CASSUTO, Umberto (Moše Dāwîd)
Nato a Firenze il 16 sett. 1883 da Gustavo e da Emesta Galletti, in una famiglia ebraica tradizionalista e intimamente legata alla comunità israelitica fiorentina, si laureò all'università di Firenze nel 1906, e si licenziò al collegio rabbinico nel 1908. Fino al 1922 rivestì a Firenze le funzioni prima di segretario della comunità israelitica, poi di vicerabbino; dal 1922 al 1925 ricoprì la carica di rabbino capo. Dal 1925 al 1933 fu professoredi lingua e letteratura ebraica presso l'università di Firenze (si dimise perciò dal rabbinato); nel 1933 ottenne la cattedra di ebraico e lingue semitiche comparate all'università di Roma, dalla quale venne allontanato nel 1938 in seguito alla legislazione razziale fascista. Nel 1939 fu nominato ordinario alla cattedra di scienze bibliche presso l'università ebraica di Gerusalemme, ove si era trasferito con parte dei suoi familiari.
Morì il 18 dic. 1951 a Gerusalemme. Gli ultimi suoi anni erano stati provati dalla perdita di alcuni familiari, rimasti in Italia e trucidati dai nazisti, e di una nuora scampata ai campi di concentramento e caduta nel 1948 nella guerra arabo-israeliana.
L'opera scientifica del C. si estende su tre campi dindagine: la Bibbia, Pugaritologia e vari temi di studi giudaici, specialmente la storia dell'ebraismo in Italia. In quest'ultimo campo.pubblicò su La Rivista israelitica, che dirigeva dal 1904, una serie di articoli sulla storia dell'ebraismo in Italia, culminata nello studio Gli ebrei a Firenze nell'età del Rinascimento (Firenze 1918; rist. ivi 1965), che ottenne nel 1920 il premio della Accademia dei Lincei. Negli studi biblici un contributo importantissimo fu La questione della Genesi (Firenze 1934), seguita da due rassegne di Discussioni e difese sulla Riv. degli Studi orientali, XVI (1937), pp. 337-374; XVII (1938), pp. 457-459. Dell'opera venne pubblicato un sommarlo aggiornato in ebraico moderno Tōrat hat-tĕ'ūdōt wĕ-siddūrām shel sifrē hat-tōrāh (Gerusalemme 1942), poi tradotto in inglese a cura di I. Abrahams (The Documentary Hypothesis, ibid. 1961). Il C. vi contesta la validità dell'ipotesi documentaria sulle origini del Pentateuco com'era venuta formandosi nel campo delle scienze bibliche dalla metà del sec. XIX in avanti, e attribuisce la composizione dell'opera prima a un "maestro di altissimo genio" (p. 395 dell'edizione 1934), poi a una scuola, ambedue in ogni caso operanti alla fine dell'epoca di Davide o poco dopo (sec. X a. C.). Egli cercò anzi di raccogliere in un lavoro le tradizioni orali popolari e gli antichi poemi dai quali il "maestro" o la scuola avrebbero attinto: Shīrat hā'ălīlāh bĕ- Yiśrā'ēl, in Knesset, VIII(1944), pp. 121-143 (traduzione inglese in Biblical and Oriental Studies, II). Con questi lavori e le tesi ivi esposte egli anticipava alcuni dei principali risultati delle scienze bibliche raggiunti in Scandinavia e in Germania alla fine degli anni '30 e durante gli anni '40.
Spetta al C. il merito di essere stato tra i primi che compresero l'importanza per le scienze bibliche dei materiali scoperti a partire dal 1929 durante gli scavi di Ras Shamra-Ugarit. Tale comprensione trovò applicazione concreta nell'uso coerente dei testi ugaritici nell'esegesi biblica, come mostrano vari studi monografici, tra cui: Il nome divino El nell'antico Israele, in Studi e materiali di storia delle religioni, VIII(1932), pp. 125-145; Il capitolo 3 di Habaquq e i testi di Ras Shamra, in Annuario di studi ebraici, II (1935-37) [pubblicato nel 1938], pp. 7-22; La Cantica di Mosé (Deut. 32). in Atti del XIX Congresso degli orientalisti, Roma 1935, Roma 1938, pp. 480-484; Ma `ăśēbĕnē 'člöhīm u-bĕnōt hā'ām, in Studies in honour of L Z. Hertz, London 1941, pp. 35-44. Nelle medesime linee si collocano i suoi commentari: Mĕ'ādām 'ad Nō'ăḥ(Gerusalemme 1944) e Minnō'aḥ 'ad Abrāhām (ibid. 1949), ambedue tradotti in inglese da I. Abraharns (A Commentary on the Book of Genesis, I, Jerusalem 1961; II, ibid. 1964); Pērūsh 'al sēfer shĕmot, Gerusalemme 1951 (traduzione inglese di I. Abrahams: A Commentary on the Book of Exodus, ibid. 1967).
Anche nel campo degli studi ugaritici come scienza autonoma il C. ha dato un'importante serie di contributi, pubblicati in Italia, negli Stati Uniti, nella Palestina poi Israele. Particolarmente importante per la comprensione dell'ugaritico è stato lo studio Le tre aleph dell'alfabeto ugaritico (in Orientalia, n. s., XVI [1947], pp. 466-476), nel quale forniva la prova che le tre lettere in questione servono per esprimere la alef rispettivamente con le vocali a, eli ed olu. Inoltre in The Goddess Anat, Gerusalemme 1951 (in ebraico moderno, con varie ristampe; traduzione inglese: Gerusalemme 1971) abbiamo un'accurata edizione dei testi d'Ugarit conosciuti fino al 1950. Gran parte dei saggi del C. sono stati poi raccolti nei Biblical and Oriental Studies, I, Jerusalem 1973; II, ibid. 1975.
Il C. collaborò attivamente a varie opere di consultazione; tra le altre menzioniamo: la Jewish Encyclopaedia, New York 1904-1906, voll. VI e ss. (24 voci); la Evreiskaja EnčikIopedija Pietroburgo 1910-1913 (36 voci); lo Jüdisches Lexikon, Berlino 1927-1930 (47 voci); la Encyclopaedia Iudaica, Berlino 1929-1934 (319 voci; l'opera venne interrotta in seguito alla legislazione razziale); la Enciclopedia Italiana, Roma 1929-1938 (127 voci; le voci di letteratura ebraica sono state riprodotte in Storia della lett. ebraica postbiblica, Roma 1938). In corso di pubblicazione è la Encyclopaedia Biblica, Gerusalemme 1954 e seguenti, in ebraico moderno, alla quale il C. contribuì con alcune decine di voci; vi sono ripresi e rielaborati, come anche nella Jewish Encyclopaedia (Gerusalemme 1971), articoli già redatti per la berlinese Encyclopaedia Iudaica.
Opere: Per una completa bibliografia del C. si vedano: M. Cassuto-Salzmann, Bibliogr. of the writings of M. D. C., in Ereṣ Yiśrā'ēl, III (1954), pp. 3-14 (completa fino al 1953); Id., Bibliogr. scelta delle opere di U. C., in Riv. degli studi orientali, XXVIII (1953), pp. 229-238 (ampia scelta). Ad esse vanno aggiunte due traduzioni: di un articolo apparso nel 1944; Baal and Mot in the Ugaritic Texts, in Israel Exploration Journal, XII (1962), pp. 77-86; un secondo scritto nel 1951 e pubblicato postumo nel 1963: Chi era David Reubeni?, in La Rass. mensile di Israel, XXXV(1969), pp. 59-84- Si aggiungano Codices Vaticani Hebraici, Città del Vaticano 1956, e La letter. ebraica antica, in Le civiltà dell'Oriente, V, Roma 1957, pp. 151-189 (ripreso in La Rass. mensile di Israel, XXVII[1961], pp. 310-320, 391-401, 437-447, 486-495).
Bibl.: Per la biogr. si v.: necrol. in Riv. degli studi orientali, XXVIII (1953), pp. 225-229; E. S. Artom, U. C., in La Rass. mensile di Israel, XVIII (1952), pp. 451-462; Id., Rabbi Professor M. D. U. C., in Ereṣ Yiśrā'ēl, III (1954), pp. 1 s.; G. Levi Della Vida, U. C., in Rend. della Accad. nazionale dei Lincei, s. 8, XII (1957), pp. 74-77; I. Abr.[ahams]-C. R. [oth], C. U., in The Jewish Encycl., V, Jerusalem 1971, coll. 234 ss.