Vedi URBISAGLIA dell'anno: 1966 - 1997
URBISAGLIA (v. vol. vii, p. 1075)
Le ricerche recenti su U. hanno permesso di precisare l'importanza del periodo giulio-claudio, e in particolare l'età tiberiana, per l'urbanizzazione della colonia: tutto il centro monumentale, dal teatro al Santuario della Salus Augusta, risale, nella sua fase di elaborazione, a questo periodo; a età flavia, sono attribuiti diversi rifacimenti e la costruzione, extra muros, dell'anfiteatro.
Il centro monumentale si dispone a terrazzamenti, con un teatro a cavea appoggiata contro la collina e terrazza antistante, che si data in età tiberiana, con rifacimenti flavio-traianei; una terrazza intermedia è contenuta da un muro rinforzato da nicchie, a ridosso del quale fu costruito un criptoportico di cui conosciamo due gallerie, una a due navate lungo il muro a nicchie, e l'altra, perpendicolare, a una navata; il complesso era decorato da pitture di III stile (resti di candelabra). Oltre questa struttura che doveva fungere da sostruzione, si estende una lunga spianata corrispondente al foro delimitata dal cardo maximus.
La zona compresa tra il cardo e la cinta è stata recentemente oggetto di scavi che hanno messo parzialmente in luce l'area sacra di un tempio delimitato da un criptoportico a U. Il tempio, con podio di m 16,60 X 30, è orientato verso O e presenta tre ingressi mentre il criptoportico è costituito da tre gallerie a due navate, larghe 7 m, e lunghe 52 m nelle ali N e S e 42 m nella galleria centrale. Le estremità occidentali delle gallerie laterali hanno una simile disposizione: un'abside fiancheggiata da una sala rettangolare comunicante con altre consimili, tutte coperte a volta; il muro esterno della galleria centrale si apre, a metà lunghezza, su una piccola sala rettangolare, mentre i muri interni delle ali laterali conservano due nicchie. I muri esterni sono raddoppiati in modo da creare un'intercapedine. La decorazione pittorica è di III stile e la tecnica di costruzione, simile a quella del teatro; è realizzata in opus mixtum, costituito da filari di conci di pietra, interrotti, a intervalli più o meno regolari, da un filare di mattoni; solo l'abside della galleria settentrionale è costruita in opus quasi reticulatum mixtum. Questa costruzione si integra nella serie di criptoportici monumentali, come quelli di Lione, Feurs, Aries, Reims o Bavay, i primi due anch'essi di età tiberiana. La presenza di numerose tegole bollate (al centro, M. Atti Fabati, e intorno, Salut is Aug. Salviens) permette di identificare questo santuario con quello della Salus Augusta Salviensium.
L'abbondante materiale recuperato nelle gallerie comprende ritratti giulio-claudî, frammenti architettonici in marmo e pietra calcarea (come p.es. parti di rilievo con bucranio e patera), frammenti di sculture, iscrizioni (p.es. quella del fulgur publice conditum), due frammenti di fasti consolari, una dedica ad Aequitas, diverse antefisse e numerosa ceramica.
Bibl.: Ch. Delplace, Les fouilles d'Urbisaglia (province de Macerata) en Italie en 1976 et 1977, in RA, 1979, pp. 186-188; ead., Rapporto preliminare sulle due prime campagne di scavo (1976-1977) condotte ad Urbs Salvia-Urbisaglia (Mc), in AttiMemMarche, LXXXV, 1980 (1982), pp. 7-33; Ch. Delplace, G. Paci, Urbisaglia (Macerata). Rapporto preliminare sulla terza campagna di scavo (1978), in NSc, 1981 (1982), pp. 37-76; Ch. Delplace, Le pitture murali del criptoportico di Urbisaglia, I, in BdA, n.s., XI, 1981, pp. 25-48; ead., Portraits d'Urbisaglia, in MEFRA, XCIII, 1981, pp. 805-822; ead., La colonie augustéenne d'Urbs Saluta et son urbanisation au 1er siècle ap. J.-C., ibid., XCV, 1983, pp. 761-784; U. Moscatelli, Osservazioni topografiche in margine all'iscrizione CIL IX 5541 (Urbs Salvia), in AnnMacerata, XVII, 1984, pp. 351-368; R. Perna, Le mura di Urbs Salvia. Note preliminari, in Picus, VII, 1987, pp. 197-204; E. Catani, Nuovi documenti per l'archeologia urbisalviense. Gli scavi Bandini nella seconda metà delXVIII secolo, in AnnMacerata, XXI, 1988, pp. 253-295; id., Monumenti funerarî dell'agro Urbisalviense, in La Valle del Fiastra tra antichità e medioevo. Atti del XXIII Convegno di studi maceratesi, Macerata 1990, pp. 121-150; G. Paci, Vent'anni di studi e ricerche urbinsalviensi (1970-1990), in Picus, X, 1990, pp. 71-97; Ch. Delplace, Evergêtisme et construction publique dans la regio V (Picenum). A propos du théâtre d'Urbs Salvia, ibid., pp. 101-106; S. M. Marengo, Quattuorviri a Urbs Salvia: un problema aperto, ibid., pp. 199-209; L. Vettorazzi, Ricerche topografiche nel territorio a nord di Urbs Salvia, in Le Marche. Archeologia, Storia e Territorio, 1990, pp. 97-134; Ch. Delplace, jLa romanisation du Picenum. L'exemple d'Urbs Salvia, Roma 1993; W. Eck, Urbs Salvia und seine fährenden Familien in der römischen Zeit, in Picus, XII-XIII, 1992-1993, pp. 79-108; G. Paci, Om- phaloi da Urbs Salvia, ibid., pp. 226-230; L. Bacchielli e altri, Studi su Urbisaglia romana, Tivoli 1995.
(Ch. Delplace)
Museo. - Il museo archeologico statale di U., di recente allestimento, illustra il tema della romanizzazione del sito nel generale contesto regionale: a tale scopo sono stati realizzati un plastico dell'area urbana e una corografia. In riproduzione fotografica al vero sono inoltre presentate le pitture, finora messe in luce, del criptoportico.
Alcuni spazi espositivi sono riservati a reperti fittili e ceramici rinvenuti in vecchi scavi e in più recenti ricerche archeologiche: antefisse di terracotta dipinte, probabilmente dall'anfiteatro, a confronto con altre dal criptoportico; mattoni dipinti con figure di divinità; materiali ceramici dagli scavi del criptoportico; anfore. Altre sezioni raccolgono materiale numismatico, epigrafico (notevoli i frammenti dei Fasti Consolari e dei Fasti Trionfali, oltre alle iscrizioni monumentali dell'anfiteatro), decorazioni architettoniche (capitelli e altri elementi in marmo, per i quali è previsto un lapidario) e alcuni ragguardevoli pezzi di scultura (in particolare ritratti e statue dal teatro).
(Red.)