UGUCCIONE da Lodi
Antico poeta lombardo del sec. XIII, che non è ancora stato identificato nei documenti in modo sicuro. Chi vorrebbe riconoscerlo in un console di Lodi, certo "Uguenzonus" Brina che figura in un atto del 1167, e chi vorrebbe ascriverlo all'antica famiglia cremonese dei Lodi. Tutte illazioni incerte. La sola opera che di lui si ha, conservata in un codice berlinese, non è scritta in lombardo, ma in veneto, il che fa pensare che U. abbia passato la sua vita fuori della Lombardia vera e propria, cioè fuori di Lodi.
Quest'opera è intitolata Libro ed è un trattato sulla creazione del mondo, sulle pene dell'inferno e su altra materia morale. La prima parte è in lasse monorime di alessandrini e endecasillabi e la seconda in novenarî a rima baciata. Potrebbe anche trattarsi di due operette distinte accostate da un copista in un tutto chiamato Libro. In questo "libro" abbiamo i soliti pianti sulla corruzione del mondo, sull'avarizia del secolo, sulla cattiveria umana, e la solita descrizione delle pene eterne. Per il modo come parla del papa, per il genere di propaganda religiosa, per ciò che dice della povertà, dell'elemosina, della preghiera (egli ricorda il solo Pater noster), Uguccione potrebbe essere stato ascritto ai patarini o ai valdesi. Il suo Libro sarebbe, insomma, un'opera di propaganda fuori della Chiesa. Astrae dalla gerarchia ecclesiastica e dal battesimo, non dice nulla dell'Incarnazione e di Maria Vergine. Scrive con convinzione, ma in modo monotono, senza misura e senza alcun pregio d'arte. I suoi versi non hanno valore che per la storia della cultura e dell'antica lingua. Il Libro dové essere composto prima del 1265, perché in tale anno fu rimaneggiato in fiorentino. Alcuni versi entrarono anche, come interpolazioni, nei "sermoni" di Pietro da Bescapè.
Ediz. del Libro: A. Tobler, Das Buch de U. da Laodho, in Abhandl. der königl. preuss. Akad. d. Wissenschaften zu Berlin, V, 1884.
Bibl.: E. Levi, U. da L. e i primordi della poesia italiana, Firenze 1921 (cfr. G. Bertoni, in Giorn. stor. d. lett. ital., LXXIX, p. 305); id., Poeti antichi lombardi, Milano 1921 (cfr. A. Monteverdi, in Giorn. stor., LXXXI, p. 159); E. G. Parodi, in Rass. bibl. d. lett. ital., XI, pp. 2-4; G. Bertoni, Il Duecento, 2ª ed., Milano 1930, p. 269.