ŪR
R Questo nome è dato nell'Antico Testamento alla celebre città della Babilonide meridionale, di origine certamente presumera, che fu il più rinomato santuario del dio della luna Sin. In lingua sumera il nome della città suonava Urim, mentre in babilonese (accado) si diceva Uru. Questo nome si scriveva di solito con l'ideogramma Shesh (ki), che vorrebbe dire "città di Shesh", uno degli epiteti di Sin. Oggi il luogo delle rovine, delle quali l'oggetto più cospicuo è il moncone dell'antica torre templaria, è chiamato dagl'indigeni al-Muqayyar. La città si stendeva sulla destra dell'Eufrate e non era molto lontana da Eridu, altra antichissima città della Babilonide meridionale di grande fama religiosa.
Le rovine constano di una serie di colline disposte in un ovale, tra le quali emerge quella con la torre. Il luogo fu visitato già nel 1625 da Pietro Della Valle. Nel 1854 vi s'indugiò W. K. Loftus, più tardi fu esaminato dal Taylor, nel 1919 il Hall vi iniziò degli scavi i quali furono continuati da C. L. Woolley per parecchi anni e finiti nel 1933. Già nel periodo paleosumero Urim aveva grande importanza politica. La prima dinastia dovrebbe risalire a qualche secolo prima dell'anno 3000. A questa appartenevano i re Mesannipadda e Aannipadda, dei quali sono venute alla luce iscrizioni. Ancora anteriori a questi devono essere Meskalamdug e sua moglie Shubad. Di questi si sono trovate le tombe con ricchissima suppellettile funeraria e i corpi dei loro servi e ministri sotterrati insieme con i loro padroni per continuare nel mondo d'oltretomba il servizio prestato loro in questa vita. Poco dopo l'anno 3000 Eannatum e Entemena di Lagash vi ebbero dominio. Sotto il dominio di Lagash la città fu anche ai tempi di Gudea. La maggior floridezza e prosperità la città godette però al tempo della terza dinastia, all'epoca di Ur-Nammu e di Shulgi. Quantunque il suo splendore lentamente decadesse nei secoli successivi, essa rimase sempre un rinomato centro religioso dal quale irraggiava il culto del dio Sin. Secondo l'Antico Testamento, Abramo era originario di Ūr dei Caldei. Rinomato era il tempio del dio lunare che recava il nome É-gish-shir-gal. La torre templaria aveva il nome di É-temen-ni-il. La città era abitata ancora al tempo dei Persiani.
Bibl.: C. J. Gadd, History and monuments of Ur, Londra 1929; C. L. Woolley, The Sumerians, Oxford 1928; id., Ur of the Chaldees. A record of seven years of excavations, Londra 1930; C. J. Gadd e L. Legrain, Ur excavations, Texts, I, Royal inscriptions, ivi 1928; C. L. Woolley, Ur excavations, II, The Royal Cemetery, ivi 1934; id., Abraham, Parigi 1936; E. Burrows, Ur excavations, Texts, II, Archaic texts, Londra 1933.