uomo-ponte
(uomo ponte), loc. s.le m. Chi mantiene un collegamento o un dialogo tra parti e schieramenti diversi e opposti.
• Successi e insuccessi, come capita, di un bipolarista convinto, e convintissimo uomo-ponte tra destra e sinistra in Senato, luogo in cui in vesti diverse [Gaetano Quagliariello] alberga da tre legislature. (Antonella Rampino, Stampa, 11 febbraio 2009, p. 4) • Uomo-ponte grazie, anche, a quel che gli è successo dopo il 2001 causa omonimia con Bin Laden, pedinamenti e interrogatori di Fbi, Cia e Mossad, un’esistenza sotto assedio per anni: «Mi è servito ‒ spiega [Osama Rashid] ‒ per capire che le barriere psicologiche sono peggio di quelle fisiche, e che per buttarle giù c’è una sola cosa da fare: conoscere l’altro». (Maria Cristina Carratù, Repubblica, 14 agosto 2015, Firenze, p. IX) • Mariarosaria Rossi, potente tesoriere del partito e fedelissima del Cav, ha lasciato il suo incarico. La Rossi continuerà sempre a occuparsi di conti, ma di quelli del gruppo dei senatori. Al suo posto andrà invece Alfredo Messina, uomo ponte tra famiglia, aziende e partito. (Giornale di Brescia, 30 giugno 2016, p. 7, Interno).
- Composto dai s. m. uomo e ponte.
- Già attestato nella Repubblica del 5 ottobre 1988, p. 23, Sport.