BUONDELMONTI, Uguccione
Figlio di Albizzello e di Ravenna di Alberto di Iacopo Alberti, nacque tra la fine del sec. XIII e gli inizi del successivo. Suo padre era stato al servizio di Romeo Pepoli e ne aveva seguito la sorte quando questi era stato cacciato da Bologna.
Il B. si recò giovane alla corte angioina e in data a noi ignota venne nominato giustiziere d'Abruzzo. A Napoli conobbe Gualtieri di Brienne che seguì nell'impresa condotta contro i Pisani a favore di Firenze e quindi in quest'ultima città quando quegli ne divenne signore. Fu tra coloro che consigliarono nel 1343 Gualtieri di colpire decisamente i congiurati che erano stati smascherati per stroncare la ribellione; e fu tra i pochi a combattere a fianco del duca d'Atene quando il 26 luglio il palazzo venne attaccato.
È probabile che la cacciata di Gualtieri da Firenze abbia coinvolto il B., che è però testimoniato pochi mesi dopo nella città toscana: il 2 febbr. 1344 è presente all'insediamento dei sindaci eletti per quel mese. Successivamente si perdono le sue tracce fino al 1351 quando fu nominato ufficiale dei difetti. Nel 1357 fu tra i regolatori delle gabelle del vino e l'anno successivo fu eletto maestro delle gabelle e capitano di parte guelfa. Nel 1360 fu inviato come oratore fiorentino a Bologna e nel 1365 fece parte, con Rosso de' Ricci, Francesco dei Rinuccini e Filippo Corsini, dell'ambasceria che la Signoria inviò ad Avignone a Urbano V (Arch. di Stato di Firenze, Signori,Cart. e Miss., canc. I). Nel 1366 fu di nuovo a Bologna e poi a Verona e quindi venne eletto regolatore delle gabelle dei contratti.
La sua attiva partecipazione alla vita pubblica fiorentina come aderente alla parte guelfa dovette procurargli in città numerose inimicizie: nel 1377 venne accusato di avere tentato, sette anni prima, di indurre con la forza la Signoria a respingere la legge che vietava ai magnati l'esercizio di ogni magistratura prima dei venti anni. Non sappiamo quale seguito ebbe questa accusa; anzi dopo tale notizia non ne abbiamo altre sul Buondelmonti. Sposò in prime nozze Costanza di Niccolò Gianfigliazzi e in seconde nozze Filippa di Andrea Cipriani, edebbe due figli, Albizzello e Giovanna.
Fonti e Bibl.: Arch. di Stato di Firenze, Signori,Carteggi e Missive, Cancelleria I, n. 13, pp. 32-34, 38; Delizie degli eruditi toscani, XIII, Firenze 1780, pp. 24, 58; Matthaei de Griffonibus Memoriale historicum de rebus Bononiensium (a. 4488 a.C.-1427 d.C.), in Rerum Italic. Script., 2 ediz., XVIII, 2, a cura di L. Frati e A. Sorbelli, p. 69; Cronaca fiorentina di Marchionne di Coppo Stefani,ibid., XXX, 1, a cura di N. Rodolico, p. 205; G. Villani, Cronica..., VII, Firenze 1823, p. 45; M. Villani, Cronica…, IV, Firenze 1825, p. 45; Cronache dei secc. XIII e XIV, a cura di A. Gherardi, Documenti di storia italiana, VI, Firenze 1876, p. 491; Lettres secrètes et curiales du pape Urbain V (1362-1370) se rapportant à la France..., a cura di P. Lecacheux e G. Mollat, Paris 1902, p. 286; S. Ammirato, Istorie fiorentine, I, Firenze 1647, p. 468; II, ibid. 1647, p. 585; D. Tiribilli-Giuliani, Sommario stor. delle famiglie celebri toscane, a cura di L. Passerini, Firenze 1855, tav. 43, p. 3; G. Capponi, Storia della repubblica di Firenze, I, Firenze 1875, pp. 205 s.; F. T. Perrens, Histoire de Florence (depuis ses origines...), IV, Paris 1879, pp. 304, 493; N. Machiavelli, Istorie fiorentine, Firenze 1894, pp. 249-251; G. Salvemini, La dignità cavalleresca nel Comune di Firenze, in Magnati e popolani in Firenze dal 1280 al 1295, Torino 1960, p. 443; G. A. Brucker, Florentine Politics and Society 1343-1378, Princeton 1962, pp. 165, 198, 213 n., 230, 233; C. Ugurgieri della Berardenga, Gli Acciaioli di Firenze nella luce dei loro tempi (1160-1834), I, Firenze 1962, p. 144; P. Litta, Le famiglie celebri ital., s. v.Buondelmonti di Firenze, tav. VI.