SUDAFRICANA, UNIONE (XXXII, p. 935 e App. I, p. 1040)
Popolazione (XXXII, p. 936). - Quella censita nel 1936 sul territorio dell'Unione era di 9.599.898 ab. con una densità quindi di 7,8. Ma un'ulteriore rilevazione del 1946, dava 11.258.858 ab. (densità 9,2), distribuiti come risulta dallo specchio appresso:
Per la popolazione urbana, non si hanno dati più recenti dal 1936. In quell'anno le città più importanti avevano: Johannesburg, 519.384 ab.; Città del Capo, 335.351 ab.; Durban, 259.606 ab.; Pretoria, 128.636 ab.; Port Elizabeth, 109.841 ab.; Springs, 86.874; Germiston, 79.440; Benoni, 77.760 (queste ultime tre, nella regione aurifera del Rend); Bloemfontein, 64.233; East London, 60.563; Krugersdorp, 54.810; Pietermaritzburg, 49.551. In quanto agli europei, che nel 1931 erano 1.828.175 e nel 1936 2.003.858, la rilevazione del 1946 ne ha censito 2.335.460. Le città che ne ospitano il maggior numero sono (dati del 1946) in ordine: Johannesburg con 324.304; Città del Capo con 214.201; Durban con 124.792; Pretoria con 124.542. La popolazione Bantu è rappresentata da 7.735.809 ab., quella di razza asiatica da 282.539, i sanguemisti e di altre razze, da 505.050 ab.
Sotto mandato dall'Unione Sudafricana resta l'Africa (ex-tedesca) del sud-ovest che aveva nel 1946 una popolazione di 307.590 ab. circa (di cui gli europei erano 38.000 circa). Da notare, tuttavia, che, nell'agosto 1939 la parte orientale del Caprivi Zipfel (circa 10.000 kmq. e 9800 ab.) fu direttamente sottoposta al governo dell'Unione.
Condizioni economiche (XXXII, p. 937). - Esse vanno rapidamente adeguandosi alle grandi possibilità del territorio dell'Unione. Il complesso dei coltivi è di 5,7 milioni di ha.; di questi circa tre quarti sono a cereali. Il frumento con 971.000 ha. e una produzione di 2,8 milioni di q. nel 1945-46 sta, per importanza, al primo posto, seguìto dal granturco 20-23 milioni di q. annui. Superficie che si approssima a quella del frumento hanno le colture foraggere (circa 673.000 ha.), e notevole sviluppo hanno preso quelle frutticole, particolarmente nella prov. del Capo (zone di Paarl, Stellenbosch, Worcester). Il prodotto, rappresentato soprattutto da pesche, mele agrumi, si esporta sia fresco sia secco, o anche sotto forma di marmellata. Nella medesima regione prospera anche la vite (46.000 ha. circa, con 1,8÷2 milioni di hl. di vino). Fra le colture industriali va assumendo importanza quella della canna da zucchero (specialmente nel Natal costiero) e l'industria relativa, che, con 5 milioni di t. nel 1946, è ora in grado di esportare. Stazionaria la coltura del tabacco (15.000 ha. e 156.000 nel 1946). In molte imprese, anzi, il suo posto è preso ora da quella del cotone.
L'industria più redditizia, sugli altopiani, è l'allevamento, che conta (1943) 37,8 milioni di ovini e 6,1 di caprini (di cui 700.000 capre d'Angora) e ha dato nel 1946, 941.662 q. di lana. I bovini, largamente usati nelle zone agricole sono 13 milioni. Ormai trascurabile l'allevamento dello struzzo (40.000).
Tra i prodotti minerarî, l'oro fino ha segnato 381.865 kg. nel 1944, e i diamanti 96 kg. Da varî anni nel Transvaal (Lydenburg e Rustenburg) si estrae anche platino. Il carbone (oltre 23 milioni di t. nel 1946) e il ferro alimentano una fiorente industria siderurgica, che si avvale anche della presenza di minerali di cromo (cromite 447.000 t. nel 1943) e manganese (50.0009. nel 1943). È continuata l'estrazione dell'amianto (28.000 t. nel 1940), dello stagno e si è iniziata quella del mercurio (Transvaal: 23.550 kg. nel 1944). Altri minerali: antimonio (4581 t. nel 1944); rame (24.223 t. nel 1944); tungsteno (420 t. nel 1943). Sulla base delle risorse locali hanno assunto ormai discreto sviluppo le industrie meccaniche automobilistiche (Port Elizabeth), chimiche (Modderfontein, Salisbury, Durban, Città del Capo), della gomma (Durban, Port Elizabeth, Città del Capo e East London), alimentari, del cuoio (Port Elizabeth) e del cemento (Pretoria, 1,2 milioni di t. nel 1946).
Alla vigilia della seconda Guerra mondiale, nel 1939 l'Unione Sudafricana contava su 10.256 imprese industriali. L'attività industriale non era tuttavia limitata alla iniziativa privata; la South African Railways and Harbours Administration è una istituzione governativa che ha come presidente un membro del gabinetto; inoltre vi sono due altre grandi organizzazioni di natura semipubblica che si sono sensibilmente sviluppate negli ultimi anni e hanno avuto enorme impoltanza nello sforzo compiuto dall'Unione Sudafricana per soddisfare alle richieste di carattere bellico dell'ultima guerra. Un passo notevole sulla via della industrializzazione del paese è stato compiuto nel 1940 con l'approvazione dell'Industrial Development Act per promuovere la costituzione di nuove industrie ed imprese industriali e dare incremento a quelle già esistenti.
Commercio. - Il movimento commerciale nel 1945 registrava un valore di 106,9 milioni di sterline di importazione e 72 di esportazione, esclusi oro e argento. Il movimento può calcolare sulla flotta mercantile sudafricana, che già nel 1939 superava le 100.000 t. di stazza.
Finanze (XXXII, p. 938; App. I, p. 1040). - L'andamento delle finanze pubbliche dell'Unione negli ultimi dieci anni è stato il seguente:
Le spese di guerra ammontavano al 30 aprile 1945 a 440,5 milioni di sterline. Il debito pubblico, al 31 marzo 1948, ammontava a 593 milioni di sterline, con un aumento di 302 milioni sulla consistenza al 31 marzo 1940; il debito verso l'estero si era ridotto a tale data a 9 milioni. Nei riguardi della Gran Bretagna il dominio presentava inoltre a fine luglio 1946 una posizione creditoria, per saldi accumulati in sterline durante la guerra, di 23 milioni di sterline.
I biglietti in circolazione sono passati da 19,5 milioni di sterline S. A. nel 1939 a 67 milioni al 25 dicembre 1948, contro una riserva di 45,2 milioni in oro e 34,2 in divise.
L'Unione Sudafricana fa parte del Fondo monetario internazionale e della Banca internazionale per la ricostruzione e lo sviluppo come menbro originario, con una quota di 100 milioni di dollari.
Storia (XXXII, p. 939; App. I, p. 1040). - Le elezioni del 18 marzo 1938 segnarono una netta vittoria del Partito di unità nazionale diretto da Smuts e da Hertzog, che raccolse 111 mandati contro 26 dei nazionalisti di Malan, 8 del Partito dei dominions e 4 dei socialisti. La coalizione venne tuttavia messa nell'anno seguente a ben dura prova dallo scoppio della seconda Guerra mondiale. Una mozione, promossa dal primo ministro Hertzog e favorevole a una dichiarazione di neutralità da parte dell'Unione, fu respinta con un solo voto di maggioranza e causò la caduta del presidente e la sua sostituzione (6 settembre 1939) con il gen. Smuts, che tuttavia formò anch'egli un governo di coalizione, nel quale mantenne per sé il Ministero degli esteri e quello della difesa. Lo stesso giomo si diede notizia della dichiarazione di guerra alla Germania, dichiarazione alla quale il govemo si mantenne fedele per tutta la durata della guerra, malgrado un nuovo tentativo di Hertzog (gennaio 1940) di ottenere la sospensione delle ostilità contro la Germania. Hertzog anzi, dopo aver fuso una parte del suo partito con i nazionalisti di Malan, si ritirò dalla vita politica. Le elezioni legislative del 1943 significarono approvazione della politica del govemo, benché il Partito nazionalista riuscisse a raccogliere 50 mandati su 150.
Alla fine della guerra il govemo si è trovato di fronte anzitutto al problema economico, rappresentato dalla necessità della riconversione dall'economia di guerra in quella di pace. In secondo luogo ha assunto nuova importanza un problema tradizionale, quello della minoranza indiana, in seguito alla violenta reazione manifestatasi negli ambienti bianchi negli anni precedenti la guerra e nel corso di essa contro l'accordo di Capetown del 1927 tra il governo dell'Unione e quello dell'India, il quale assicurava ampî diritti agli Indiani. La reazione si completava con l'approvazione, nel 1941, di un Act che proibiva agl'Indiani di acquistare ed occupare proprietà in zone prevalentemente europee, senza uno speciale permesso. La legge del 1941 è stata confermata e perfezionata a guerra finita da un provvedimento entrato in vigore il 3 giugno 1946, dopo l'approvazione da parte del parlamento, in base al quale il Natal, centro della popolazione indiana, veniva diviso in due parti, in una sola delle quali gl'Indiani avrebbero potuto risiedere e amministrare delle proprietà. Il fatto ha naturalmente provocato forti reazioni all'interno, fra gl'Indiani, e all'estero, con la decisione del governo dell'India (17 luglio 1946) di rompere i rapporti commerciali con l'Unione e di ricorrere alle N. U. (23 giugno 1946).
Vi è infine il problema delle ex-colonie tedesche dell'Africa sud-occidentale, affidate nel 1920 al governo di Pretoria come mandato coloniale. Il 4 novembre 1946 il maresciallo Smuts, capo del governo, ha ufficialmente richiesto alle N. U. l'incorporazione delle ex-colonie tedesche nel suo paese (una parte dell'Africa sud-occidentale, il cosiddetto Caprivi-Zipfel, era stato già nel 1939, malgrado le proteste della commissione della Società delle Nazioni per i mandati, posto sotto l'amministrazione diretta del Ministero degli affari indigeni dell'Unione). Malgrado le assicurazioni del maresciallo Smuts e malgrado l'esistenza di innegabili ragioni geografiche, economiche e strategiche a sostegno della tesi sudafricana, le N. U. si sono rifiutate di prendere in considerazione tale richiesta e hanno votato, nel dicembre 1946, a larga maggioranza, una mozione ad essa contraria. Questo fatto e l'intervento delle N. U. nella questione indiana hanno creato in tutto il paese una ripresa del nazionalismo, dalla quale ha tratto il maggior vantaggio il partito di Malan che è giunto fino a chiedere il ritiro dell'Unione Sudafricana dalle N. U., l'incorporazione immediata dell'Africa sud-occidentale, il rigetto di ogni discussione con l'India e l'accettazione del principio della separazione della gente di colore dai Bianchi. Sciolto il parlamento il 15 aprile, il 26 maggio 1948 si tennero nel paese le elezioni generali, che segnarono, come previsto, la vittoria del partito nazionalista di Malan (70 seggi), cui seguì, di stretta misura, quello unitario di Smuts (65 seggi) e quindi, a grande distanza, i partiti minori (Afrikaander, laburista). Il nuovo governo, formato da Malan il 3 giugno, si è presentato al paese con un programma di accentuato nazionalismo. Pur nell'ambito del Commonwealth, Malan ha sottolineato la tendenza a maggiore autonomia di rapporti con la madrepatria e con gli altri componenti di quello, anche in considerazione della nuova posizione dell'India; si è dichiarato poco favorevole alle N. U. e deciso a eliminare la questione raziale dalla vita politica sudafricana appoggiandosi alle due stirpi europee, pur mantenendo con le altre razze rapporti di collaborazione. Le elezioni provinciali (marzo 1949) hanno confermato i risultati delle elezioni generali del 1948.