ROMAGNOLI, Umberto
Nato a Fenestrelle il 21 marzo 1861, da Alfonso; morto a Gildessa (Harar) il 9 aprile 1886. Trasferitosi giovanissimo ad Argenta (Ferrara), fu amico di Gustavo Bianchi. Spirito avventuroso e intraprendente, nel 1884 corse a prestare l'opera sua a Napoli durante il colera, e il 26 gennaio 1885, alla notizia del massacro della spedizione Bianchi, col compatriota Ferdinando Ferné (tuttora vivente in Bologna) salpò per l'Eritrea allo scopo di andare a rintracciare in Dancalia gli avanzi della spedizione. Nell'impossibilità d'inoltrarsi nell'intermo a causa del divieto delle autorità civili di Assab, si trasferì a Zeila, donde, al seguito d'una carovana indigena, compì una ardimentosa escursione a Harar, sfidando ogni sorta di pericoli. Ritornato in patria, ottenne poco dopo di far parte della spedizione Porro in qualità di rappresentante della casa Filonardi. Il 3 febbraio 1886 era a Massaua; il 18 marzo a Zeila e il 26 dello stesso mese lasciava la costa per l'interno, dove la carovana veniva massacrata per ordine dell'emiro di Harar.
Bibl.: F. Ferné-U. Romagnoli, Un lembo d'Africa (Harár), Bologna 1886; C. Zaghi, U. R. e il massacro della spedizione Porro, in Oltremare, 1930; id., Le origini della Colonia Eritrea, Bologna 1934.