Vedi URBINO dell'anno: 1966 - 1997
URBINO (Urbinum Metaurense)
Municipio romano della Regio VI augustea (Umbria); oggi nelle Marche. Iscritto alla tribù Stellatina, si ritiene federato con Roma sino alla guerra sociale. Dei magistrati, sono noti: quattuorviri, decuriones; tra i sacerdoti: pontifices e forse un flamen. Si ha menzione, inoltre, di un collegium fabrum tignariorum e di centonarii.
Centro della prima comunità cristiana e prima sede vescovile appare essere stata la chiesa di S. Sergio, fuori della cinta murata. Dei vescovi, si conoscono: Leonzio della seconda metà del VI sec. e Sebastiano, della fine del VI, la cui appartenenza ad U. non è però del tutto sicura.
U., situato lungo una strada secondaria che da Rimini raggiungeva la Flaminia presso Pitinum Mergens (Acqualagna), sorgeva nel luogo dell'attuale abitato come attestano, tra l'altro, i pochi resti delle sue mura urbiche visibili nel cortile dell'Episcopio, nel giardino dell'Università, nelle vie Piave e Saffi (ove restano tracce di una porta); gli avanzi (presentemente interrati) di un teatro in via S. Domenico, tornati alla luce nel 1940; i resti di edifici e di mosaici scoperti nel 1875 e nel 1907, nelle adiacenze (Palazzo del Seminario, Palazzo Fabrizi, casa Bellucci, via Veterani, ecc.), dove è probabile esistesse qualche edificio termale, come comproverebbe anche la recentissima scoperta di resti di un serbatoio d'acqua nell'area del Seminario, e gli avanzi di una cisterna d'acqua rimessi in luce nel 1955 nell'interno di S. Sergio.
Testimonianze di vita più antica nella zona ci sono documentate da un villaggio a fondi di capanne della prima Età del Ferro sul colle di S. Marino o Rossano.
Bibl.: C.I.L., XI, p. 894, 6050; H. Nissen, Ital. Landeskunde, Berlino 1902, II, p. 381; Not. Scavi, 1877, p. 255; 1878, p. 362; 1888, p. 725; U. Rellini, in Bull. Pal. It., XXXIII, 1907, pp. 23-37; F. Lanzoni, Le diocesi d'Italia, Faenza, 1927, pp. 503-613; G. Forchielli, Le pievi rurali della vecchia diocesi urbinate, in Studi urbinati, XV-XVI, 1947-8, p. 229 s.; H. Radke, in Pauly-Wissowa, IX A, 1961, i, c. 1070, s. v. Urvinum.