ultrasuono
ultrasuòno [Comp. di ultra- e suono] [ACS] Perturbazione ondosa longitudinale in un fluido, analoga a una perturbazione sonora, ma caratterizzata da frequenze al di là del limite superiore del campo delle frequenze udibili, che sono cioè comprese all'incirca tra 20 kHz e 1000 MHz (per frequenze ancora superiori si usa parlare di ipersuoni); anche, vibrazione elastica che può dar luogo all'anzidetta perturbazione ondosa e che può essere eventualmente di tipo trasversale, oltreché longitudinale: v. ultrasuoni. Esistono generatori di u., variamente denominati a seconda del principio di funzionamento (meccanici: a sirena o a fischio; elettromeccanici: ad altoparlante, magnetostrittivi, elettrostrittivi, piezoelettrici), e ricevitori di u., in genere microfoni elettromagnetici o piezoelettrici, sensibili alla pressione della perturbazione ultrasonora. Gli u. danno luogo a varie applicazioni tecniche, basate: sulle modificazioni (dovute ad azioni meccaniche e termiche) da loro indotte nel mezzo in cui la vibrazione si propaga o su cui incide (saldatura, foratura e taglio di materiali, lavaggio spinto di superfici, precipitazione di particelle in sospensione, ecc.); sulle caratteristiche di propagazione (velocità, assorbimento, ecc.), che consentono di risalire a proprietà strutturali e molecolari del mezzo in cui la propagazione avviene (analisi a u. per prove non distruttive di materiali e pezzi lavorati); sulle modalità di propagazione, a fini di localizzazione (ecogoniometri, sonar, ecc.); su effetti biologici, a scopi diagnostici (ultrasonografia) e terapeutici (ultrasuonoterapia). ◆ [ACS] U. di grande intensità: v. ultrasuoni di grande intensità. ◆ [ACS] Assorbimento di u.: v. magnetoacustica: III 546 c. ◆ [ACS] Effetti chimici degli u.: v. ultrasuoni, effetti chimici degli. ◆ [ACS] Protezione da u.: v. radiazioni non ionizzanti, protezione dalle: IV 679 c.