ULRICO di Zell, santo
Detto anche di Cluny o di Ratisbona perché nacque in questa città sul principio del 1029 o, secondo altri, anche prima. Fu educato probabilmente nel monastero di San Emmeramo. Nel 1044 entrò nella corte di Enrico III suo padrino, al servizio dell'imperatrice Agnese. Fu ordinato diacono dallo zio Nitker vescovo di Frisinga e divenne preposito e arcidiacono di quella cattedrale. Fu nel 1046 a Roma con Enrico III e ritornato in Germania distribuì i beni ai poveri, pellegrinò al S. Sepolcro, rivide Roma ed entrò poi monaco a Cluny nel 1061, durante il governo di S. Ugo. Colà fu ordinato prete, poi divenne confessore nel monastero di Marcigny in diocesi di Autun e priore della comunità maschile in quel luogo. Costretto da malattia d'occhi a ritornare a Cluny, fu fatto priore di Peterlingen; ma per i tumulti suscitati da Burcardo di Oltingen vescovo di Losanna partigiano di Enrico IV, nel 1078 ritornò di nuovo a Cluny. Inviato a Grüningen presso Breisach a fondare un monastero, non avendo trovato possibilità di fondarlo passò con i suoi monaci a Zell (Willmarszelle) nella Foresta Nera. Nel 1090 fondò un monastero muliebre a Bollschweil a un miglio da Zell. Reso cieco gli ultimi anni di vita, morì il 10 luglio 1093. La sua festa fu celebrata solennemente la prima volta il 14 luglio 1139.
Scrisse in tre libri le Consuetudines Cluniacenses a richiesta di Guglielmo abbate di Hirschau (Migne, Patr. Lat., CIL, col. 657 segg.).
Bibl.: Acta Sanct., luglio III, p. 149; Mon. Germ. Histor. Script., XII, p. 249 segg., dove sono le due vite del santo.