Musicista italiano (Foggia 1867 - Milano 1948). Studiò al conservatorio di Napoli con P. Serrao. Il plauso che arrise a Malavita, rappresentata quando era ancora alunno, lo incoraggiò al lavoro; nel 1894 il G. diede una seconda opera, Regina Diaz, meno fortunata, e nel 1896 una terza, Andrea Chénier, che rese noto il nome dell'autore in tutto il mondo ed è tuttora frequentemente rappresentata. Seguirono poi: nel 1898 Fedora; nel 1903 Siberia; nel 1907 Marcella; nel 1910 Mese Mariano; nel 1915 Madame Sans-Gêne; nel 1924 La cena delle beffe; nel 1929 Il Re. Il G. fu accademico d'Italia. La sua arte è caratterizzata anzitutto da un fortissimo senso del teatro, da un'ispirazione melodica generosa e d'accento incisivo, da uno stile che, specie a partire da Fedora, cercò di arricchire il proprio linguaggio. I momenti salienti di questo cammino sono in Siberia, Madame Sans-Gêne, La cena delle beffe, opera quest'ultima in cui il G. stringe la musica al dramma, in virtù di una approfondita realizzazione dei personaggi e dei loro stati d'animo. Vivace modernità di ritmi, di armonie, di timbri si distingue poi nell'opera Il Re, suggerita da una scintillante vena comica.