UNGHIA (fr. ongle; sp. uña; ted. Nagel; ingl. nail)
È un'appendice o annesso della cute, costituita da una lamina cornea che ricopre la faccia dorsale della estremità delle dita.
È presente con poche eccezioni nei Mammiferi, eccettuati pochi Anfibî, negli Uccelli e in alcuni Rettili (coccodrilli). Ha sviluppo e forma varî: a volte sottile, piatta, ricoprente in totalità la superficie dorsale dell'ultima falange (unguis laminaris), a volte un po' curva e prolungantesi sui lati, a forma di tegola o di cupola (unguis tegularis), a volte molto curva, schiacciata sui lati, appuntita, robusta a modo di artiglio (falcula), a volte ricoprente largamente l'estremità, voluminosa, spessa, a zoccolo. La funzione è varia, da quella di semplice protezione, a quella di strumento di difesa e offesa, di fissazione al suolo o di escavazione del terreno. L'uso abituale la mantiene entro proporzioni naturali; il non uso può permetterne un'ipertrofia. Ha origine dall'ectoderma. Nell'uomo il primo accenno alla formazione dell'unghia è rilevabile nella seconda metà del terzo mese della vita embrionaria, con un ispessimento circoscritto dell'epidermide (campo ungueale primitivo di Kölliker). In corrispondenza dell'estremità prossimale del campo ungueale si forma una tasca profonda, tappezzata di epitelio (lamina della radice), la quale, all'inizio del quinto mese, dà origine alla matrice. La corneificazione delle cellule della matrice dà luogo alla formazione della lamina ungueale definitiva, la quale nel feto resta coperta da uno strato corneo analogo a quello dell'epidermide comune (eponichium).
L'organo ungueale, a completo sviluppo, è costituito dalla lamina ungueale, dal letto dell'unghia, dalle pieghe periungueali, da vasi e nervi. La lamina ungueale consta di una radice, quasi interamente coperta dalla piega ungueale posteriore e che, nella parte scoperta, ha forma semilunare e colorito bianco (lunula); di un corpo, a faccia superiore libera, convessa, lucida, e a faccia inferiore saldamente aderente al letto ungueale; di margini laterali coperti dalle pieghe laterali; di un margine libero, convesso verso l'avanti e staccato dal letto; invece il margine prossimale della radice è concavo e leggermente dentellato. La lamina presenta, sia sulla superficie libera sia su quella aderente lievi creste disposte nel senso longitudinale. La sua trasparenza fa sì che l'unghia appaia rosea per il colorito rosso del letto.
All'esame istologico la lamina appare composta di cellule appiattite, fortemente stipate, che conservano un abbozzo di nucleo; negli strati inferiori, a ridosso del letto, le cellule tendono a forma poligonale. Nella regione della lunula la lamina si va assottigliando gradatamente. Il letto dell'unghia consta di tessuto dermico ricco di nervi e di vasi sanguigni e linfatici; questi ultimi in rete fina, si continuano direttamente con quelli del polpastrello e del periostio della falangina (G. Truffi). Al disopra del derma v'è un epitelio di tipo malpighiano, che non presenta zaffi conici regolari, come nell'epitelio comune, ma solo creste longitudinali. La parte prossimale del letto prende nome di matrice; l'epitelio che la ricopre ha una struttura speciale. Secondo alcuni autori, le cellule contengono granulazioni di una sostanza speciale che ha caratteristiche di poco diverse da quelle dell'eleidina dell'epidermide di rivestimento - sostanza onicogena - e sarebbe da attribuire alla presenza di tale sostanza il colore bianco della lunula: secondo altri invece questo colorito dipenderebbe da una speciale fibrillazione del protoplasma cellulare. Pare che l'accrescimento dell'unghia avvenga esclusivamente in corrispondenza della matrice. Le pieghe periungueali sono duplicature della cute che hanno in superficie struttura di cute normale; nella superficie interna struttura semplificata senza papille né organi ghiandolari. La piega posteriore è, nella sua porzione distale, fortemente corneificata e tende ad aderire strettamente alla lamina.
L'accrescimento dell'unghia è vario a seconda dell'età e della costituzione individuale. Si calcola, in condizioni normali, di circa 1/10 di mm. al giorno, di 1 cm. quindi per ogni 100 giorni. Nei vecchi l'accrescimento è più lento. La produzione di sostanza ungueale sembra maggiore alle mani che ai piedi (I. Moleschott): essa raggiunge in tutto 10 mmgr. al giorno, e tre grammi e mezzo in un anno. Presso alcuni popoli (Siam, Annam) dove l'accrescimento a scopo estetico ne è favorito, le unghie possono raggiungere la lunghezza di qualche decimetro.
Patologia. - Le affezioni delle unghie si chiamano in generale onichie od onicosi (dal gr. ὄνυξ "unghia"). Possono dipendere dalle cause più diverse. Sono note tra le malformazioni congenite: l'assenza completa di una o più unghie (anonichia); le unghie atrofizzate, sottili, concave (coilonichia); le unghie ipertrofiche (scleronichia); le unghie ad artiglio, grosse, rugose, nerastre (onicogrifosi), ecc. Oltre alle lesioni da cause traumatiche (comprendendovi le lesioni infiammatorie [onyxis e perionyxis] da causa traumatica fra le quali è notissimo il patereccio) sono da considerare: l'onicofagia, cioè l'abitudine viziosa, spesso incosciente e in certi casi a carattere degenerativo, di rosicchiarsi le unghie; l'usura delle unghie di origine professionale, spesso associata a colorazioni artificiali delle unghie; l'usura delle unghie da grattamento nelle affezioni pruriginose a lungo decorso. Un importante gruppo di lesioni è dato dalla localizzazione ungueale di funghi parassiti; queste forme di micosi si chiamano onicomicosi: tale l'o. tricofitica e l'o. favica. Lesioni ungueali (onissi e perionissi) poco dolenti, a evoluzione torpida si possono avere nel periodo tardivo della sifilide secondaria e nella sifilide ereditaria. Onicomicosi distrofiche si possono avere in seguito a condizioni morbose diverse: affezioni febbrili acute (tifo, polmonite, ecc.), affezioni croniche infettive, discrasiche, nervose; e con aspetto diverso: il cosiddetto solco ungueale di Beau dovuto a un momentaneo arresto della crescita dell'unghia, l'onicoschizia (unghie fessurate, scollate), l'onicorressi (fragilità estrema delle unghie per fessurazione longitudinale), ecc. Nell'ipertrofia della estremità delle dita (dita a bacchette di tamburo) in dipendenza di affezioni croniche del polmone e del cuore si può avere la cosiddetta unghia ippocratica (allargata e convessa come un vetro d'orologio). Specialmente in rapporto a leggieri traumi della matrice ungueale si possono avere colorazioni biancastre puntate, o striate, più raramente totali delle unghie (leuconichia).