdoch - W.R. Newman, Leiden-Boston-Köln 2001, pp. 46-56; T. Ricklin, Conceptions of time in twelfth century Salernitan medicine, in The medieval concept of time. Studies on the scholastic debate and its reception in early modern philosophy, a cura di P. Porro, Leiden 2001, pp. 451-456; Z. Kaluza, La notion de matière et son évolution dans la doctrine wyclifienne, in John Wyclif. Logica, politica, teologia. Atti del Convegno internazionale, Milano... 1999, a cura di M. Fumagalli Beonio Brocchieri - S. Simonetta, Firenze 2003, pp. 113-151 (in partic. pp. 148-151); F. Wallis, Urso of Calabria, in Medieval science, technology and medicine. An encyclopedia, a cura di T. Glick - S.J. Livesey - F. Wallis, New York-London 2005, pp. 499 s.; D. Jacquart, L’écriture par excellence du texte médical: les aphorismes, in L’Écriture du texte scientifique au Moyen Âge. Des origines de la langue française au XVIIIe siècle, a cura di C. Thomasset, Paris 2006, pp. 135-140; M.H. Green, Rethinking the manuscript basis of Salvatore de Renzi’s “Collectio Salernitana”: The corpus of medical writings in the ‘long’ twelfth century, in La “Collectio Salernitana” di Salvatore De Renzi. Convegno internazionale..., Salerno... 2007, a cura di D. Jacquart - A. Paravicini Bagliani, Firenze 2008, pp. 15-60 (in partic. pp. 34, 59 s.); M. McVaugh, Is there a Salernitan surgical tradition?, ibid., pp. 61-67 (in partic. pp. 69-70); M. van der Lugt, Chronobiologie, combinatoire et conjonctions élémentaires dans le De commixtionibus elementorum d’Urso de Salerne (fin XIIe siècle), in Micrologus. Natura, scienze e società medievali, XIX (2011), pp. 277-323; I. Caiazzo, Urso of Salerno on prime matter between Plato and Aristotle, in Substances minérales et corps animés. De la philosophie de la matière aux pratiques médicales (XIIe-XVe siècles), a cura di D. Jacquart - N. Weill-Parot, Paris 2012, pp. 19-52; M. van der Lugt, The learned physician as a charismatic healer. Urso of Salerno (flourished end of twelfth century) on incantations in medicine, magic, and religion, in Bulletin of the history of medicine, LXXXVII (2013), pp. 307-346.