unghiato
Aggettivo, ‛ hapax ' dantesco, di forma e genesi participiale (ungulatus, " provvisto di unghie ", in Tertulliano, Minucio Felice e Marziano Capella), ma nel significato intensivo (che è già nel latino di Festo) di " munito di unghioni, artigli "; si appoggia a un unico luogo della Commedia cui i lessici fanno seguire appena un altro esempio, volgare, dal volgarizzamento trecentesco dell'Eneide.
In If VI 17 contribuisce efficacemente alla sconcia descrizione di Cerbero, nel significarne in plastico scorcio la natura rapace, aggiungendosi agli occhi iniettati di sangue, alla barba nera e sudicia, al ventre deformato: Li occhi ha vermigli, la barba unta e atra, / e 'l ventre largo, e unghiate le mani.