unquanche (unquanco)
In fine di verso, in If XXXIII 140 Branca Doria non morì unquanche, e Pg IV 76 unquanco / non vid'io chiaro sì com'io discerno, Pd I 48 aguglia sì non li s'affisse unquanco, i due allotropi dell'avverbio indefinito di tempo, formati da ‛ unque ' + ‛ anche, -o ' - come ‛ unquemai ' è formato da ‛ unque ' + ‛ mai ' - sono tra i numerosi esempi romanzi di rideterminazione espressiva tramite giustapposizione di sinonimi (cfr. ‛ giammai ' [v.] con i corrispondenti francese jamais e spagnolo jamás, specialmente nel sintagma nunca jamas, " mai ").
Infatti, ‛ unque ' (v.) significa " mai ", e altrettanto vale ‛ anche ' in proposizione negativa e interrogativa retorica (cfr. B. Giamboni Il libro dei vizî e delle virtudi V 25, XXV 12, XLV 4, L 5, VII 4; e v. Rohlfs, Grammatica § 943): e il composto ‛ unquanche ' significa " mai " nel Libro cit. (LVIII 20 " Unquanche [la Fortezza] non vinse la battaglia, ma sempre sta con suo scudo in braccio ", come assicura il confronto con la frase precedente, LVIII 18 " [la Giustizia] di neun tempo andò armata, ma sempre sta con sua mazza in mano ", per il parallelismo tra " Unquanche non... ma sempre " e " di neun tempo... ma sempre ").
Pertanto l'opinione, sostenuta anche dal Parodi (Lingua 260), per la quale il " troppo noto unquanche... ha il senso di ‛ ancora ' o, se si vuole, di ‛ ancor mai ' e unquanco ‛ mai ' ", è discutibile riguardo a ‛ unquanche '. Nell'esplicitare If XXXIII 140, ove può sembrare ovvio che u. significhi " ancora ", si terrà presente la recisa e stupita negazione di D., forse sottolineata dalla posizione in rima di u., quasi a dire: " Branca Doria non è morto mai! "; e la si distinguerà dalla più pacata spiegazione dei vv. 155-157 un tal... / in anima in Cocito già si bagna, / e in corpo par vivo ancor di sopra (ne è causa il vantaggio di questa Tolomea, v. 124), nei quali spicca il contrasto tra già e ancor (v. anche v. 144 non era ancor giunto Michel Zanche).
U. significa " mai " nelle 8 attestazioni del Fiore: è in principio di verso, con ovvia enfasi, in CXLII 4 Unquanche uom più cortese non vedesti, e vi è preceduto da ch' in LXXV 9, CXLIV 7, CCXXXII 2 ch'unquanche di pietà non seppe usare. È inoltre in XXXVIII 3, LXVIII 4, C 4 e 10, in un sonetto in cui Falsembiante celebra le sue doti di barattiere.