UGURGIERI della BERARDENGA
. Antica famiglia senese. Ne è capostipite Winigisio I di Raghinerio, de genere francorum, conte di Siena e Roselle, che nell'867 fondò l'abbazia della Berardenga e che forse era nipote di quel Winigisio che venne con Carlomagno e fu nel 799 duca di Spoleto. Il cartulario dell'abbazia permette di ricostruire senza lacune i primi secoli della genealogia degli Ugurgieri e se ne rileva come Berardo I, figlio di Winigisio I, ebbe per figlio Berardo II, che a sua volta ebbe Berardo III, un Winigisio da cui discesero i Cacciaconti signori di Asciano e i Salvani, e una Willa sposata a Gherardo della Gherardesca. I figli di Berardo V originarono: Berardo VI, i conti di Orgiale e Valcortese; Guido, quelli di Monistero; Ruggiero, quelli di Montaperto, da cui derivano i moderni Ugurgieri. Più prossimi a Siena, dove nel 1100 costruirono la chiesa di S. Vigilio, questi ultimi ebbero parte notevole nella nascita del comune; Ugo di Ruggiero, da cui viene il cognome della famiglia, fu console nel 1183. I suoi figli con varî consorti e coi Templari che uffiziavano S. Vigilio, costruirono nel 1212 il Castellare, palazzo e fortezza nel cuore della città e dimora della consorteria. Preponderanti nella politica dei primi secoli del comune, rimasero fedeli cittadini anche sotto i popolari e solo nel 1314 soffersero un breve esilio. Fra i più illustri ricorderemo, oltre due beati, Winigisio II, che nell'893 era a Roselle al seguito di Guido imperatore; Ruggiero, vescovo di Massa dal 1231 e valido sostenitore dei pontefici contro Corrado IV; Giovanni, che morì a Montaperti e che, per il suo valore, ebbe l'onore senza precedenti della sepoltura nella cattedrale; il padre Isidoro, autore di quelle Pompe senesi che sono il repertorio degli uomini illustri di Siena. Sussistono oggi due rami della famiglia, uno in Siena, l'altro in Maremma.
Bibl.: I. Ugurgieri, Pompe senesi, Pistoia 1649; G. Gigli, Diario senese, Lucca 1723; E. Casanova, Il Cartulario della Berardenga, Siena 1927; L. Grottanelli, Gli Ugurgieri conti della Berardenga, ivi 1881.